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martedì 14 febbraio 2017

Ho sempre voluto te di Marta Savarino, recensione in anteprima

Buongiorno Crazy!
Per la prima volta e in anteprima, vi parlo di un romanzo tutto italiano, Ho sempre voluto te, opera di Marta Savarino, una veterana ormai del panorama letterario italiano contemporaneo. In uscita il 14 febbraio, narra la storia del vecchio amore liceale di Anna, ragazza torinese dai grandi occhi e molte insicurezze, per il suo vicino di casa Aksel, danese trapiantato, lunghi capelli biondi e tanto fascino.

Ho sempre voluto te Titolo: Ho sempre voluto te
Autore: Marta Savarino

Serie: non fa parte di una serie
Editore:
Amamzon Crossing
Data: 14 Febbraio 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: seconde possibilità
Narrazione: prima persona, pov multiplo
Finale: No cliffhanger
Coppia: Anna, Giornalista; Aksel, giornalista e amore adolescenziale di Anna.


Esiste una donna che non si è mai innamorata del suo migliore amico?
Anna è oggi una giornalista molto attraente, in apparenza sicura di sé ma, nel suo intimo, fragile e imbranata, ed è la prova vivente che un uomo e una donna non possono essere amici. Neanche in un romanzo. Specialmente se il migliore amico in questione è un danese, alto uno e novanta, biondo e con il fisico da nuotatore.
Aksel e Anna sono cresciuti insieme e la timida ragazza, da sempre innamorata dell’amico, a diciott’anni si dichiara. Ma Aksel le rivela una verità scomoda e inaspettata. È gay.
I due si separano: il giovane va in Danimarca e la ragazza rimane a Torino. Passano quattordici anni e un giorno la sorte li fa incontrare di nuovo. Anna si è trasformata da brutto anatroccolo in cigno e anche Aksel è un giornalista, di successo e dal fascino ancora più marcato rispetto all’adolescenza. Ma nasconde un segreto, una realtà difficile da condividere anche con la sua migliore amica della giovinezza.
E quando l’amore non trova strade facili, quale miglior aiuto può arrivare se non la solidarietà femminile?
Elisabetta e la giovane Victoria, appartenenti a due generazioni diverse, trameranno insieme perché l’amore trionfi. E dopo svariati ostacoli, bugie e segreti, la romantica Copenaghen innevata farà da sfondo a un finale a sorpresa. Perché, come dice Anna, “l’importante, dopotutto, è il finale”.



Anna, timida e impacciata come ogni tredicenne, si innamora al primo incontro del vicino di casa alto e biondo, dal fisico atletico e l'accento strano. Per anni sono l'uno il miglior amico dell'altra, inseparabili e affiatati come fratelli, finché Anna, ormai maggiorenne e ad un passo dalla maturità, confessa che i propri sentimenti sono ben diversi da quelli fraterni. La bugia che inventa Aksel colto alla sprovvista, e che sembra così imperdonabile a chi legge, pare invece all'amico l'unica soluzione per non ferire l'amor proprio di Anna che è rimasta timida e riservata pur con il passare degli anni. In realtà Aksel invece non può amarla perché ha una vita oltre Anna di cui lei non è a conoscenza: una ragazza e addirittura un figlio in arrivo.
Confesso di aver odiato Aksel, giudicandolo sciocco e vigliacco, e rivalutandolo solo nel finale, ma comunque con riserva. Non è l'eroe senza macchia a cui siamo abituate, il personaggio magari un po’ contorto, problematico, ma di grandi principi. No, Aksel è un ragazzo semplice, dai gusti decisamente superficiali, rispetta Anna come amica, ma si innamora di una che è più magra di lei, più alta, più bionda. Decidiamo quindi di odiarlo? E odiamolo pure, mentre la vita di Anna va avanti lontano dall'amico bugiardo, tornato in Danimarca a coltivare la sua riservata e pessima scelta.
Dopo “l'episodio Aksel” Anna si sveglia? No, si innamora di nuovo di un altro fenomeno da baraccone, un professore universitario più vecchio di lei che la tiene come un fiore all'occhiello finché non trova un'altra studentessa più giovane di Anna. Insomma una sfigata, direte voi. Non sono d'accordo. 
Anna è una donna normale, fondamentalmente buona e rispettosa. Una che incassa, ma lo fa con stile, restando vera e sincera.
Quando, arrivata oltre i trenta, sola con una gatta e un lavoro non dei più soddisfacenti, rincontra Aksel, suo superiore nel suo ufficio, lui non è più così diverso e inarrivabile. Né così sicuro delle proprie scelte. La colpa serpeggia in lui e il risentimento in lei. Anna non è più così impacciata e, complici una cara amica, una ragazzina e una signora di mezza età, la vita regala loro una nuova opportunità da cogliere.
Questo romanzo è in realtà tra i più realistici che io abbia mai letto. Una protagonista non bellissima, un uomo non perfetto, decisioni di vita sbagliate ma pagate sulla pelle, emozioni nascoste e trattenute per anni, perché la vita è così, e a volte ci vogliono davvero anni per dipanare certi fili, per trovare il coraggio di confessare amori, errori, per chiedere scusa. Siamo abituati a leggere storie d'amore dove tutto avviene in una manciata di mesi, in maniera sicuramente gradevole e romantica, ma non certo realistica.
Questo romanzo invece lo è. Mentre leggevo ho giudicato lenta la trama, ritenuto Anna una sciocca e Aksel uno stronzo. Poi andando avanti ho capito che stavo leggendo uno spaccato di vita vera. Una serie di giornate uguali, un lavoro comune, una vita semplice e un carattere mite, come quelli del 90% dell'umanità. Me compresa.
E Aksel sa farsi perdonare come diversi uomini comuni. Parla poco, ma ha cuore e mani grandi, che amano con semplicità ma fino in fondo. E un gran bel corpo che non guasta mai!
La scrittura è anch'essa un valore aggiunto. Semplice ma impeccabile dall'inizio alla fine, sono certa che colpirà di sicuro anche voi.
Non mi resta quindi che augurarvi buona lettura!

Cri







Ho sempre voluto te

3 commenti:

  1. Nemmeno a farlo apposta, ho recensito il suo 'Tutta colpa del tè' proprio un'oretta fa!

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  2. Letto sono stata sveglia fino alle 3 di notte per finirlo mi e piacciuto tanto

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