Calendar girl Ottobre - Novembre - Dicembre di Audrey Carlan, Recensione in anteprima

Buon giorno bimbe,

Calendar girl Ottobre Novembre Dicembre di Audrey Carlan è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta del quarto ed ultimo libro della serie che ha ottenuto un grandissimo successo questa estate e che molte di voi hanno mostrato di apprezzare. Siamo finalmente giunte alla fine di questa avvincente serie strutturata in maniera così originale con la pubblicazione degli ultimi tre mesi dell’anno vissuto pericolosamente da Mia Saunders, la protagonista della storia. Dopo la svolta monogama dei precedenti tre mesi e la scoperta dei sentimenti profondi che ormai la legano a Wes Channing, l’uomo della sua vita, Mia si trova ora a dover affrontare con lui un periodo di difficoltà per via dei disturbi legati alla sindrome da stress post traumatico che lo ha colpito dopo il rapimento subito nel mese precedente. Oltre a questo, Mia dovrà affrontare ancora sfide dolorose e difficili, incontrerà altri uomini importanti e sarà sempre affiancata, in questa ultima parte del suo percorso, dalla sua nuova e grande famiglia allargata che la aiuterà a superare tutto. Pronte a partire di nuovo per la California e a terminare questo viaggio lungo un anno? Andiamo!

Titolo: Calendar girl. Ott-Nov-Dic Autore: Audrey Carlan Serie:  #4 serie Calendar girl Editore: Mondadori Data:  20 Settembre 2016 Genere: contemporary romance Categoria: escort story Narrazione: 1a persona, pov femminile Finale: No cliffhanger Coppia: Mia, escort per necessità; Wes, sceneggiatore e regista; Drew, celebre medico della televisione; Michael, padre di Mia; Kent, Costruttore. QUI SERIE

ATTENZIONE: SPOILER ALLERT! NON CONTINUATE LA LETTURA SE NON AVETE LETTO I LIBRI PRECEDENTI

Dove avevamo lasciato Mia nello scorso capitolo della serie? Dopo aver superato il trauma del tentato stupro ed essersi finalmente abbandonata a  Wes e all’amore che prova per lui, Mia ha scoperto di avere un fratellastro, Max, un uomo straordinario e leale, che l’ha aiutata a liberarsi di Blaine e del debito di suo padre. Ma il sollievo per essersi finalmente lasciata alle spalle il gangster è rovinato dalla preoccupazione e dall’angoscia che le provoca il rapimento di Wes e della sua truppe da parte di un gruppo di crudeli terroristi del sud est asiatico. Dopo un sanguinoso blitz i prigionieri vengono liberati, ma Wes è ferito e Mia non sa quando riuscirà a rivederlo. La ritroviamo nella villa di Malibù di Wes in attesa del suo ritorno, cosa che avviene presto per fortuna, ma il Wes che è sopravvissuto ad un mese di prigionia in Indonesia non è più l’uomo che era prima. Ha terribili incubi notturni e riuscirà ad uscirne solo con l’aiuto di Mia che gli lascia usare il suo corpo per liberarsi delle terribili scorie del trauma che ancora gli occupano la mente. Nel frattempo Mia inizia un nuovo lavoro: sua zia le ha infatti procurato un ingaggio per un noto e seguitissimo programma televisivo condotto da un celebre medico, il dottor Drew Hoffman. La sua nuova vita la porterà poi di nuovo a New York, dove ritroverà vecchi amici, e infine ad Aspen in Colorado, per passare le vacanze di Natale; nel frattempo altri due uomini saranno in qualche modo importanti e influenzeranno, nel bene e nel male, l’ultima parte dell’anno straordinario che ha vissuto, uno è suo padre Michael e l’ultimo è Kent Banks, un misterioso costruttore che invita lei e la sua troupe in montagna a dicembre.

