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lunedì 9 giugno 2014

Cara cognata, ti odio! e Finchè suocera non ci separi! di Corinne Savarese, recensione.

Care Crazy,
oggi vi parlo della divertente serie Cara, ti odio! di Corinne Savarese, e per l’esattezza dei primi due titoli della serie, Cara cognata, ti odio! e Finchè suocera non ci separi! due Chick Lit a mio parere davvero piacevoli..



Serie “Cara, ti odio!”

1. Cara cognata, ti odio!, 9 Giugno 2013
2.Finchè suocera non ci separi!, 28 aprile 2014

Autore: Corinne Savarese
Editore: self pubblishing
Genere: ChickLit





Cara cognata, ti odio!
Può una cognata creare così scompiglio da rendere impossibile una relazione? O essere così invadente, invidiosa, gelosa e cattiva da far di tutto pur di continuare ad essere l'unica donna per il proprio fratello? Può passare ogni limite consentito pur di raggiungere il proprio obiettivo? O arrivare a tentare di distruggerti la carriera, la dignità, la vita e il fidanzamento? 
A quanto pare sì. Lo fa Annabella, sorella di Andrea. Dopo averlo cresciuto come una madre, ora pretende di dettare le regole della sua vita, imponendosi su Daphne. Quella che inizialmente sembra una bella amicizia tra le due, si trasforma in un incubo nel momento in cui il suo trono di primadonna inizia a vacillare. Annabella arriverà a compiere gli atti più assurdi, pericolosi, meschini e illegali pur di far fuori la nuova fidanzata di suo fratello. 


Finchè suocera non ci separi!
Può una suocera essere così invadente, arrogante e prepotente da distruggere una famiglia?
 O essere così perfida da ingiuriare e calpestare l’onestà di una nuora per screditarla agli occhi del proprio marito e del mondo? Può essere così infida da minare la sua autostima e annichilirla fino a farne la propria bambolina di giochi perversi? O essere così subdola e diabolica da raggirare e triangolare, per creare zizzania all’interno della coppia? Clarissa può! Infatti si presenta a casa di Daphne e Andrea, al ritorno dal loro viaggio di nozze, e non se ne va mai più. Quella che doveva essere una visita di piacere, diventa un incubo per Daphne che, anche questa volta, sarà costretta ad andare in terapia per ritrovare la propria identità e la propria famiglia. 


Questa serie, altro non è che l’epopea di Daphne Borgia, che devo dire mi è entrata un po’ nel cuore. La nostra Daphne è la proprietaria di una grande agenzia pubblicitaria, che quando firmerà un contratto molto importante con la De Michelis Fashion, non solo concluderà un grosso affare  ma incontrerà anche l’uomo della sua vita, lo stilista Andrea De Michelis appunto.
E voi adesso penserete: e vissero tutti felici e contenti!!!...MA NO, come nella vita reale, e come sicuramente sarà capitato a molte di voi, Daphne dovrà fare i conti con numerosi problemi. A cominciare da sua cognata, la sorella di Andrea, Annabella. La donna si è sacrificata fin da giovane per aiutare il fratello a fare strada nella vita, fino ad arrivare al punto di non essersi costruita una vita propria, peccato che la mancanza di una vita sua la porti ad intromettersi nella vita del fratello e ad essere invidiosa, maligna e dispettosa. La nostra povera protagonista dovrà sopportarne di cotte e di crude da sua cognata, tra cui vari articoli scandalistici e un shock anafilattico, solo per fare degli esempi. Bisogna dire che Daphne riuscirà a superare bene le avversità, seppure con qualche difficoltà, riuscendo infine anche a comprendere la ragione dei comportamenti della cognata, trovando una soluzione e coronando finalmente il suo sogno d’amore con andrea.

