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venerdì 8 settembre 2017

Le cose da dimenticare di Kerry Lonsdale, recensione.

Buongiorno, care crazy.
Lo scorso 31 agosto è uscito Le cose da dimenticare, edito Leggereditore, secondo libro di Kerry Lonsdale, seguito del fortunato Ogni cosa a cui teniamo. I due libri sono assolutamente da leggere in sequenza, anzi, senza aver letto il primo si faticherebbe non poco a capire alcune dinamiche e interazioni dei personaggi. Nato per dare un lieto fine anche al personaggio che nel primo libro non lo aveva, questo secondo romanzo svela ogni arcano e dà voce anche ai personaggi minori che nel primo erano stati solo sfiorati dalla trama.
Chi di voi, come me, era curioso di sapere che vita avrebbe avuto in seguito Carlos, qui troverà pane per i suoi denti. Andiamo in Messico a trovarlo?

Ogni cosa a cui teniamo Titolo: Le cose da dimenticare
Autore:
Kerry Lonsdale
Serie:  #2 Ogni cosa a cui teniamo
Editore:
Leggereditore
Data: 31 Agosto 2017
Genere: Narrativa
Categoria: Seconde possibilità
Narrazione: prima persona, pov maschile
Finale: No cliffhanger
Coppia: James/Carlos, uomo che ha perso la memoria, con un alter ego; Natalya, cognata di Carlos.


Due mesi prima il suo matrimonio, il consulente finanziario James Donato insegue suo fratello Phil in Messico, ma si perde in mare e viene dato per morto. Sei anni più tardi, si risveglia da uno stato dissociativo e scopre che ora si trova a Oxaca sotto il nome di Carlos Dominguez, vedovo e padre di due figli, che con l'aiuto della sorellastra Natalya cerca di dare un senso alla propria vita. Fino a quando non scopre che la sua fidanzata, Aimee Tierney, si è sposata e ha un figlio. Devastato, James e la sua famiglia tornano in California ma presto scopriranno che suo fratello Phil è uscito di galera vuole vendicarsi. James dovrà capire presto cosa successe quella notte in Messico e perché non si fida più di nessuno tanto che ognuno sembra raccontargli la propria verità.



Premetto che la lettura di questo romanzo non è facile. Non perché ci sia troppa violenza o argomenti tabù, troppi drammi, abusi, disagi e roba simile, ma proprio per come è scritto. Se cercate un libro di intrattenimento, da spiaggia o da viaggio, scartatelo subito. Non è questo il libro giusto.
Lo definirei piuttosto un interessante mezzo per scoprire qualcosa in più sulla nostra strana, incredibile, affascinante mente umana. Si tratta infatti di un romanzo d'amore solo apparentemente, mentre è in realtà narrativa e di quella tosta…Avete presente quei diari che i terapisti consigliano di tenere ai pazienti in cura per disturbi psicologici, per appuntare ricordi, pensieri, sogni, incubi? Ecco, avete il quadro.
Quando ho iniziato la lettura di questo libro ero scettica. La lettura del primo della serie, che avevo amato, con la storia di Aimee alla ricerca del suo perduto amore, la rinascita di un uomo che aveva detto addio alla sua vita e ne aveva trovata una nuova, felice e appagante, mi sembrava conclusa. Cos'altro poteva aggiungere l'autrice a qualcosa di già concluso, definito e definitivo? Bè, mi sbagliavo. Questo libro non è il seguito del primo, anche se lo è. Perdonatemi il gioco di parole. Chi pensava che James e Aimee fossero destinati a stare insieme, prima o poi, resterà deluso. Il primo libro era la storia del prima e del dopo di Aimee, questo è invece la storia del prima e del dopo di James.
Vi darò le mie impressioni evitando il più possibile gli spoiler, che qui secondo me sarebbero ancora più imperdonabili perché non svelerebbero solo la trama del romanzo, ma vi farebbero perdere la stupenda conquista di se stesso da parte di un uomo che attraverso sofferenze e paure incredibili cerca di rimettere insieme gli sgangherati pezzi della propria vita, potendo contare solo su se stesso e l'amore verso i suoi figli. 
La doppia scrittura da parte di Carlos e James, che dovrebbe aiutare il lettore ad avere uno schema più completo della strana vita di questo protagonista, anziché aiutarmi, all'inizio mi ha infastidita. A capitoli alterni, si passa dal punto di vista di Carlos, scritto al passato e in prima persona, a quello di James, scritto al presente ma in terza persona, generando una confusione infinita. Inoltre fino a circa metà, quasi tutti i personaggi sono persi dietro alle proprie paure e piccoli egoismi, e non sono riuscita ad empatizzare con nessuno di loro. Non li capivo, mi sembrava solo una fiera dei pazzi, con mille personaggi e nessun fine. Poi James ha fatto breccia nel mio cuore quando ha trovato il modo, due modi differenti in realtà, di avvicinarsi ai suoi figli, e lo ha fatto con il cuore in mano, raccontando di sé con onestà, come pochi padri sanno fare, soprattutto quando si tratta di figli ancora piccoli. Ha saputo parlare, abbracciare, giocare, e quindi rassicurare due bambini spaventati e confusi, e insieme ha motivato me. Ho iniziato a leggere con maggior attenzione e il libro ha cambiato colore di colpo. Mi ha preso.