E così, mie care Crazy, siamo giunte alla fine del viaggio di Mia, un viaggio travagliato, catartico, rivelatore per certi versi, un viaggio che l’ha portata a trovare se stessa e le sue radici, a scoprire il valore dell’amore e dell’amicizia vera, a capire che è bello poter contare sugli altri, potersi fidare e non dover sempre fare tutto da sola. Non solo, la porterà anche a comprendere che a volte, se si vuole davvero bene a qualcuno si deve lasciare che questo segua la sua strada, che compia i suoi errori.

È stato un viaggio attraverso la vita, alla scoperta di se stessi, dei propri limiti e dei compromessi che si è disposti ad accettare, per Mia è stato anche un viaggio alla scoperta della propria sessualità, durante il quale la nostra eroina ha capito di amare il fatto di essere amata, forse perché era una cosa che le era mancata fino a quel momento.

La svolta monogama del capitolo precedente è ovviamente mantenuta e non solo, il rapporto tra Mia e Wes prende una piega ancora più profonda: tra loro si sviluppa una specie di simbiosi mutualistica in cui l’uno ha bisogno dell’altro per sentirsi completo, scatta quel meccanismo per cui due singoli diventano un Noi, un entità unica e indistinta. I problemi di Wes legati al trauma subìto a causa del rapimento cementano il rapporto appena nato tra i due amanti, perché Mia, abituata a prendersi cura degli altri, è naturalmente portata a concedersi generosamente a Wes per aiutarlo a stare meglio, e lui si aggrappa tenacemente al suo amore per non soccombere, ha bisogno di lei per tornare a vivere. Il personaggio di Wes in questa parte della storia esplode letteralmente diventando l’unico vero protagonista della vita di Mia, ed è assolutamente irresistibile, un uomo dolce e innamorato, che vive solo per lei, disposto a tutto per tenerla al sicuro. Sono ormai passate le distrazioni del passato e la svolta monogama, anche per lui, è assolutamente definitiva e completa. Wes accompagnerà Mia in questa ultima parte del viaggio che, lungi dall’essere terminato, porterà la nostra eroina a confrontarsi con altri due spettri che ancora appesantiscono il suo bagaglio, due figure importanti della sua vita, e proprio questo confronto chiuderà il cerchio e permetterà a Mia di iniziare la sua nuova vita serenamente insieme all’uomo che ama e che la ama.

È un libro intenso questo quarto Calendar girl, profondamente sensuale, permeato di quell’erotismo sano che nasce dall’amore profondo e dalla fortissima attrazione che provano i due protagonisti, ma anche intriso di amore in ogni sua forma, l’amore di un uomo per una donna, quello tra fratelli, quello filiale per i genitori e quello dei genitori per i figli, quello disinteressato degli amici che fa di un gruppo una grande famiglia anche senza legami di sangue; forse può sembrare banale, però è bello ritrovarlo ed è bello sentirne l’energia.

È la giusta conclusione di una bella serie dall’originale struttura, ben scritta, con un gruppo di personaggi azzeccati e location affascinanti; il finale forse è un po’ scontato, ma io l’ho trovato bello e giusto così. La storia nel suo complesso è piacevole, affascinante e intrigante e alla fine le polemiche sulla promiscuità della protagonista nei primi mesi dell’anno sfumano dissipate dall’intensità dell’amore grande, curativo, che travolge i protagonisti. Consiglio ai lettori di completare la lettura e guardare la storia nella sua interezza prima di giudicarla, perché è in questa dimensione che la si può apprezzare al meglio. Voglio infine anticiparvi una cosa che mi ha particolarmente colpito e che ho amato moltissimo: dopo il finale e l’epilogo (e questo a raccontarcelo sono gli splendidi occhi verdi di Wes) troverete una ultima parte con i “cosa stanno facendo ora” di tutti i personaggi della serie: è una piacevolissima sorpresa finale che ci farà conoscere il futuro della allegra banda che Audrey Carlan ci ha fatto regalato questa estate, una vera chicca al termine di questo lungo viaggio.

A presto.

Zia D.

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