E voi adesso direte: ooohhh finalmente “vissero felici e contenti!”.... E invece ancora una volta no...
Perché i problemi con Annabella, sembreranno bazzecole con l’arrivo di Clarissa LaSanta, un nome che è tutto un programma. Clarissa, è “La Terribile” suocera, la stessa donna che ha abbandonato tre figli ancora giovani per andare a vivere ai caraibi. La donna è una psicoterapeuta, abilissima nella manipolazione mentale, che riesce a colpire in pieno il punto debole di ogni persona che ha di fronte; e la lotta per Daphne sarà davvero, ma davvero dura. Daphne Borgia è una donna forte, che dirige con grande abilità la sua agenzia pubblicitaria. E soprattutto è molto paziente ed educata, al suo posto io sarei crollata prima, ma molto prima sotto tutti qui colpi, e non sarei riuscita ad incassarne così tanti prima di reagire. Le due “avversarie” Annabella e Clarissa, madre e figlia, sono davvero particolari ed esasperanti, per Annabella il tratto distintivo è l’insicurezza in se stessa, che la porta a sentirsi sempre esclusa e non all’altezza dei fratelli che invece sono ormai professionisti affermati. Tutto l’opposto invece per la madre, Clarissa, la donna è fin troppo sicura di se stessa, da sconfinare nella “sindrome della primadonna”. Lei è la più brava, la migliore, pretende di sapere sempre cosa fare e cosa dire, annientando completamente la volontà del malcapitato di turno. Andrea è il fidanzato, poi marito, praticamente inutile; c’è ma in pratica non serve, ci si chiede se non capisce davvero o fa finta di non capire, e la maggior parte delle volte si salva col solito viaggio di lavoro. Che poi rispecchia perfettamente la realtà, perché parliamoci chiaro quando mai un uomo ha rimesso al posto sua la madre o la sorella quando era il momento di farlo?
Sicuramente chiunque di voi avrà passato un’esperienza simile, starà annuendo al pensiero che gli uomini si muovono davvero solo quando, ormai, l’ultima goccia ha fatto traboccare il vaso. Rimane comunque molto dolce nei confronti di Daphne sia come fidanzato prima che come marito dopo. Si affiancano poi vari personaggi tra cui i genitori di Daphne, suo fratello “Il Gicolò” Carlo (il mio preferito), la segretaria Sara...
I due romanzi sono davvero divertenti, e si sono fatti leggere perfino da me che non amo particolarmente i chicklit, senza dubbio facendomi passare delle ore con leggerezza. Se posso fare un piccolo appunto, non mi è piaciuta molto la leggerezza con cui è stato trattato il tema dell’aborto, so che essendo una commedia di certo non si poteva stare lì a soffermarsi su questo aspetto. Però ha comunque urtato un po’ la mia sensibilità, e il problema potrebbe senza dubbio stare nella mia sensibilità eh, più che nelle scelte dell’autrice. In conclusione, una serie leggera, divertente e frizzante.

Un bacio, Patty





5 commenti:

  1. io l'ho letto un po' di tempo fa, ma oggi non ricordo molto di questo libro perché fondamentalmente non mi ha lasciato nulla. Leggendo la recensione di Patty ti viene voglia di leggerlo e ho pensato -proprio il genere che piace a me- c'è l'amica della porta accanto, mah! non lo so, le sue vicissitudini mi sono sembrate il paradosso del paradosso. Forse dovrei rileggerlo, a volte è il momento che cattura la lettura.

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    1. francesca molte volte è il momento che determina la lettura ma non solo è anche lo stato d'animo e le aspettative che hai quando cominci, io sono partita parecchio in basso perchè non amo il genere e forse l'ho guardato dalla giusta prospettiva, quella del paradosso e assurdità appunto!

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  2. cara cognata ti odio ce l'ho nel kindle da un po' e ancora nn sono riuscita a leggerlo, ma la tua recensione mi ha mooooltoooo incuriosita...brava Patty

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    1. grazie leti, ripeto l'importante è partire con le giuste aspettative estato d'animo!!!

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  3. Grazie per le vostre recensioni, proprio in questo giorno così speciale: è il primo compleanno di Cara Cognata, Ti Odio! Sono Chick Lit e in quanto tali, si reggono sui paradossi, ma ho voluto dare il messaggio dell'accettazione, della comprensione e del perdono dell'altro.
    Non temere, Carlo avrà un libro tutto suo ;) prossimamente.

    Grazie ancora e un caro saluto a tutti.

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