Mi sentivo come un pesce: a dimenarmi e annaspare cercando di trovare un senso a ciò che mi era successo. Le bugie. L'inganno. L'abbandono. La mia famiglia mi aveva lasciato lì, come un paio di infradito smarrite nella sabbia.

Forse questa osservazione segna un po' il senso di tutto il libro. Chi siamo viene dal nostro DNA, e quindi dalla nostra famiglia, o ha una componente assolutamente involontaria e casuale, primordiale, sulla quale nessun legame di sangue può nulla? Abbiamo gli stessi vizi e virtù dei nostri genitori, o siamo diversi da loro, uguali solo a noi stessi?
La più grande paura di Carlos era che James non sapesse amare i propri figli, né la sua donna, né la sua vita, ma fosse un altro stupido e vuoto membro della famiglia Donato, attenta solo ad apparenze e ricchezze. Ma Carlos conosce davvero tutti i membri di quella assurda famiglia? Sono davvero tutti marci e odiosi i fratelli Donato?
Sarà solo James a scoprirlo, alla ricerca del suo passato e della verità. E scoprirà che niente è così semplice e definito. Ogni momento della nostra vita è l'esatto risultato di tutta una serie di altri momenti, ogni atteggiamento fatto o ricevuto ha un passato e delle ragioni che dobbiamo conoscere, prima di giudicare quell'evento particolare. Così James scoprirà chi è davvero James: un membro della famiglia Donato per nascita, ma di un'altra per scelta. E la sua scelta sarà la stessa di Carlos.

È la tua Ohana, la tua famiglia. E famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato.

Perché un uomo è ciò che è dentro al proprio cuore, nella propria mente. Stesso corpo, stesso cuore, stessa anima. Non conta l'anagrafe, o la nazione, i vestiti, il lavoro, il portafoglio. Un uomo è nei suoi sentimenti e nelle sue emozioni.
James può rassicurare Carlos che i suoi figli sono al sicuro, perché l'amore per loro è chiuso a chiave a doppia mandata nel suo cuore.
Arrivata in fondo posso dirvi con franchezza che sono rimasta conquistata da James ancora di più che da Carlos. Ha saputo dipanare matasse strettissime, ha saputo resistere ai momenti bui, ha saputo perdonare chi aveva sbagliato, e ha concesso una seconda possibilità a se stesso, capendo di meritarla.
Al di là della difficoltà di lettura causata dalla strana struttura a capitoli alternati in prima e in terza persona, che capisco possa dare fastidio, è davvero un romanzo potente.
Leggetelo, non senza prima aver letto il libro precedente, perché fareste davvero fatica a capire troppi passaggi, ma se cercate la vera storia di un grand'uomo, sfortunato ma sensibile e intelligente, che non crede più in sé ma che accetta di ricostruirsi senza piangersi addosso. Accettandosi con pregi e difetti, debolezze e certezze.
Non vi ho incuriosito almeno un po'?

Un bacio
Cri









1 commento:

  1. HO PREFERITO LA PRIMA PARTE OGNI COSA A CUI TENIAMO
    ERA MEGLIO CHE TORNASSE CON AIMEE

    RispondiElimina

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