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venerdì 12 giugno 2015

Le tue mani mi parlano d'amore di Angela Castiello, recensione in anteprima

Ciao crazy,
vorrei parlarvi di un romanzo un po’ particolare: perché l’amore non si racconta solo con parole, ma anche con le mani. Le tue mani mi parlano d’amore, primo romanzo di Angela Castiello, disponibile da oggi su Amazon, con il quale vuole contribuire alla diffusione di un mondo a noi parallelo, che molti non conoscono, e altri vogliono ignorare. Con una romantica storia d’amore, questo libro ci apre le porte, ma anche la mente, ad una lingua: la LIS.


Titolo: Le tue mani mi parlano d’amore

Autore: Angela Castiello

Data: 12 giugno 2015

Editore: Butterfly Edizioni

Genere: contemporary romance





Voglio sentire le tue mani sul mio corpo che mi parlano di te e io con le mie labbra, sulla tua pelle, voglio raccontarti di me.

Non c'era bisogno che parlassi. Mi hai abbracciato il cuore con il tuo sorriso.

William è un ragazzo attraente, circondato da amici e persone che lo amano, sempre attento alla felicità di chi vive al suo fianco. Lavora nell'agenzia pubblicitaria di un amico ma sa già che non è quello il suo posto nel mondo. Come nel lavoro, anche nella vita sentimentale non riesce a trovare un punto fermo e vaga di donna in donna, di letto in letto, senza destinazione. La verità di ogni sua incertezza riposa in un atroce dolore che ha segnato la sua infanzia: l'abbandono da parte del padre quando sua madre stava lottando per la vita. Soltanto l'incontro con Tina, dolce ragazza sorda, che gli fa scoprire l'affascinante lingua dei segni, riuscirà a sciogliere il ghiaccio che ha nel cuore e a consegnargli la chiave del perdono. Angela Castiello racconta una storia di amore e dolore, coraggio e viltà, con pennellate delicate e tenui. Perché talvolta l'amore non ha voce, ma un dolce silenzio descritto dall'armonia delle mani e dalla profondità degli sguardi.



Il titolo di questo libro racchiude ciò che l’autrice vuole trasmettere. Come possiamo comunicare con una persona quando non abbiamo parole, o non abbiamo voce, o ancora non abbiamo la possibilità di farci sentire?

William è un uomo senza più stimoli, il classico tipo che evita le relazioni serie, che lavora e che vive delle sue abitudini. La sua anima è malata, è affetta da una sofferenza che porta con se da anni, da quando suo padre ha lasciato, in un momento delicato, lui e sua madre, per un’altra donna. Ogni giorno porta con se il suo carico di rabbia e risentimento, riuscendo a soffocare il bisogno di avere qualcuno.
Tutto si confonde quando davanti ad una ludoteca vede Tina. Una bellezza al naturale, il cui sorriso lascia senza fiato. Quello tra William e Tina è un amore dolce che in poco tempo travolge entrambi.
William scopre finalmente il grande potere dell’amore, quello in grado di mettere ogni cosa a suo posto e di riportare equilibrio e serenità nella propria vita.
Tina è una ragazza bella, solare e determinata. Determinata a far capire al mondo che l’udito, e la mancanza dello stesso, non è una disabilità: la disabilità è il muro che noi costruiamo intorno a ciò che non conosciamo. L’essere sorda, non limita Tina, ne William, a percorrere una strada insieme: certo possono sempre esserci delle incomprensioni, ma ciò non vale per tutte le persone?
La storia d’amore che la Castiello ci propone ci racconta di quanto i sentimenti sono più forti dei pregiudizi, di quanto possano lenire i dolori e superare gli ostacoli che sembrano insormontabili. Ma “Le tue mani mi parlano d’amore” non è solo questo. Il forte messaggio che trasmette è che dobbiamo conoscere, dobbiamo voler conoscere e far conoscere. Comunicare è una delle cose più semplici e basilari che l’essere umano compie. Ma per comunicare abbiamo bisogno di conoscere “come” farlo. Chi di noi conosce il termine LIS? La LIS è la Lingua dei Segni Italiana, e sarò sincera.. non conoscevo il termine. Il problema più grande è quello della disinformazione, e questo libro ci spinge ad informarci (tanto che la sottoscritta è andata subito su youtube in cerca di video sulla LIS).

«Voglio sentire le tue mani sul mio corpo che mi parlano di te e io con le mie labbra, sulla tua pelle, voglio raccontarti di me. Non smettere mai di guardarmi perché è solo così che io ritrovo la mia felicità».

 A parte la storia d’amore tra due persone che nonostante le proprie diversità si amano abbastanza da sforzarsi per stare insieme (.. ps. Diversi? Ognuno di noi è diverso a suo modo!), questo libro ci apre le porte sul tema della sordità e dell’impatto che ha su di noi. Chi non è sordo, non si pone alcun problema fino a quando non si ritrova davanti una persona che invece lo è: magari potrà chiedersi in che modo potrebbe farsi capire, o se si sente a disagio a stare con qualcuno che invece non ha problemi, o come comportarsi, se provarci o ignorare la situazione. E.. purtroppo ignorare è l’opzione che scelgono in molti. Sapete qual è il problema? E’ che lui non si fa alcun problema se non quello di come reagiremo noi. Dobbiamo imparare ad eliminare i pregiudizi, e iniziare ad informarci, solo cosi i si superano gli ostacoli. E questo è ciò che propone Tina con il suo progetto per la ludoteca: un luogo di incontro per bambini di udenti e non-, dove si possa imparare, conoscere e comunicare. Ed è proprio dai più piccoli che bisogna iniziare, perché sono la nostra speranza di un futuro migliore, oltre al avere capacità di adattamento migliori di quella degli adulti.
Ultimo ma non meno importante è il rapporto tra William ed il padre: ho avuto tante occasioni per versare qualche lacrime, ma hanno scelto proprio questi passaggi per uscire fuori. Amare, e poi odiare profondamente il proprio padre, è qualcosa che può toccarci talmente nel profondo da rimanere una ferita sempre aperta. Ed è solo perdonando che si può alleviare il dolore. Ma quanto ci costa perdonare? E’ semplice dire “ti perdono”, ma non è lo stesso farlo, soprattutto quando si tratta di un dolore che ci ha corroso tanto e per molto tempo.
Un libro colmo di spunti su cui riflettere, domande da porsi e risposte da cercare. Si tratta di un romanzo breve ma intenso. All’inizio un po’ lento, fino a quando gli eventi diventano tali da ingranare la marcia, ed il libro finisce. Mi aspettavo una storia d’amore costruita meglio, ma ciò che ha prevalso alla fine è stata l’emotività del rapporto padre-figlio, ed il messaggio che l’autrice ha esplicitamente voluto sottolineare, cioè la diffusione della conoscenza di questo tema. Spero che il contributo di questo libro possa essere incisivo, seppur nel suo piccolo.

Buona lettura,  Cinzia.






2 commenti:

  1. io l'ho amato, ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e mi è piaciuto moltissimo :)

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  2. Maaaa non si trova su kobo ��������

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