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martedì 23 agosto 2016

L’ingrediente segreto dell’amore di Silvana Giro, recensione

Salve Crazy,
oggi vi parliamo di L’ingrediente segreto dell’amore di Silvana Giro pubblicato lo scorso 30 Giugno dalla Newton Compton. Sfortunatamente non è scoccata la scintilla, per vari motivi troverete nella recensione, anche se i personaggi e la trama avevano del potenziale.
Continuate a leggere se siete curiose di scoprire come mai questo libro non mi ha convinta.

L’ingrediente segreto
dell’amore Titolo: L’ingrediente segreto dell’amore
Autore: Silvana Giro

Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Newton Compton
Data: 30 Giugno 2016
Genere: contemporary romance
Categoria: opposti che si attragono
Narrazione: terza persona, pov alternati
Finale: No cliffhanger
Coppia: Johns, avvocato; Irene, ballerina e cuoca.


Il signor Johns è un avvocato milanese piuttosto abitudinario. Compra la cena nella solita rosticceria, fa l’aperitivo sempre nello stesso locale. Vive solo, in compagnia del gatto Artù. Un giorno, rientrando a casa, trova una ragazza in bagno. Una ladra? Nient’affatto. Si tratta di Irene, la nipote della signora Matilde, la proprietaria dell’appartamento. Johns deve ospitarla a casa sua finché non troverà una sistemazione, ma si era dimenticato del suo arrivo. Nella convivenza forzata, lui, uomo rigido e geloso della propria privacy, cerca con cura di evitarla, mentre lei, completamente a suo agio, comincia a dedicarsi alla cucina, prepara da mangiare per il gatto e lascia sempre qualcosa anche per Johns. Ma che cos’hanno di particolare i piatti di Irene? Sono sempre diversi da quel che appaiono, come se la ragazza utilizzasse qualche strana spezia o aggiungesse un ingrediente segreto capace di conquistare non solo il palato, ma anche il cuore.



Il signor Johns ha pochi punti fissi nella sua vita. L'aperitivo serale e il suo gatto Artù.
Ma la sua routine viene sconvolta dall’arrivo di Irene, la nipote della proprietaria dell’ appartamento dove Johns vive, che deve ospitare. Un dramma! Johns è un uomo molto solitario.
Al contrario, invece, Irene è esuberante oltre ad essere un' ottima cuoca.
Man mano Johns inizia ad abbandonare le sue rigide abitudini, ad esempio smette di comprare la cena in rosticceria e inizia a cenare insieme ad Irene, perchè le cose che cucina sanno di casa e gli odori che ne provengono riescono a farlo stare bene.
Conoscete la sensazione di quando leggete la trama di un libro che vi attira e poi andate a leggere il libro e scoprite che è una totale delusione? Sì, beh… è quello che ho provato io con questo romanzo.
Il libro parte bene e ti fa avere molte aspettative su cosa potrebbe succedere, ma poi queste aspettative non vengono rispettate. Neanche il dieci per cento. E il finale è un finale non finale, non lascia in sospeso ma non si evolve... è un finale mediocre e quasi insignificante, come se mancasse la parte conclusiva, speravo che questo libro avesse il lieto fine e invece il finale non c’è proprio.
Johns è un uomo annoiato della vita, delle persone e quasi di tutto.
La sua routine non cambia mai, sempre la stessa. Lavoro, aperitivo serale, cena comprata in rosticceria e poi tv sul divano insieme al suo gatto. Alla veneranda età di quarant’anni, Johns non sa cosa sia il divertimento. Ma questo cambia quando nel suo appartamento piomba Irene.
È notevole il cambiamento che ha da inizio libro e anche il suo graduale innamoramento.
Ma poi finisce lì. Lui prova dei sentimenti per Irene, lui lo sa, lei lo capisce perchè dato che Johns non esprime MAI i suoi sentimenti, questi restano non detti.
Irene, invece, è esuberante, allegra, uno spirito libero. Quando vede Johns tutto rigido e serio nei suoi completi eleganti, Irene non riesce a credere alla vita monotona e triste che quest’uomo conduce. Lei lo sfida, lo invoglia a migliorarsi e a migliorare la sua vita, e lo stuzzica con i suoi piatti e i suoi discorsi. E per certi versi tutto ciò funziona, perchè come ho accennato Johns si scioglie con lei, fino a diventarne quasi dipendente. Ma poi la storia tergiversa e all’improvviso inizia a raccontare cose a caso e non sviluppa la relazione dei protagonisti, che personalmente credo avesse molto potenziale.
In poche parole, lui cambia ma non cambia realmente, i sentimenti ci sono da parte di entrambi ma non vengono espressi, il finale c’è ma non c’è. Insomma N O I A.
Ho trovato alcune parti troppo descrittive (come ad esempio la descrizione super accurata dell’appartamento) e altre parti completamente inutili e infinitamente dispersive.
Quindi sì, sono rimasta delusa perchè mi aspettavo altro. La prima parte è carina, la seconda parte è un grande no.
Ho amato il carattere di Irene e i suoi modi di comportarsi, ma questo non è bastato a farmelo piacere.

A presto,
Veronique



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1 commento:

  1. D'accordo con la recensione. Credo che chi ha scritto questo libro sia più bravo a cucinare che a creare narrazioni coese. Il libro è in alcuni punti dispersivo, in altri prolisso e costantemente disarmante nei suoi tratti didascalici. Non credevo che Newton & Compton, dall'alto della loro decantata "letteratura di qualità" pubblicassero questo genere di romanzi amatoriali, ma una cosa sì, da loro mi aspettavo: che avessero buoni editor e attenti correttori di bozze. Come dite? Il correttore di bozze oggi si fa lavorare gratis?... Ah, ecco.

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