L’abbandono di June Gray, recensione in anteprima

Buon giorno bimbe,

L’abbandono di June Gray è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta del secondo e conclusivo capitolo della struggente e sensuale storia d’amore tra Henry Logan ed Elsie Sherman, i protagonisti della  Disarm trilogy che avevamo già conosciuto e apprezzato ampiamente l’anno scorso all’uscita di La conquista. In realtà la serie continua con un terzo libro che però vedrà protagonista Julie, la cognata di Elsie, vedova di suo fratello Jason e ci racconterà la sua rinascita con accanto un nuovo amore. Sono certa che vi ricorderete molto bene dell’ufficiale dell’aeronautica militare americana Henry, del suo coraggio, delle sue fragilità, della sua prepotente sensualità, e del suo immenso amore per Elsie, sorella minore del suo migliore amico, forte e innamorata a sua volta. Li avevamo lasciati in luna di miele a Key West, sposati di fresco, andiamo a vedere insieme come continuerà la loro storia..

Disarm Trilogy

1. La conquista, 15 maggio

2. L'abbandono - Arrest,  23 aprile 2015

3. Surrender, ottobre 2014 in inglese

Autrice: June Gray

Casa Editrice: Newton Compton

Genere: Erotic Romance

Cosa succede dopo i cuori e i fiori? Come continua la vita di tutti i giorni di due spiriti affini, innamorati e devoti l’uno all’altra? È possibile risorgere da una sofferenza come quella che sono stati costretti a sopportare per poter sconfiggere la terribile sindrome da stress post traumatico? Le ferite si cicatrizzano o rimangono aperte sotto le croste di un’apparente normalità?

Henry ed Elsie stanno cominciando la loro nuova vita insieme a Denver, lei ha un lavoro che ama e per il quale ha lasciato la California e lui, per poter stare insieme, ha lasciato la carriera militare e si è iscritto all’accademia di polizia per diventare un agente. Sembra tutto bello, tutto a posto, ma la vita di un poliziotto non è una vita facile, non lo è in particolare quella dei suoi familiari, costretti a stare costantemente sotto la cappa della paura che possa succedere qualcosa di drammatico.

Elsie lo sa, ci è già passata, si ricorda l’angoscia dei lunghi mesi passati da sola mentre Henry era in missione all’estero, senza avere notizie per giorni, svegliandosi ogni mattina con il letto vuoto e vorrebbe non doverci passare mai più. Ma Henry ama il suo nuovo lavoro; il suo alto senso di giustizia lo spinge anche a farlo nel migliore dei modi, e ad esporsi così a rischi, ma non si rende conto che così facendo si sta allontanando sempre di più da sua moglie. Paure, gelosie, incomprensioni, ansie ed eventi drammatici segneranno il cammino del primo anno di matrimonio dei nostri due sposi, riusciranno a far sopravvivere il loro matrimonio a tutto questo? O la sconfitta è in agguato dietro il prossimo angolo?

Mie care Crazy, vi scrivo dalla valle di lacrime in cui mi ha lasciato la lettura di questo libro magnifico, dolorosamente struggente e profondamente sensuale. E vi scrivo appena terminato di leggere, completamente di pancia, con le emozioni ancora nude e grezze, con l’anima scorticata e maltrattata dalla sofferente bellezza di queste pagine così vere, così poco romanzate, così sofferenti. Avevo già idea che la seconda parte della storia di Henry ed Elsie non sarebbe stata una passeggiata di salute, quella frase sibillina con cui ci aveva lasciate l’autrice alla fine di La Conquista già faceva presagire sofferenza e angoscia per noi povere lettrici dai palpitanti cuoricini romantici, ma per farvi capire quanto la lettura di questo libro mi ha catturato vi basti sapere che me lo sono praticamente bevuto in un giorno e mezzo o poco più nonostante non sia un romanzo breve e nonostante lo abbia fatto interrompendo spesso la lettura per i miei impegni quotidiani.

“Se solo avessi potuto tornare indietro nel tempo e dire a quel giovane uomo dalla faccia fresca che, nonostante le perdite che avrebbe subito, avrebbe combattuto per riconquistarle e riaggiustare la sua vita. Ma se allora l’avesse saputo forse non saremmo mai stati insieme. Talvolta è bene che il passato resti quello che è”

L’abbandono ti cattura, ti imprigiona nelle sue spire, e come un pitone ti stritola per poi ingoiarti tutta intera, e il bello è che quando ne esci, le lacrime che ti luccicano negli occhi sono di gioia, una gioia profonda e liberatoria. Sto cercando di raccontarvi il meno possibile della storia narrata nel libro, delle vicende personali dolorose e drammatiche che dovranno sopportare i novelli sposi, perché questo non è un libro da spoilerare, questo è un libro da godersi parola per parola, sensazione per sensazione, ignare di cosa verrà dopo, di quali altri ostacoli troveranno sulla loro strada i Logan. Dovrete soffrire, sospirare, arrabbiarvi e alla fine gioire restando completamente all’oscuro, godendovi l’ignoto, percorrendo passo dopo passo la stessa dolorosa strada che dovranno percorrere loro e arrivare insieme al loro lieto fine mano nella mano. Vi troverete di nuovo perdutamente innamorate di Henry, forte quanto fragile, dolce e innamorato, sensuale e prepotente quando fa il maschio alfa, ma anche profondamente ferito e bisognoso di aiuto. E questo aiuto lo troverà in Elsie, roccia solida, porto sicuro a cui approdare dopo una tempesta, una donna che incarna alla perfezione il concetto di “casa” inteso come dimora della famiglia, ma che rischierà di crollare e spezzarsi quando i demoni del passato torneranno a lacerare l’anima di suo marito.

È un continuo crescendo e rilascio di tensione, un percorso faticoso, a volte lacerante, dentro le anime di due spiriti affini che il destino ha deciso di mettere duramente alla prova prima di permettere loro di rilassarsi, finalmente, e concedersi un po’ di tranquillità. E quando alla fine, con gli occhi lucidi e le emozioni messe a nudo arriverete a leggere di quella agognata serenità così faticosamente raggiunta anche voi tirerete un grosso sospiro di sollievo, e con aria sognante accarezzerete il vostro lettore, o la vostra copia cartacea, pensando che sì, magari è solo un libro, ma a volte è bello credere che amori così possano esistere veramente. Indimenticabile

A presto. Zia D.