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domenica 19 gennaio 2020

The Crown, recensione di Manuel Sgarella


Chi si sarebbe aspettato che la realtà potesse superare la fantasia? Se di di fantasia si può parlare con The Crown, la serie tv originale Netflix che racconta la vita dei Elisabetta II, regina d’Inghilterra da quando aveva 25 anni, nel 1952, e oggi ancora saldamente sul trono. Costretta, proprio in questi giorni, ad affrontare l’abbandono dalla famiglia reale del nipote Hanry e della moglie Meghan. Sembra una delle puntate della terza stagione di The Crown, ma è la realtà e scommetto che, chi ha visto la serie, si immagina anche le riunioni, le convocazioni, le discussioni, i tic della regina, le sue reazioni apparentemente fredde. Insomma, per chi ha “conosciuto” la regina e la corte d’Inghilterra attraverso la serie televisiva, sta sicuramene vivendo questi giorni con una spinta d’immaginazione in più.





Film
Produzione: Stati Uniti - Gran Bretagna
Uscita: Su Netflix
Serie creata da: Peter Morgan dal 2016
Nr. Stagioni: 3
Interpreti terza stagione: Olivia Colman, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Ben Daniels


E questo è il grandissimo risultato di un progetto televisivo così ambizioso, che ha anche avuto il coraggio, nonostante il successo delle prime due stagioni, di cambiare l’intero cast della terza stagione. Questo perché la forza di una serie come The Crown non è nel cast, seppure spettacolare e internazionale, ma nella potenza narrativa del materiale storico a disposizione, abbinato a una messa in scena magistrale che combina alla perfezione drammi famigliari e settanta anni di Storia (con la S maiuscola). L’autore è Peter Morgan, già sceneggiatore del film The Queen che portò Hellen Mirren a conquistare l’Oscar come miglior attrice. Uno scrittore solido che fa della ricerca storica, abbinata ai sentimenti, la sua arma migliore: infatti tutte e tre le stagioni raccontano fatti realmente accaduti, ma senza arrivare a realizzare e a proporre un documentario. I fatti personali, dall’incoronazione al matrimonio, dall’educazione dei figli al rapporto con la sorella Margaret, dalla passione con il marito alla voglia di fuggire, sono perfettamente intrecciati con quelli “mondiali”: le relazioni con i primi ministri inglesi (tra cui quello con il complicatissimo Churchill), le crisi economiche, le crisi internazionali, e molto altro ancora.

Mentre le prime due stagioni, che vedono protagonista una bravissima Clayre Foy, hanno una narrazione più classica, in cui si racconta molto della vita privata della regina con una struttura che viene definita “orizzontale” (ovvero con una trama dominante che attraversa tutti gli episodi), la terza stagione rivoluziona tutto. A partire dal cast che, per cause anagrafiche, viene tutto sostituito perché i protagonisti invecchiano: la regina è interpretata da Olivia Colman (vincitrice dell’Oscar nel 2019 per il film “La favorita”), e con lei tutto il resto del cast. Ma la rivoluzione è anche a livello narrativo: gli episodi, seppur mantenendo gli stessi protagonisti, sono come dei piccoli film autoconclusivi, che raccontano momenti storici ben definiti, non intrecciandosi tra di loro nella trama. Come il magistrale episodio del documentario sulla famiglia reale, voluto dal Principe Filippo per avvicinare l’immagine della Regina (solo lei?) agli occhi dei sudditi, tramite quel nuovo mezzo tecnologico che è la televisione. Il risultato sarà disastroso, con una Regina costretta a subire e ad assecondare i capricci del marito, ma sempre salda a mantenere la propria identità e autonomia decisionale per questioni decisamente più importanti, come le sorti del paese. Ne emerge una famiglia complicata, a volte scollegata dalla realtà per quel che riguarda i sentimenti, ma fermamente consapevole del proprio ruolo nei confronti del Regno.

Quello che unisce le tre stagioni, inoltre, è sicuramente l’ironia. Oltre al dramma di una donna che non voleva nemmeno diventare regina e che si trova costretta a sentirsi responsabile del proprio ruolo, vi è anche il rapporto con il principe Filippo, per cui emerge l’amore, la pazienza e anche i sensi di colpa per averlo messo spesso in secondo piano. Ma di Elisabetta II emerge proprio quello che la cronaca di questi giorni sta mostrando: una donna solida, capace di mantenere le fila di una famiglia, di una nazione, anche di fronte a dolorose separazioni, che sia Brexit oppure l’allontanamento del nipote Hanry. In ogni caso, è pur sempre la Regina, e la lei, solo a lei, il popolo fa riferimento. Nella serie tv, ma anche nella vita reale. The Crown è una serie da non perdere per poter conoscere meglio quel mondo, tra assurdità e complicazioni.


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