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mercoledì 20 maggio 2020

HATE THAT I LOVE YOU di Debora C. Tepes, recensione

Ciao Crazy,
oggi vi parlo di Hate that  I love you di Debora C. Tepes, un new adult stand alone dalle linee sportive rivestite di rosso e oro, i colori della Stafford High School  nonché il teatro dello scontro di odio e amore tra Brandon e Max, i nostri due protagonisti.





Titolo: Hate That I love you

Autore: Debora C. Tepes

Editore: Self publishing

Data: 14 Maggio 2020

Genere: New adult

Categoria: Angst, sport romance, seconde possibilità

Narrazione: Pov doppio, prima persona

Finale: No cliffhanger





Houston, Texas. Stafford High School.
Max Rivera, giovane promessa dell’atletica leggera, non ha mai sopportato Brandon Walker, il quarterback più affascinante della scuola, e avrebbe volentieri continuato a ignorarlo se non fosse che sua cugina Sofia, con la quale condivide gran parte della sua vita, ha deciso di fidanzarsi proprio con lui.
Max conosce i tipi come Walker e sa perfettamente che farà soffrire Sofia, rovinandole proprio l’ultimo anno di liceo, quello che per tutti dovrebbe essere memorabile.
Così, con l’aiuto del suo migliore amico Brett, decide di ordire una strategia per allontanare una volta per tutte Brandon e Sofia. La vita, però, sembra avere un piano tutto suo col quale Max dovrà scendere a patti...

Brandon Walker è tra i ragazzi più desiderati della scuola, ma ha un lato oscuro che non tutti sono in grado di intuire. Max, però, non è come gli altri.
Lei ha provato sulla sua pelle il calore bruciante dell’oscurità che si addensa nell’animo di Brandon, ed è per questo che non riesce a provare altro che odio e rancore, nei suoi confronti.
Tra durissimi allenamenti sotto il sole cocente del Texas e sguardi di fuoco lanciati nei corridoi della scuola, Max e Brandon continuano a incrociarsi e a perdersi, a insultarsi e a ferirsi con tutte le armi a loro disposizione, finché la vita non li porrà di fronte alla scelta più dura: perdonare o vendicarsi.
Lasciarsi andare alle spire travolgenti della passione o lottare con tutte le proprie forze per continuare a nascondersi dietro lo scudo dell’odio.


Amo gli sport romance e amo le storie odio/amore, questo libro ha entrambe le cose quindi non ho resistito dal tuffarmi nella lettura e quello che ho scoperto mentre nuotavo nelle pagine di questo libro mi ha lasciata con il sorriso sulle labbra una volta risalita a galla. Brandon (detto anche WalkerStronzo) è il giocatore di football amato da tutti, campione indiscusso sia nella vita sociale che in quella sul campo, con il sorriso pronto a stendere tutte le cheerleaders di questo mondo. Max è una piccoletta tutto pepe e grinta, ha uno sprint che non utilizza solo nella vita ma anche sulla pista dove corre come se volasse. Brandon e Max, i nostri due eroi, si eroi perché entrambi hanno sulle spalle un carico che non tutti gli adolescenti sarebbero in grado di sopportare e questo a mio avviso fa di loro degli eroi. Ed è questo carico che li porta ad agire nell’unico modo che conoscono quando la vita li delude ancora una volta, ritrovandosi a innalzare muri di odio l’uno contro l’altro per non essere feriti.

Perché l’amore non è paziente, è come un temporale he squarcia il cielo all’improvviso, mentre credevi che sarebbe stata una giornata di sole. Arriva prepotente a sconvolgerti la vita, tutti i tuoi piani, i tuoi sentimenti.

Mi è piaciuto il modo in cui l’autrice ha deciso di lasciare che il lettore scoprisse le cause dell’odio che scorreva come scariche elettriche tra i due, di pari passo alla conoscenza dell’amore che in realtà si celava al di sotto di esso. Si percepisce il dolore nella scelta di entrambi, un dolore che si fa evidente quando i loro sentimenti non possono più essere nascosti, per quanto cerchino di celarli. Mi sono sentita confortata dall’amore e dalla passione che li lega quando poi finalmente si sono lasciati andare a questo amore giovane ma forte.

«Guardami» mormoro, tenendogli il viso tra le mani. Stupida, stupida Max. Lui appoggia una sua mano sulla mia e annuisce.
«Vedo solo te» mormora, affranto.

I personaggi secondari segnano un altro punto a favore, gli amici di Brandon e soprattutto Brett, il migliore amico di Max, che più di una volta mi ha provocato vere e proprie risate di pancia. Anche io vorrei un amico come lui! In caso non amaste gli angst non fatevi scoraggiare, perché la nota che l’autrice ha inserito in tal senso fa da collante all’andamento della storia soprattutto nella prima parte e quasi non si percepisce. Lo stile è scorrevole, la storia si legge come se il tempo non passasse tra battibecchi e frecciatine che tengono viva l’attenzione del lettore. Chissà che il futuro non ci riservi un’altra storia alla Stafford!

Alla prossima lettura!
Luigia








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