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giovedì 11 giugno 2020

Il Principe di Park Avenue di Louise Bay, recensione in anteprima

Ciao Crazy,
Il principe di Park Avenue di Louise Bay è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta del secondo romanzo della serie di stand alone Royals Collection, che abbiamo conosciuto alla fine dello scorso anno con Il Re di Wall Street sempre grazie alla Always Publishing. Questa volta scopriamo la storia di Grace Astor, la migliore amica di Harper, protagonista del romanzo precedente. Grace è una giovane donna della upper class newyorkese, cresciuta negli agi a Park Avenue, che ha preferito cercare di realizzarsi con i propri mezzi piuttosto che sfruttare i soldi di famiglia. Così ha aperto una piccola galleria d’arte dove, una sera durante un evento, conosce Sam Shaw, affascinante uomo d’affari, misterioso ed enigmatico. Sam si dimostra molto più interessato a Grace che ai suoi quadri e inizia presto a trovare ogni scusa pur di trascorrere del tempo con lei, e la ragazza si rende presto conto che non ha alcuna difesa contro il suo fascino. Pronte a perdere la testa anche voi per il nuovo Principe dell’Upper East Side? Seguitemi e ve lo farò conoscere.





Serie The Royals Collection

1. Il re di Wall street, 5 dicembre 2019
2. Il principe di Park Avenue, 11 Giugno 2020
3. Duke of Manhattan
4. The British Knight
5. The Earl of London

Autore: Louise Bay
Editore: Always Publishing
Genere: Contemporary romance
Categoria: bilionaire
Narrazione: Prima persona pov alternati
Finale: conclusivo






Sam Shaw è un uomo che si è letteralmente fatto da solo e da orfano affidato ad una casa famiglia è riuscito, con le sue sole forze, a diventare un miliardario e creare un vero impero immobiliare. Per la sua nuovissima casa di Park Avenue vuole un po’ di quadri e per questo si ritrova una sera ad una mostra in una piccola e nuovissima galleria d’arte, dove incontra la bellissima proprietaria Grace Astor. Sam rimane istantaneamente affascinato dalla sofisticata e aristocratica gallerista e non riesce a togliersela dalla testa, tanto che, nei giorni successivi inizia a cercare ogni possibile scusa per passare del tempo con lei  che, tra l’altro, non sembra essere immune al suo fascino. Grace è una donna gentile e comprensiva figlia dell’alta borghesia newyorkese, la quale è di solito attratta da artisti squattrinati piuttosto che da ricchi uomini d’affari ma l’enigmatico nuovo vicino di casa dei suoi genitori a Park Avenue la intriga e l’attrazione tra loro è innegabile. Sam è di solito un uomo cauto ed estremamente restio a mettere in gioco i sentimenti in un rapporto di coppia ma qualcosa in Grace lo porta a scoprirsi, a osare, anche se è convinto di non poter amare nessuno, nemmeno la magnifica bionda  che è tanto generosa da avergli già donato tutta se stessa.

Che inaspettata sorpresa è stata questo bel romanzo, mie care Crazy, inaspettata e gradita, perché, devo confessare, ero convinta che anche questo libro sarebbe stato brioso e frizzante ma sostanzialmente leggero come il precedente, invece il cambio di profondità della storia mi ha spiazzato. La differenza più netta l’ho vista nello spessore dei protagonisti, in particolare nella figura di Sam. Con lui l’autrice ha plasmato lo stereotipo del self made man donandogli umanità e tormento, riuscendo a creare un personaggio complesso ed enigmatico che vediamo sbocciare sotto i nostri occhi e trasformarsi da frugale e parsimonioso ad espansivo e propositivo. Sam è un uomo che non prova desiderio per le cose e le persone per paura di perderle e vedrà ribaltato tutto il suo mondo grazie ad una donna che riuscirà a trovare le chiavi per il suo cuore. È Grace infatti il personaggio più luminoso del romanzo, una donna educata e sobria ma piena di empatia; figlia di quella borghesia newyorkese  che nel tempo ha saputo creare lo status simbol di Park Avenue e lo ha mantenuto, ha preferito rinunciare agli agi e cercare da sola la propria strada invece di approfittare del patrimonio familiare. Quello che la fa splendere fulgida in tutto il libro è la sua gentilezza e il suo cuore, la generosità che ha sempre dimostrato nonostante le tante persone che ne hanno approfittato, Grace è l’apriscatole perfetto per il cuore dell’Uomo di latta, possiede la chiave della serratura che chiude lo scrigno in cui Sam ha rinchiuso i suoi sentimenti e non ha paura ad usarla, sarà lui che dovrà trovare il coraggio di lasciarglielo fare, e non sarà così semplice.

“..mi piaceva il modo in cui mi aveva toccata. Mi piaceva il fatto che non dovesse mai alzare la voce per farsi sentire. Mi piaceva come si muoveva. Persino il suo modo di respirare sembrava.. consapevole, intenzionale. Come se tutto per lui avesse un significato.”

I due protagonisti impreziosiscono una storia che può sembrare apparentemente banale ma che in realtà è profonda e intensa e la chimica che l’autrice è riuscita a creare tra Sam e Grace è intensa e fortemente emotiva, frutto di una passione istintiva e alimentata da un’intesa sessuale esplosiva. Mi ha particolarmente colpito la figura sofferente di Sam, solo apparentemente forte e determinato ma che nasconde una grande fragilità e insicurezza; è un uomo di cui è facilissimo innamorarsi, anche da lettrice, perché è molto più “normale” di tante figure di miliardari che siamo abituate ad incontrare nella letteratura rosa, è un uomo che conosce il valore delle cose e delle persone e sceglie di privarsene proprio per quello, e anche il percorso di cambiamento in cui Grace lo accompagna è una sua scelta consapevole, non è costretto ma decide di sua volontà di intraprenderlo per potersi finalmente permettere di amare una grande donna.

“La felicità è come quei palazzi delle isole incantate con le porte custodite dai draghi. Bisogna combattere per conquistarla. E io non smetterò mai più di combattere:”

È bella questa storia, mie care Crazy, ti prende il cuore, ti conforta, ti scalda, ti coccola, ti fa capire che siamo noi che diamo valore alle cose e non viceversa, ti lascia il ricordo di una donna bellissima fuori ma soprattutto dentro e di un uomo che alla fine potrà davvero dire di essere arrivato in cima, perché quello che conta davvero è l’amore e le persone che te ne fanno dono, e privarsene ti rende più povero dell’ultimo dei barboni. È un libro positivo, ottimista ed empatico, che lascia il lettore sereno e sorridente e che vi consiglio di tutto cuore, sono certa che lo amerete tanto quanto me.
A presto

Zia D.




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