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martedì 29 luglio 2014

Intervista ad Armando Prieto Perez, autore di Tutte le Volte che Vuoi

Buon giorno Crazy,
abbiamo realizzato per voi un’intervista un po’ Crazy, nel nostro stile, ad Armando Prieto Perez, l’autore di Tutte le volte che vuoi (qui recensione), edito da Rizzoli, romanzo erotico che avete mostrato di apprezzare moltissimo.

Oggi vogliamo farvi dono di questo momento speciale che noi tre admin del team Crazy abbiamo vissuto qualche giorno fa per potervi fare un regalo che speriamo vi sia gradito. Nonostante la nostra inesperienza ci siamo lanciate nel campo del giornalismo e Armando è stato così gentile da concederci una intervista effettuata in video conference call via Skype. Vi assicuriamo che per noi è stata un’esperienza veramente elettrizzante e molto sensuale. Armando è stato gentilissimo e molto disponibile con noi e siamo certe che apprezzerete di certo la sua incredibile personalità e il suo spirito poco comune, vi renderete conto che libro e autore sono veramente una cosa unica. Godetevi quindi, come abbiamo fatto noi, quanto Armando ci ha raccontato, e buona lettura.


Buon giorno Armando e benvenuto su Crazy for Romance:
Grazie e buon giorno a voi.

Abbiamo dato un’occhiata a cifre e classifiche, e ti facciamo i nostri complimenti per il grande successo che sta avendo il tuo libro, ti aspettavi un exploit del genere?
Devo ringraziare voi e la gente come voi, in fondo cosa può fare la differenza se non una messa in luce come quella che mi è stata offerta anche dai blog e dal web oltre che dalla casa editrice, almeno in partenza?

Si, hai ragione e grazie. Per quanto riguarda noi, la cosa che ci ha colpito per prima e che ci ha fatto decidere di prendere in considerazione il tuo libro è stata la curiosità di leggere un libro erotico scritto e raccontato con gli occhi di un uomo, cosa certamente non comune nel mondo romance, pensi sia stata questa la chiave del successo di “Tutto quello che vuoi”?
Si, direi proprio di si. Devo dire che questa era una delle cose su cui si puntava per il lancio del romanzo, il fatto che era una delle prime volte che avevamo un erotico al maschile, almeno negli ultimi tempi, sulla scia del grande boom della letteratura erotica di questo ultimo periodo.

Infatti, se vai in libreria il 99,9% dei libri erotici che trovi sono scritti da donne e anche quelli che hanno un punto di vista maschile sono scritti da donne. La cosa rara del tuo libro è proprio lo scrittore maschile che scrive al maschile di erotismo. E a proposito del boom della letteratura erotica di questi ultimi 2 anni, a seguito del successo delle “50 sfumature”, a cosa pensi sia dovuto?
Nudo artistico
Forse perché ultimamente di sesso si guarda e si legge di più di quello che si fa. Io ho cercato di attingere alla mia esperienza personale, così non mi dimentico. Tornando seri, probabilmente è perché ultimamente i rapporti umani sono molto mediati dai mezzi tecnologici ai quali viene concesso un valore esagerato, e questo è assurdo, perché devi andare a cercare le cose sul telefonino se hai una persona davanti a cui chiedere quello che vuoi? Ultimamente ai media viene concesso un valore più alto di quello che viene dato ad una esperienza diretta con le persone. Per esempio, se tu fermi per strada una persona e gli chiedi un’opinione su una nazione questa probabilmente ti dirà la sua opinione anche se non ha mai conosciuto nessun individuo di quella nazione, e uno si chiede: da dove gli arrivano le opinioni? L’era dell’informazione crea opinioni che sono per lo più luoghi comuni, nati da percezioni e non da conoscenza diretta, e purtroppo questo succede anche col sesso.

Si, forse la spersonalizzazione dei rapporti porta a cercare altrove quello che non abbiamo a portata di mano.
Si, vi faccio questo esempio, pensate ai vari siti di incontri o ai social network orientati a far incontrare gente, ormai vengono usati da tantissime persone quando in realtà basterebbe prendere il tram o la metro, mettersi in tasca il telefonino e guardarsi intorno per incontrare qualcuno. Il telefonino è utile, ma se tu invece di tenerlo in mano lo metti in borsa e ti guardi intorno trovi amici, amanti e tutto quello di cui puoi avere bisogno, il calore umano.

Tornando ai luoghi comuni sugli stranieri, tu sei cubano, hai subito pregiudizi e luoghi comuni arrivando in Italia?
Sui cubani c’è un pregiudizio che però è positivo, e diciamo che l’ho subito e non me ne sono lamentato. Certo che quando una certa “fama”, di qualsiasi tipo sia, ti precede, ti risparmia tempo per presentarti, ma poi ci metti di più per farti conoscere per come sei veramente. All’inizio quando dicevo che ero cubano tutti mi dicevano “Ah, allora balli la salsa benissimo..” in realtà io non la ballo affatto, ed è questo tipo di cose che poi ti fanno rispondere: “e tu allora suoni il mandolino e immagino che sarai mafioso?”.

