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sabato 30 maggio 2020

DIAVOLI, tutto quello che c’è da sapere

Si è conclusa la serie Diavoli e oggi ce ne parla il nostro esperto cinefilo, Manuel Sgarella.
Una storia di finanza, potere e disinganni prodotta da Sky e Lux Vide che vede protagonisti due star ormai internazionali: Alessandro Borghi (Il Primo Re, Suburra) e Patrick Dempsey (La verità sul caso Harry Quebert). Si tratta di un thriller internazionale sull’Olimpo della finanza mondiale, girato tra Roma e Londra interamente in lingua inglese. La serie è tratta dal best seller I Diavoli di Guido Maria Brera (edito da Rizzoli), autore che ha collaborato anche alla stesura della sceneggiatura. 




Serie Tv
Nazionalità: Italia
Produzione: Sky Italia, Lux Vide realizzata in collaborazione con SKY STUDIOS, ORAN-GE STUDIO e OCS
Distribuzione internazionale: NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios
Uscita: da aprile su Sky e NowTv
Regia: Nick Hurran e Jan Michelini
Interpreti: Alessandro Borghi, Patrick Dempsey e Kasia Smutniak
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=TOr5QvQcvOQ 
Tratta dal best seller di GUIDO MARIA BRERA


“Il più grande inganno del diavolo è farci credere che non esista”. È la frase con cui inizia la sorprendente serie tv internazionale I Diavoli, prodotta da Sky Italia, Lux Vide e realiz-zata in collaborazione con Sky Studios, Orange Studio e Ocs. Protagonisti due sorpren-denti attori come Alessandro Borghi (indimenticabile nella serie Suburra e nel film Il primo Re) e Patrick Dempsey (l’ex dottor stranamore di Grey’s Anatomy e protagonista di una altra ambigua serie come La Verità sul caso Harry Quebert). L’attore italiano ruba nettamente la scena all’attore americano, arrivando a creare dei duetti verbali spettacolari, complice anche la sceneggiatura della serie. 


Le puntati finali di questa prima stagione sono andate in onda su Sky nella serata di ve-nerdì 15 maggio. Dieci puntate che hanno raccontato il mondo della finanza, nella sto-ria tra un giovane rampante (Borghi) e il suo mentore (Dempsey). Sullo sfondo le crisi economiche che hanno caratterizzato i primi anni ’10 di questo duemila che ha creato nella finanza i diavoli moderni. Tra tradimenti, doppi e tripli giochi, omicidi e vicende per-sonali, la serie si conferma essere una scommessa vinta. Altamente rischiosa per i con-tenuti economici che non sono sempre di facile comprensione, la narrazione viene sal-vata da un ritmo suggestivo e una regia che cerca, e trova, la propria voce. Esatta-mente come avvenuto con Gomorra (altra produzione Sky) che ha creato uno stile poi imitato ovunque. I Diavoli cerca di creare ancora uno stile visivo e narrativo diverso, ca-pace di osare e non solo di rassicurare lo spettatore, come spesso siamo abituati in molte serie tv. 

Anche la posta in gioco è molto alta: sul piatto non ci sono solo le vicende personali dei protagonisti (a cui si aggiunge anche una magnifica Kasia Smutniak); in ballo c’è il de-stino dell’Europa. Nelle ultime due puntate, dopo una parte centrale che ha puntato mol-to sulle motivazioni di Massimo Ruggiero (interpretato da Borghi), il protagonista rischierà il tutto per tutto in un ultimo disperato tentativo di salvare l’Europa dal piano del suo men-tore Dominic (Dempsey). Il giovane italiano, inoltre, intuirà la sconvolgente verità che si cela dietro l’omicidio del suo ex rivale nella scalata ai vertici della banca. Massimo de-cide di fare un ultimo disperato tentativo mettendo a punto una complessa e rischiosa operazione per salvare l’Europa.

In un’epoca in cui l’ironia, la violenza o la velocità di rappresentazione di una storia sembrano essere le uniche “armi” per rendere perfetta una serie, I Diavoli riesce nell’impresa di rendere coinvolgente la narrazione senza ricorrere a nessuna di queste “armi”. Semplicemente con un prodotto ben confezionato, con attori perfetti e soprattutto una scrittura capace di leggere il recente passato senza dover per forza enfatizzare. Per-ché i Diavoli non sono solo i protagonisti di questa serie tv, sono intorno a noi. Perché il più grande inganno del diavolo è proprio quello di farti credere che egli non esista. 

La trama
Alessandro Borghi è Massimo Ruggero, spregiudicato e ambizioso Head of Trading di una delle più importanti banche di investimento del mondo, la New York - London In-vestment Bank (NYL); Patrick Dempsey è Dominic Morgan, fra gli uomini più potenti della finanza globale, mentore di Massimo e CEO della banca. Il profondo legame tra i due uomini rischierà di incrinarsi quando, a causa degli interessi nascosti di Dominic, Massi-mo si troverà coinvolto in una guerra finanziaria intercontinentale. A quel punto il giova-ne italiano dovrà scegliere: schierarsi con l’uomo a cui deve tutto o fermarlo?
Kasia Smutniak (Loro, Perfetti Sconosciuti) è Nina, la sofisticata e molto determinata mo-glie di Dominic Morgan, al quale è unita da sentimenti ma anche interessi. 
Nel cast sono presenti anche: Lars Mikkelsen (The Killing, Sherlock, House of Cards), Laia Costa (Victoria), Malachi Kirby (Radici), Paul Chowdhry (Live at the Apollo, Swinging with the Finkels), Pia Mechler (Everything Is Wonderful), Harry Michell (Chubby Funny) e Sallie Harmsen (Blade Runner 2049).
Regia di Nick Hurran (Sherlock, Doctor Who, Fortitude, Altered Carbon) e Jan Michelini (I Medici).
Sceneggiatura: Alessandro Sermoneta, Mario Ruggeri, Elena Bucaccio, Guido Maria Bre-ra, Chris Lunt, Michael Walker, Ben Harris, Daniele Cesarano, Ezio Abate e Barbara Pe-tronio.


Manuel Sgarella

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