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venerdì 28 luglio 2017

La piccola libreria dei cuori solitari di Annie Darling, recensione

Salve crazy,
Che ne dite di un bel viaggetto nel cuore di Londra? La piccola libreria dei cuori solitari di Annie Darling, uscito il 18 luglio 2017 e pubblicato dalla Sperling & Kupfer, è il libro perfetto per una storia diversa dalle altre con un epilogo sorprendente, siete pronte allora ad immergervi nel piccolo mondo di Posy? Una protagonista in cui molte di noi si potranno rispecchiare.

La piccola libreria dei cuori
solitari Titolo: La piccola libreria dei cuori solitari
Autore:
Annie Darling
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Sperling & Kupfer
Data: 18 luglio 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: odio/amore
Narrazione: 3a persona, pov femminile
Finale: No cliffhanger
Coppia: Posy Morland, giovane libraria; Sebastian Thorndyke, nipote di Lavinia (ex proprietaria della libreria) e nemico da sempre di Posy.


Nel cuore di Londra c'è una piccola libreria chiamata Bookends. Per quanto vecchia e malandata, è sempre stata un fantastico mondo di storie e di sogni per Posy Morland, sin da quando era bambina. Fino a farle da casa e da famiglia. Ma ora che l'anziana proprietaria, Lavinia, è morta lasciandole in eredità il negozio, Posy si ritrova a fare i conti con la realtà insieme ai colleghi: restano solo pochi mesi per pagare i debiti, rilanciare la libreria e scongiurarne la chiusura. Posy avrebbe già un piano: farne il paradiso dei romanzi d'amore, il punto di riferimento per tutte le lettrici romantiche. Ma il nipote di Lavinia, Sebastian, imprenditore senza scrupoli, è convinto che puntare tutto sui gialli sia la strategia vincente sul mercato. Mentre tra i due la battaglia si fa sempre più accesa, Posy sfoga la propria collera nella scrittura. Pagina dopo pagina, intesse una trama di ambientazione ottocentesca dove tra i protagonisti - identici, guarda caso, a lei e Sebastian - scatta inaspettatamente la passione. E se la fantasia fosse già realtà? Nella vita, come nel romanzo, starà a Post scegliere il finale.



Mie care crazy, se leggete questo blog e perché anche voi come me, impazzite letteralmente per tutto quello che riguarda la letteratura rosa e le storie d’amore, bene, quindi chi di voi non ha mai sognato di essere proprietaria di una libreria che vende solo ed esclusivamente romanzi d’amore? Io l’ho sempre desiderato, e sinceramente continuo a sperare che quel giorno arriverà, anche se il mercato editoriale è tutt’altro che in ascesa, e le piccole librerie continuano a diminuire. La stessa identica problematica la ritroviamo nel libro della Darling, che non essendo di genere fantasy, prende spunto dalla realtà ed è dunque questa, la situazione di partenza in cui Posy, la nostra giovane libraria, si ritrova: un antico negozio di libri da riavviare, nessuna esperienza di gestione d’impresa, un' idea folle da realizzare (una libreria di romanzi d’amore), un mercato sfavorevole, un fratello adolescente di cui occuparsi, nessuna vita amorosa, pur essendo una appassionata di romanzi d’amore e un nemico d’infanzia pressante e fastidioso con cui avere stimolanti battibecchi giornalieri. Sebastian, il nemico in questione è il nipote di Lavinia, proprietaria di Bookends che conosciamo esclusivamente grazie ai ricordi di Posy, in quanto il romanzo inizia con il suo funerale e un dolcissimo testamento che vede Posy futura proprietaria dell’antica libreria.
Potremmo dunque pensare che il motivo della presenza costante di Sebastian nella vita della nostra protagonista, sia il fatto che è contrario alle scelte di sua nonna, e vorrebbe la libreria per sè, anche perché inizialmente  i suoi comportamenti e i suoi commenti davvero poco carini, non fanno altro che confermare i nostri pregiudizi. Il giovane rampollo ce la mette davvero tutta per farsi odiare da Posy e da noi lettrici, giuro non ho mai odiato tanto un personaggio maschile, la Darling è stata davvero brava a mascherare la sua vera natura, e io pur essendo una vera e propria fan delle storie odio/amore ho fatto davvero fatica a leggere questo libro almeno per la prima metà, la ridondanza delle loro discussioni era davvero fastidiosa e il lato introspettivo di Posy era pressoché uguale per le prime 150 pagine. Okay, ho sempre sperato ed ero anche consapevole che sotto sotto ci fosse un epilogo completamente diverso dal quadro che ci viene presentato all’inizio, e inoltre ci sono alcuni dettagli che ci fanno sperare nel lieto fine.
Ma quello che mi ha veramente risollevato il morale è stato il racconto storico che Posy scriveva per sfogare tutta la sua tensione sessuale repressa e anche se non riusciva ad ammettere neanche a se stessa che si fosse innamorata di Sebastian, il protagonista del suo manoscritto, Sedotta da un libertino, prende il nome proprio del suo acerrimo nemico, e guarda caso l’eroina del racconto si chiama Posy; penso che avrò sorriso spesso inavvertitamente leggendo le pagine scritte dalla nostra giovane libraia sconclusionata.
Di sicuro se questo libro fosse stato un film avrei avuto una reazione diversa, almeno per quanto riguarda la prima parte del libro, gli sguardi degli attori e il linguaggio non verbale mi avrebbero regalato qualche emozione in più, invece così è rimasto tutto celato e anche se l’aspetto che più preferisco della lettura è l’immaginazione, la lentezza narrativa iniziale del libro ha impedito che tutto ciò accadesse.
Se vi state domando se valga la pena leggere La piccola libreria dei cuori solitari? La mia risposta è assolutamente SI, non mi pento affatto di averlo letto, prima di tutto perché la mia opinione non è insindacabile, inoltre, ci sono molte citazioni di alcuni classici come Orgoglio e Pregiudizio e Cime Tempestose, che ci regalano momenti di nostalgia, e poi d’ora in poi userò sempre anche io la mitica tecnica di Pippa (guru del project management, assunta da Sebastian per trasformare la libreria di Posy, in un negozio di libri di genere giallo/poliziesco), il PAA: punto, analisi, avanti; ogni qual volta mi troverò in una situazione scomoda nella mia vita, anzi oggi senza accorgermene l’ho già usata, mentre organizzavo le vacanze con i miei amici.

Buona estate,
Antonella 









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