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martedì 24 marzo 2020

Camminando su una nube di Manuel Sgarella, recensione in anteprima

Ciao Crazy,
vi parlo di Camminando su una nube di Manuel Sgarella. In uscita oggi 24 Marzo in Self Publishing. Il nuovo romance dello scrittore ci porta nel mondo cinematografico e di quanti sogni ispira questo ambiente.





Titolo: Camminando su una nube

Autore: Manuel Sgarella

Editore: Self Publishing

Data: 24 Marzo 2020

Genere: Contemporary Romance

Categoria: ChickLit

Narrazione: Prima e Terza persona, Pov Femminile

Finale: Conclusivo





Kate è fuggita da un futuro già scritto, da una vita che i propri genitori avevano scelto per lei.
Arriva a New York per realizzare il sogno di scrivere per Top Film, la più conosciuta rivista di cinema di tutta la nazione. Ma Kate ha anche una particolarità: viaggia un po’ troppo con la fantasia, tra ottimismo e speranza, arrivando, talvolta, a non distinguere la realtà dall’immaginazione.
Cameriera in un bar dal sapore un po’ troppo vintage, con un piccolissimo appartamento che chiama “attico”, in una notte di rabbia per le poche occasioni che le concede quella città, scrive sul suo blog uno sfogo. Parole dure che la portano a conoscere Mark, il rampollo della famiglia che dirige proprio Top Film. È quel ragazzo che fa scattare in lei un aumento di strane fantasie.
Tra coraggio, determinazione e incoscienza, Kate sembra avere la sua occasione per dimostrare quello che vale professionalmente. Ma è davvero tutta una coincidenza? È tutto reale? Tra realtà e fantasia, potrebbe anche scattare quella famosa scintilla.

I sogni, i sogni sono probabilmente il motore del mondo. La spinta di cui le persone hanno bisogno ogni giorno per crescere ed evolversi. E mi è capitato spesso di pensare che il problema principale delle generazioni più nuove sia proprio che hanno smesso di sognare. Importante non è tanto realizzare quel sogno quanto inseguirlo, tentare di realizzarlo.
Kate in questo è una persona sicuramente da prendere ad esempio, con modalità non proprio ortodosse, lascia la sua cittadina di provincia, il lavoro che la aspetta nell’azienda di famiglia, il fidanzato storico che vorrebbe portarla all’altare e scappa. Pronta ad inseguire il suo sogno, a fare il suo tentativo di realizzarlo.

A chi diavolo vuoi che interessino le avventure sentimentali di una campagnola dai capelli rossi piombata a New York?

Ovviamente la realtà è sempre più dura e difficile da affrontare. Non è mai tutto rose e fiori, o tutto in discesa ma Kate ha un modo molto particolare di evadere dalla dura realtà, lei ha il libro di Kate. Quello che in realtà è il prodotto della sua fantasia, è un’arma che la ragazza usa quando ne sente il bisogno, e alla fine può sia ostacolarla che portarle delle occasioni.
Come quella di conoscere Mark, il vicedirettore di Top Film, il giornale per il quale Kate sogna di scrivere.
Insomma la storia viaggia in un certo senso su due livelli: quello che succede nella realtà e quello che invece la protagonista immagina possa succedere. Trovo sia stata una scelta narrativa molto originale, una scelta che rende la storia più particolare ma anche un insegnamento sia per la protagonista che per la lettrice. Una riflessione che porta a capire che non sempre quello che sogniamo è migliore della realtà, spesso anche a confondere le due cose. Io stessa ho trovato molto più interessanti gli avvenimenti reali, perché appunto sono reali e imperfetti, senza tutta quella perfezione e patina di finzione dei sogni ad occhi aperti.

«Perché non mi hai detto nulla di tutto quello che è successo?»
«Perché avrei dovuto? Tu sembravi evitare il discorso, cosa ne sapevo che ti fossi fatta un altro film?»
«Io mi faccio sempre altri film, Mark».

Penso che alla fine anche la nostra protagonista arrivi alla stessa conclusione, alla conclusione che a volte la concretezza aiuta a raggiungere obbiettivi magari meno ambiziosi ma più solidi, che uscire da quella nube ti aiuta anche a vedere il mondo e le persone intorno a te, laddove invece si ha fin troppo la tendenza a concentrarsi su noi stessi.
Sgarella con il suo stile unico è riuscito a rendere più profonda e significativa anche una storia dalla trama in apparenza semplice.
È riuscito a far trasparire attraverso la protagonista una grande conoscenza del mondo cinematografico, ho adorato ogni citazione e riferimento ai grandi film della cultura del grande schermo.
Dopo questo libro bisogna assolutamente preparare i pop corn e recuperare dei grandi classici.
Un bacio,
Patty








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