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giovedì 16 aprile 2015

Io, Romeo e Giulietta di Rebecca Serle. Recensione

Buon giorno Crazy,
oggi vi parlo di Io, Romeo e Giulietta di Rebecca Serle. Un libro young che è passato inosservato ai tanti, ma che merita la giusta considerazione. Chi non conosce la romanticissima tragedia shakespeariana più famosa al mondo? In questo libro leggeremo una storia un po’ diversa, un po’ per l’attuale ambientazione, ma soprattutto perché..
..questa è la storia di Rosaline, Rosie o Rose se volete. Chi è Rosaline? Siete sicure di ricordare bene la tragedia? Rosaline è la ragazza di cui Romeo è innamorato. Prima di Giulietta, ovvio. Ma andiamo a rispolverare la storia con questo libro.




Titolo: Io, Romeo e Giulietta


Autore: Rebecca Serle

Editore: De Agostini

Uscita: 10 marzo 2015

Genere: Romance Young adult




Rose è una ragazza acqua e sapone. Frequenta l’ultimo anno di liceo, ha due amiche di cui si fida ciecamente, ma soprattutto ha Rob, suo confidente da sempre. Solo che, ultimamente, quando lo vede, lo stomaco le si contorce e lei non capisce più niente. Potrebbe fare il primo passo ma... Rob la invita a cena e succede proprio quello che lei sperava. Sembra l’inizio di una favola d’amore perfetta, ma Rose non ha messo in conto l’arrivo di sua cugina in città: bella, bionda, affascinante e... diabolica, Juliet è una seduttrice nata. E al ballo della scuola, quando la magica atmosfera creata dalla musica e dalle luci promette una notte romantica, Rose la sorprende proprio con Rob. Come se fosse stato stabilito dal destino che dovesse finire così, con un lieto fine per Rob e Juliet e non per lei. L’ultima parola però non è ancora stata scritta. La più grande storia d’amore di tutti i tempi – quella di Romeo e Giulietta – come non ve l’hanno mai raccontata.



Cosa ti aspetti da un libro con il titolo “Io, Romeo e Giulietta”? Una storia d’amore di sicuro, ma non proprio quella che credevo potessi leggere. Già, questo libro non rivive la tragica storia dei due famosi innamorati, o almeno questo non è la parte principale.
Rosie la protagonista del libro, è un personaggio che nella tragedia di Shakespeare non compare nemmeno, ma viene citata. Lei è il primo amore di Romeo, prima che s’innamorasse perdutamente, e mortalmente, di Giulietta. Giulietta è sempre stata una ragazza dolce, iperprotetta, sempre sorvegliata, limitata, che ha dovuto lottare e alla fine morire per avere ciò che desiderava. Bene. Dopo aver letto questo libro, ho cambiato opinione. Giulietta è una st*****. Con tutto il rispetto che nutro per Shakespeare.


Rosie e Rob sono amici da tantissimo tempo, anzi sono miglior amici. Non ho mai creduto all’amicizia uomo-donna, almeno non quelle cosi profonde, perché restano sempre lì al confine: fare un passo vuol dire superarlo, quindi o si reprime quell’attrazione inevitabile, o si ci lascia andare. Questi due amici decidono di provarci. Rob è dolce, sempre attento e premuroso. Lui non se la prende mai troppo, è pacato ed ama Rose. Rose non ha mai pensato un altro ragazzo nel suo futuro che non fosse lui. La loro storia inizia con una dolcezza disarmante, proprio quella dei primi amori: imbarazzo, timore nel fare la prima mossa, scoperta delle prime emozioni. Però se è vero che “la prima volta non si scorda mai”.. si dice anche che “la seconda è sempre meglio”. Un amore appena sbocciato, ma ancora non del tutto. Rose e Rob hanno aspettato tanto tempo, e adesso è il loro momento. Ma.. ecco che arriva Juliet. Lei è la cugina di Rosie. Una bellissima bionda, venuta da Los Angeles. E il primo ragazzo su cui posa gli occhi è Rob. Questo amore appena nato è destinato a sfiorire la sera del ballo. Conosciamo tutti il destino dei due ragazzi follemente innamorati. Lui perde la testa per lei. Lei sembrerebbe di si, anche se tutto fa pensare che sia frutto di una vendetta nei confronti di Rosie: se Rob è ciò che Rose vuole, Rob è ciò che non avrà.
Ma nonostante un cuore in pezzi, Rosie può fare affidamento sulle sue amiche Olivia e Charlie. Le due simpatiche amiche ci sono sempre, soprattutto la sostengono al momento del bisogno. Credo che sia una bella storia da leggere e.. OPS! Dimenticavo la parte più importante :P
Ad ognuno il suo Romeo! E se Rob, in fin dei conti, non sia il Romeo di Rosie, chi potrebbe esserlo? Lui si chiama Len e forse è proprio come Rosie, è rimasto dietro le quinte, a guardare le varie scene, i vari atti susseguirsi. Aspettava il momento in cui le luci si fossero spente, o che “qualcuna” lasciasse il palcoscenico, per lasciare la scena e vivere il suo di spettacolo. Len sembra non interessato a nulla, ed è sempre cosi sarcastico, ma ha quella voglia sul pollice che sale verso il braccio, e quel corpo, e quel modo di essere semplicemente Len. E poi suona il pianoforte. Come non innamorarsene?