Cosa ti ha portato in Italia? Come mai sei venuto in Italia da Cuba?
Sono venuto prima come turista a trovare mia sorella  che lavora a Milano e mi ero portato qualche quadro per fare alcune mostre, poi ho cominciato a conoscere meglio il vostro paese e alla fine sono rimasto.

Ma torneresti a Cuba?
 Si, certo, l’ideale sarebbe fare questi inverni crudeli a Cuba e poi tornare in Italia. Torno regolarmente a Cuba, ma adesso sono due anni che non ci vado e mi manca.

Cosa terresti sempre con te di Cuba e cosa terresti sempre con te dell’Italia?
Dell’Italia mi porterei la bellezza, perché quello italiano è un popolo che è stato ed è maestro di bellezza in tanti campi, dalle arti visive, al cibo, alla cura personale. Quello che mi duole in questo momento è proprio che si sta cercando di far ragionare gli italiani come, che so, i tedeschi o altro. È un peccato che l’italianità sia qualcosa che si stia perdendo quando il realtà è un valore per eccellenza, soprattutto se sei nato italiano, in fondo se ti comporti come qualcun altro fai fatica il doppio e guadagni la metà. Di Cuba mi porto sempre con me la natura, che è natura in senso lato, di terra e animali ma anche di persone, perché è “graziata” rispetto ad altre terre e ad altri popoli, in qualche modo, è speciale.

Torniamo a parlare del libro. Cosa ti ha fatto decidere di passare dal pennello alla penna? Come mai un artista a 360° come te, pittore, scultore e tante altre cose decide di cominciare a scrivere?
Vergine auto esistente
In realtà scrivo da parecchio, ma sceneggiature e scritti legati ai miei lavori di regista e sono quindi cose corte, con poco spazio per i concetti, dove devi centrare le cose in poche frasi, devi raccogliere quello che vuoi esprimere in poco più di trenta pagine. Un romanzo ti da più spazio, e quindi è un evoluzione, e l’idea è arrivata per caso durante una serata tra amici qualche tempo fa. Una mia amica raccontava i miei “panni sporchi” alla tavolata, facendomi ricordare aneddoti del mio vissuto e costringendomi a raccontarli ai presenti, e io ho “condito” il mio racconto, stando al suo gioco, colorando i miei ricordi ed esagerando un po’, e tra i commensali c’era una persona che ascoltava in silenzio tutta la scena. Poi alla fine della cena è venuto da me e mi ha detto: “perché non metti tutto per iscritto?”. Lui era il capo dell’area Narrativa del gruppo Rizzoli e io ho accettato.

Quindi in pratica sei stato spronato dalla Casa Editrice stessa a scriverlo?
Esatto, in pratica il romanzo prima l’ho recitato e poi l’ho scritto. E considerando che quella sera avevo qualche millilitro di sangue che nuotava nell’alcol è andata decisamente bene..

E così ci hai bruciato la prossima domanda.. volevamo chiederti quando di Armando c’è il Luis (il protagonista del libro) e quanto di Luis c’è in Armando, ma da quanto ci hai raccontato è chiaro che Luis è un po’ il tuo alter ego.
Per molti versi si. Diciamo che siamo la stessa persona almeno all’80%. Il libro è praticamente autobiografico. Preferisco lavorare con materiali che conosco e comprendo, e questo in tutti i campi, scrittura compresa.

Quindi questo modo così “sensoriale” che ha Luis di percepire il mondo che gli sta intorno, questo suo coglierlo con tutti e cinque i sensi è una cosa che è tua? 
 Si, infatti più sono vicino ai sensi e più mi trovo a mio agio. Se avessi potuto scegliere quest’intervista avrei preferito farla di persona, chiaramente. Io non faccio interviste via mail, preferisco il contatto umano, per quanto possibile. Anche il semplice sentire è importante, quando hai una persona vicino riesci a sentire quello che gli passa dentro.

Il libro lo hai scritto in italiano?
Si, direttamente in Italiano. Io sogno in italiano. Qui da voi mi sono trovato a casa.

E si capisce da come scrivi e da come parli, complimenti davvero. Conosciamo persone italiane che parlano e scrivono in italiano molto meno bene di te. 
Purtroppo è una forma di disamore, per le parole, per i suoni. Le parole sono sempre preghiere, e quindi è meglio che tu stia attento a quello che dici.

