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martedì 16 ottobre 2018

H di Lidia Calvano, recensione

Ciao Crazy,
Oggi vi parleremo del libro vincitore del premio EWWA 2017, il romanzo in questione è H di Lidia Calvano. Il libro è stato pubblicato lo scorso 4 settembre grazie ad Amazon publishing.
L’autrice l’abbiamo già conosciuta per il suo libro di maggior successo Rehab, scritto a quattro mani con Estelle Hunt.
H ci racconta la storia di un amore, ma non parlo di un amore tra due fidanzatini, ma del legame tra una madre e il proprio figlio. E mentre viviamo la loro storia, a un certo punto la loro vita è stravolta dall’omicidio della babysitter di H.  Che cosa succederà adesso nelle loro vite?




Titolo: H

Autore: Lidia Calvano

Editore: Amazon Publishing

Data: 4 settembre 2018

Genere: Narrativa

Categoria: Thriller

Narrazione: 1 persona pov maschile

Finale: No cliffhanger





Acca è un bambino di dieci anni, molto intelligente e con grande senso dell’umorismo, ed è la spiritosa voce narrante di questa storia, una storia diversamente gialla.
Il rapporto con suo padre è inesistente, ma con Marta, la sua mamma, vive in tenera simbiosi: lei è l’unica persona con cui riesce a comunicare, attraverso un linguaggio che trova gesti e parole nell’empatia che li unisce.
Perché Acca è cieco, muto e gravemente disabile, e Marta gli dedica ogni momento della sua vita.
La routine quotidiana, densa d’amore e altrettanto complessa, si interrompe improvvisamente quando Teresa, la sua babysitter, viene barbaramente uccisa. Tutta la famiglia si ritrova coinvolta nelle indagini e Acca stesso diventa per l’ispettore Ferrara un prezioso quanto difficile testimone, depositario di un segreto che non è in grado di raccontare se non attraverso sua madre. Un segreto che farà di entrambi il bersaglio dell’assassino.
Tra leggerezza e suspense, tenerezza e colpi di scena il delitto troverà il suo colpevole ma niente sarà più come prima, né per Acca, né per Marta. Un ciclo si chiuderà, se ne aprirà un altro.


La storia di cui vi parlo oggi ha come protagonista Acca, un bambino di soli dieci anni, lui è cieco, muto e affetto da una grave tetraplegia. Nonostante questo è la colonna portante di questo romanzo. In questo percorso della vita lo aiuta sua madre Marta, che vive per lui e per la sua felicità e che si fa forza grazie ai sorrisi del suo bambino. Non è oro tutto quel che luccica perché se da una parte abbiamo la mamma che lo ama follemente, dall’altra parte troviamo un padre che lo denigra appena può, ed è lui stesso che lo chiama H, diminutivo della parola “handicappato”. Marta e Acca cercano in tutti i modi di andare avanti nonostante la disabilità del bambino, quindi Marta decide di affidare Acca ad una babysitter di nome Teresa mentre lei e suo marito sono a lavoro. Ma all'improvviso la babysitter viene brutalmente uccisa nella facoltà di medicina dove studia, che cambiamenti porterà quest’omicidio nella vita di H e Marta?

Acca. Mamma aveva ragione, era lei a detestare quel soprannome, non io. A me non faceva più né caldo né freddo. Non vali un’acca, non capisci un’acca, quante volte avevo sentito quell’espressione in televisione? Un sacco.

Io mi sono innamorata follemente di questo bambino, nonostante la sua disabilità lui ascolta tutto ciò che lo circonda. Vede e vive attraverso gli occhi della madre, ma H è dotato anche di un proprio cervello ed è proprio grazie a quello che viviamo questa storia. Perché, come ho già detto, se anche lui non può vedere, ascolta tutto ciò che la gente dice e fa. Anche se la sua vita è limitata, lui cerca di vivere a pieno la sua vita. E’ un bambino affettuoso, simpatico e curioso che cerca in tutti i modi di comunicare con il mondo esterno a modo proprio. Anche con un semplice sorriso.  La cosa bella è che nonostante il papà lo tratti come un vegetale lui cerca sempre di vedere il lato migliore delle persone. La cosa che mi ha colpito di più di questo romanzo è il legame che ha con sua madre Marta.
Marta è una donna che ha sacrificato tutto per far vivere una vita migliore al proprio figlio. Ha addirittura sacrificato il proprio matrimonio e il rapporto con sua madre. L’unica persona che le è stata sempre vicino è la sua amica Simona.  Il legame che unisce H a Marta è unico, loro non hanno bisogno di parole per capirsi, a loro basta un semplice sfiorarsi per stare bene e capirsi. Io sono sicura che nonostante la disabilità di H, Marta sa che dentro a quel corpo c’è una persona che la capisce e comprende tutto ciò che dice.
Quando la loro quotidianità è messa a dura prova, dalla tragica morte di Teresa, il loro legame si rafforza ancora di più. Si troveranno a faccia a faccia con l’ispettore che segue il caso dell’omicidio e dovranno trovare un modo per far comunicare a H se sa chi potrebbe essere stato il killer. Ci riusciranno?

Lei era le mie gambe, il mio sostegno, il mio scudo, il mio tutto.

Devo dire che sono rimasta molto colpita da questo romanzo, pensavo di leggere un romanzo triste invece davanti a me ho trovato un romanzo fresco e a tratti divertente nonostante il tema trattato. L’autrice è stata molto brava a non far trapelare nulla nella parte thriller del romanzo, anzi è riuscita a farmi rimanere a bocca aperta alla fine del libro.
La narrazione è fluida ma soprattutto è un romanzo scritto molto bene senza errori di ortografia. Il libro lo viviamo attraverso il pov di H, quindi riusciamo a capire tutto ciò che prova lui nella sua disabilità. E questa è una cosa che mi è piaciuta molto perché penso non sia facile scrivere un romanzo attraverso gli “occhi” di una persona disabile. Sarò ripetitiva ma quando entriamo nella testa di H, non proviamo tristezza o pietà, io ho provato gioia e felicità perché lui è un ragazzo che cerca in tutti i modi di essere felice e alcune volte è anche auto ironico.
Penso che si sia capito che il libro mi è piaciuto, una volta che ho finito questo romanzo, mi sono sentita felice, questa storia mi ha fatto capire quanto è importante la vita, mi ha fatto comprendere cosa vuol dire vivere con una disabilità e quanto può essere difficile vivere in quella situazione. Consiglio questo libro a tutte quelle persone che vogliono leggere una storia d’amore tra madre e figlio, a quelle persone che vogliono conoscere un personaggio speciale come Acca. Sbrigatevi e venite anche voi a conoscere questa storia.

Un abbraccio,
Alessia











4 commenti:

  1. Vi ringrazio moltissimo per la bellissima recensione, che coglie con sensibilità i sentimenti dei protagonisti! Sono felice che questa storia d'amore così particolare abbia incontrato il vostro gradimento. <3

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  2. E' un libro bellissimo. Una grande scrittura

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  3. Lidia ho letto tutto d'un fiato questo tuo bellissimo romanzo, per me il primo. Me ne sono innamorata. C'è in me l'enorme dispiacere di essermi seduta accanto a te per una settimana senza sapere la grande donna che sei. Spero fortemente di avere una seconda chance! Bintanti mi leggo un altro tuo libro!rava, ti abbraccio, gloria

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