Buongiorno crazy,
oggi vi presentiamo la terza tappa del blog tour dedicato a La ragazza del Mare di Sara Zarr, pubblicato dalla Leggereditore il 9 novembre in ebook e da domani 23 novembre disponibile anche in cartaceo.
Si tratta di uno young adult standalone molto introspettivo, noi oggi nella nostra tappa analizzeremo uno degli aspetti più significativi che emergono da questa lettura, ovvero il potere terapeutico della scrittura come valvola di sfogo.
Dopo che il padre l'ha sorpresa insieme a Tommy Webber, la vita di Deanna è cambiata per sempre. Due anni dopo, suo padre ancora non riesce a guardarla in faccia, e anche se Tommy è l'unico ragazzo con cui sia mai stata, l'intera scuola la addita come una "ragazza facile". Deanna cerca di mantenere saldo almeno il rapporto con Darren, il fratello maggiore, ma poiché lui e la sua ragazza sono del tutto presi dai loro problemi di genitori adolescenti, lei deve imparare a difendersi, e lo fa diventando ogni giorno più dura e insensibile, per quanto l'isolamento in cui si ritrova la faccia soffrire terribilmente. Il suo unico sollievo è un giornale su cui descrive la vita di una ragazza anonima, la sua stessa vita.
Titolo: La ragazza del mare Autore: Sara Zarr Serie: No serie Editore: Leggereditore Data: 9 novembre ebook / 23 cartaceo Genere: Young Adult Categoria: drama Narrazione: prima persona Finale: No cliffhanger |
Quante volte avremmo voluto urlare, piangere, sfogarci
davanti a un nuovo ostacolo della vita e non sapevamo bene come fare? C’è chi
fa sport, chi cerca conforto con un’amica e c’è chi, invece, prende un foglio e
tra le righe di uno scritto, cerca di immaginarsi una vita migliore.
La scrittura, e tante volte la lettura, hanno su alcune
di noi un effetto calmante, catartico, terapeutico… descrivere su un foglio uno
stato d’animo o meglio ancora utilizzare le ali della fantasia per immaginarsi
una vita differente potrebbero rappresentare in una vita in tempesta un’àncora
di salvezza.
“Già avevo abbandonato la conversazione. Nella mia testa
vedevo la ragazza del mare, che mentre sobbalzava tra le onde, mentre elaborava
i miei pensieri, provava i miei sentimenti e si allontanava nuotando.”
La protagonista de “La ragazza del mare” fa proprio
questo: travolta da vorticose onde che la scaraventano da una parte all’altra
dell’oceano cerca nell’estraniarsi sperando che quella sia la sua salvezza.
“Io acquistai un quaderno da due dollari e iniziai a
scrivere quelle storielle sulla ragazza, semplici appunti casuali. La ragazza
sulla tavola da surf, la ragazza con la sua famiglia, la ragazza sulla
spiaggia, e altre cose simili.”
Vessata dai pettegolezze, da un padre che ha perso la
fiducia in lei, da degli amici che la comprendono poco, Deanna trova rifugio
nelle pagine di un misero quaderno da due dollari. Inventa questa ragazza che
fluttua tra l’oceano, tra i suoi cavalloni e proprio come lei tenta di
sopravvivere nonostante la sua vita voglia sempre riportarla sul fondale.
Proprio come la surfista che affronta onde e discese, anche la ragazza deve
abituarsi all’altalenante ritmo che la sua vita sta prendendo.
“La ragazza pensava al mare, barcollante, denso e
pericoloso. La ragazza pensava al mare piatto e inflessibile. Morto.”
Così quando capisce che forse, la vita è proprio questo,
che forse l’odio che provava nei confronti degli altri sparisce una volta
digerito, quando capisce che c’è la speranza del perdono, di un futuro, di
ancora un abbraccio amorevole da parte del padre, Deanna smette di scrivere e
quella funzione terapeutica che la scrittura ha avuto per quella fase della
vita sparisce proprio nello stesso modo in cui era comparsa.
Naike Ror
Naike Ror
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