E a proposito di preghiera, possiamo essere indiscrete..? il tuo credo? 
Ritratto invernale di Sara
Penso che qualsiasi credo sia un ostacolo all’essere, intendo anche quello che si presume ateo di stampo anglosassone che dice di non credere a niente e poi segue lo scientificamente dimostrato, la legalità, le banconote, in realtà anche quello è un credo. Il credo è sempre un limite sia all’essere che all’accogliere l’essere. Io posso rapportarmi a te in tanti modi, e credere tante cose, e farti credere tante cose e nel frattempo io sto smettendo di nutrirmi, io sto attraversando il mondo come uno spirito famelico che non troverà mai nutrimento in quello che fa, quando in realtà penso che siamo qua sulla terra per nutrirci dell’essenza delle cose.

Quello che stai dicendo è molto in stile “Luis”, meglio ancora in stile “Armando”. È palese che a Luis piacciono più le donne di se stesso, probabilmente per il fatto che a lui, come a te, piace porsi in comunione con quello che gli sta intorno, donne comprese. Tu invece come vedi la figura femminile?
Beh, probabilmente come le vede una lesbica! Scherzo, ovviamente.

Te lo chiedevamo perché abbiamo visto dalle tue opere che hai una visione della donna che è sia carnale che spirituale.
Pinar del Rio
Mi riaggancio alla vostra domanda di prima sul credo. La donna è sempre stata vista come divinità o essere sacro. Io stesso ho conosciuto la donna italiana per prima cosa attraverso i dipinti e le madonne che io non riesco a non vedere sensuali, soprattutto quelle rinascimentali. Io sono d’accordo con chi le ha raffigurate così, e nella donna ho visto spesso il sacro, anche nel contesti meno convenzionali. Anche nella devozione per una notte o nel farsi completamente rapire dalla bellezza, o farsi alterare la coscienza dall’innamoramento. Per esempio nella cultura Sufi si dichiarano “innamorati di Dio” e se ascolti la loro musica ti sfonda il cuore. E questo è esattamente quello che io ho provato molto spesso nei confronti anche solo di un corpo di donna, cosa che poi mi ha costretto a guardare un anima.

E tu l’hai trovata la tua figura sacra nella vita? Intesa come donna ideale? Armando ha trovato la sua Eva?
Ora si, per sicurezza però ti conviene rifarmi la domanda tra un mese. Forse si o forse no, ma non lo posso sapere adesso. Qui e ora si, perché non ho altri interessi. Tra un mese chi sa.. Se dovessi morire domani, cosa se ne fa lei di una promessa di “per sempre” oggi?

Stai bevendo rum?
Si, devo festeggiare.

Cosa?, se possiamo chiederlo.
Mi dispiace, ma non so se ve lo posso dire. La Casa editrice non credo sarebbe contenta…

Dai, diccelo… fallo per noi…
E va bene… ve lo dico: Tutte le volte che Vuoi uscirà presto anche in spagnolo, così anche nel mio paese d’origine potranno leggerlo e inoltre in Italia siamo già alla seconda ristampa.

Vuol dire che ci delizierai con un altro libro, prima o poi?
Siete furbe..  Comunque lo spero, ho già un po’ di materiale, sia dello stesso genere di “Tutte le volte che vuoi” sia qualcosa che include ciò che è più manifesto nella mia pittura e nella mia scultura, un lato sacro con un tocco di horror antropologico, cosa che non ho potuto mettere  abbastanza in questo libro.

Ultima domanda. Difetti e pregi di Armando?
Dovrebbe forse dirlo qualcun altro, io non sarei obiettivo. Ditemelo voi.

Di sicuro un pregio è che con noi sei stato molto gentile e disponibile. Grazie mille Armando per questa piacevole chiacchierata e a presto su Crazy for romance.
Arrivederci e Grazie mille a tutte voi.

Nudo Artistico
Eccoci qui, allora cosa dite? Vi è piaciuto Armando? È incredibilmente stimolante e sensuale come il suo alter ego del libro Luis, e vi assicuriamo che siamo rimaste tutte ipnotizzate da lui durante l’intervista.. Aspettiamo con ansia notizie del suo prossimo libro, nel frattempo vi salutiamo, ancora un po’ accaldate…

A presto, Il team Crazy

4 commenti:

  1. wow! sono rimasta affascinata! complimenti a voi e all'autore
    Fabiola

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  2. sieteeeee fantasticheeee..non ho parole per dirvi quanto sia contenta di quello che siete riuscite a costruire, per fortuna che quel giorno mi sono imbattuta in voi...ma cmq sono sicura che vi avrei trovate....brave brave brave e lui come sempre molto sensuale....cubano doc

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  3. Bellissima intervista! Complimenti crazy ����

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  4. Complimenti ragazze, bellissima intervista!!! Siete fantastiche!!! Grazie anche al'intervistato!! Non ho ancora avuto il piacere di leggere il suo libro, ma devo dire che la personalità emersa in queste risposte, stuzzica molto la mia curiosità.
    Spero che ripeterete questa idea delle interviste anche con altri autori, è proprio bella!!!

    RispondiElimina

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