-E’ come negli attimi che precedono un temporale, quando il cielo è cupo e pesante e
l’umidità così densa che la si può toccare. Poi cadono le prime gocce, fresche, lente e silenziose. Aumentano un po’ alla volta, fin quando non iniziano a scrosciare.
La riconosco subito. E’, da non crederci, La goccia d’acqua di Chopin.





Serle ha dato vita ad una storia nella storia che cambierà il nostro modo di guardare alla tragedia come l’abbiamo sempre vista. In genere i libri Young non riescono a piacermi molto, a volte diventano troppo infantili, mentre in altri casi pretendono di rimanere tali ma eccedono. “Io, Romeo e Giulietta” mi ha letteralmente sbalordito. E confesso di aver pianto, soprattutto quando Rosie riesce ad afferrare il suo premio ma qualcuno glielo strappa di mano. E non contenta Juliet glielo sbatte anche in faccia. Con un cuore ferito per un amore mai goduto e sempre desiderato, con la perdita di una persona, che fino a quel momento è sempre stata al tuo fianco, per Rosie è dura. Ricominciare con la consapevolezza che non ci sono certezze, che i sogni rimangono tali, e che anche quando dormi un po’ più del previsto, ti risveglierai sempre prima o poi, convivere con una perdita e con un odio infondato nei tuoi confronti, da parte di chi dovrebbe amarti, sembra un’impresa non da poco. La storia di Rose è  la storia di crescita personale. Vediamo la protagonista superare vari stadi emotivi fino ad arrivare alla consapevolezza di ciò che realmente è ,e di ciò che vuole. Ad aiutarla, ci sono le amiche, ma anche due splendidi genitori, silenziosi ma presenti. E poi c’è Len. Lui è il ragazzo che ama da lontano e guarda il suo amore fare le sue scelte sbagliate, aspettando pazientemente che Rosie si accorga di quando ha da offrirle, se per un momento riuscisse a “vederlo” davvero. Len è sempre stato li. Forse è arrivato il suo momento.
Ma è anche una storia che ci apre gli occhi sulle circostanze della vita. A volte siamo accecati cosi tanto da alcune cose, che non riusciamo a vederne altre, le quali potrebbero essere più importanti. E a volte la normalità cela delle pecche che possono rovinare tutto da un momento all’altro. Romeo e Giulietta? Un amore epico, ma mai vissuto. La famiglia? C’è chi dice “parenti serpenti”, perché la famiglia è quella che ci scegliamo, quella fatta dalle persone che amiamo incondizionatamente.
La Serle dimostra di essere in grado di scrivere uno young adatto alle lettrici più giovani, ma di conquistre i cuori delle più grandi: con la fluidità della scrittura e la dinamicità della storia. Un libro che si legge in mezza giornata, e che ha la capacità di farti ridere, piangere e sospirare.


L’autrice affronta varie tematiche tra cui la perdita di un’amicizia, e di un amore, ma anche di una madre, di come il tempo non guarisce del tutto le ferite, ma le cura, rendendoci più forti. Di come tutto non va come ce l’aspettiamo, e che a volte crediamo nelle cose sbagliate, ma troveremo la giusta direzione, la giusta prospettiva. Perché la vita è fatta di scelte, e non bisogna sempre scegliere con la testa: a volte è il cuore a doverlo fare, e possiamo essere certi che quella sarà una delle poche scelte che non rimpiangeremo.Oh Romeo, Romeo. Perché sei tu Romeo? Immaginerete Giulietta sul suo balcone in una notte illuminata dalla luna, a dire queste parole. Vi consiglio di leggere questo libro: in tal caso immagine che avrete sarà quella di Rosie sul suo letto, con una liquirizia in bocca a guardare il soffitto, a chiedersi perché il suo Romeo abbia deciso di amare un'altra, e perché il suo Romeo sembra avere i capelli ingellati un po’ lunghi e una voglia sul pollice.

Buona lettura, Cinzia.












2 commenti:

  1. Grazie Cinzia, questa recensione mi ha stuzzicato la curiosità. Ho sempre e solo considerato Romeo e Giulietta, non ho mai pensato a cosa fosse successo a Rose. La sua esistenza è sempre stata oscurata da Giulietta. Leggendo la recensione ho già intravisto qualche somiglianza con la mia adolescenza e spero per lei che riesca a trovare l’amore che merita nel ragazzo che l’ha sempre amata da lontano. Vi confesso che la descrizione di Len (sarcastico, voglia sul pollice che sale verso il braccio, quel corpo, quel modo di essere semplicemente Len, suona il pianoforte) mi ha già fatto capitolare!!! Adoro i personaggi che amano in silenzio, che conservano quel sentimento nel tempo senza intaccarlo, anche se non corrisposto, che sanno aspettare. E’ facile amare se si è amati, molto più difficile è non arrendersi. Poi va ben, ho una predisposizione per i musicisti, che ci posso fare e il piano è sempre stato il mio sogno da bambina ;)

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  2. La bellissima recensione dice tutto.. di mio posso aggiungere che come Cinzia questo libro mi è piaciuto tantissimo ho versato qualche lacrimuccia e ho detestato Juliet profondamente anche se poi la sua vendetta contro Rosie ha preteso il suo scotto...ho provato prima rabbia poi tenerezza per Romeo ma gli errori si pagano ..Len è un invisibile che aspetta il momento giusto per mostrarsi e lo farà al meglio concedendo un amore verso Rosie profondo e senza tentennamenti ne riserve.

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