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venerdì 22 novembre 2019

L’unica certezza che ho di Debra Anastasia, recensione

Ciao Crazy,
oggi vi parlo di un libro molto atteso (almeno da me) e che mi ha lasciato piuttosto interdetta. Inauguro quindi oggi la categoria “Ma perché?” e lo farò con L’unica certezza che ho di Debra Anastasia, uscito il 15 novembre per Newton Compton.





Titolo: L'unica certezza che ho

Autrice: Debra Anastasia

Data: 15 novembre 2019

Editore: Newton Compton

Genere: Contemporary Romance

Narrazione: prima persona, pov alternato

Finale: No cliffangher







Sono stato definito un pazzo, un violento, una bestia. E così ho lasciato che i loro insulti si trasformassero in una corazza da indossare. Essere temuto, dopotutto, può essere comodo quando la vita ti volta le spalle. Le cose non sono mai state facili per me. Tutto quello che ho, l'ho dovuto conquistare a fatica, un pezzo per volta. E ho dovuto imparare a mie spese che è meglio non fidarsi di nessuno, perché il prezzo da pagare per una debolezza può essere altissimo. Ci sono solo due persone che hanno avuto il privilegio di guardare oltre l'animale e vedere il mio vero io. Uno è Nix, mio fratello. L'altra... è l'unica certezza che ho.

Aspettavo questo libro, ancora ammaliata dal volume primo di questa serie di autoconclusivi e vi dirò che fino al 30% ho gridato alleluia.
Non mi sono invaghita di lui, a mio avviso, piuttosto scontato e romanzato quando di T.
Fredda, spietata, calcolatrice, innamorata di sua madre, mi ha ricordato tantissimo la Xhex della Ward, potente nella sua fragilità, tremendamente fedele.

Era devastante. Stargli vicino in quel modo era come essere risucchiati dal sole. Forse era sbagliato, per me per lui, ma il mio cuore funzionava come un negozio durante i saldi: non facevo cambi, non facevo resi.

Tutto filava liscio nella mia lettura finchè arriva il plot twist che mi ha fatto pensare a un’autrice che si era stancata di scrivere.
In pratica, la Anastasia ha cominciando facendoci appassionare alla storia di due ragazzini disadattati, ci ha fatto soffrire quando lei dichiara a lui il suo amore eterno, mentre lui la considera una sorella e poi…. Boom, ha messo nel mezzo delle situazioni limite quasi grottesche afflosciando ogni cosa: 5 mesi descritti in poche righe, antagonisti credibili come una moneta da 3 euro e poi lui che all’improvviso cambia idea su tutto, criminali che diventano dei Robin Wood vs le aziende farmaceutiche… “ma perché?”
No, non ci siamo e mi sono anche innervosita: Animal e T non meritavano questo trattamento, soprattutto lei.
Ultimo 20% del libro insensato e frettoloso, con scene erotiche buttate tanto per fare e happy ending che nemmeno la casa nella prateria.
Delusa, sono rimasta delusa, questa serie non si meritava un volume secondo tanto male pensato.

Naike

Ma perché pensati durante la lettura almeno 50




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