House of Pain di Naike Ror, recensione

House of Pain di Naike Ror, secondo volume della serie “American’s Creed in love”, è finalmente nelle nostre mani e non delude, anzi, fa di più: STUPISCE. 

Dimenticate le rivalità e le continue sfide che hanno caratterizzato Cruz ed Essie. Mettete ai margini, almeno per un po’, il mondo delle confraternite e delle società segrete, provando a vivere l’Ivy League solo come una realtà complessa dove la competizione brucia soprattutto con sé stessi. Perché quello di Hanna ed Emery è prima di tutto il racconto di un dolcissimo amore che si prende il tempo per respirare, crescendo passo dopo passo senza fretta, costruendo le proprie mura sulla pietra angolare della fiducia. 

Una fiaba moderna che fa sorridere e sognare, un sentimento discreto nella sua potenza, messo alla prova da ostacoli che solo insieme è possibile superare. Ed è proprio “insieme” la parola che sceglierei se mi venisse chiesto di descrivere in modo estremamente sintetico questo romanzo. Insieme, Comunità, Famiglia. Perché tutti i personaggi di “House of Pain” sono meravigliosamente complementari l’uno con l’altro pur nella loro viva diversità, in un mondo dove nessuno viene mai davvero lasciato solo o risulta trascurabile. 

Nonostante l’apparenza, Emery e Hanna sono invece due protagonisti molto simili. Con lui Naike riscrive la figura del principe azzurro e ci regala un uomo perfetto proprio perché, anche, fragile. Lei rinasce dal suo passato aggrappandosi all’orgoglio, alla rabbia e all’amore. Mai al dolore, però. In una rivincita reale e concreta. Insieme guardano avanti, alla ricerca del loro armonico equilibrio.

“Subito dopo averli sfilati, i suoi indumenti andarono a finire accanto ai miei sul pavimento. Un pavimento posato in una stanza dalla parte giusta del pianeta.”

Contro ogni aspettativa, Naike in questo romanzo celebra la normalità. Glorifica la tranquillità. E lo fa con un libro così semplice e misurato che avrebbe corso il rischio di annoiare, ed invece finisce per essere un giorno di sole dopo una settimana uggiosa, una fetta di torta dopo due mesi di dieta, una carezza su una guancia ferita.

GAIA

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Sinossi: 

Mi chiamo Emery Scott e sono il Presidente degli American’s Creed, la più antica confraternita studentesca di Yale. Frequento il dottorato in legge, amo le feste selvagge, il football e i dolci al cioccolato.

Ho due amici che considero fratelli: Cruz Sanders, che tutti credono sia un cinico manipolatore, e Tyson Rogers, reputato il professore più stravagante dell’università.

Anche su di me la gente ha un’opinione precisa: crede che io sia il tipico ragazzo ricco, viziato, che ama le avventure di una notte.

Nessuno, però, ha idea di quanto in realtà io mi senta solo.

Terribilmente solo.

Se solo Hanna Foster, la ragazza che mi piace, potesse capirmi… anche lei appare per quello che non è, ne sono sicuro.

Peccato solo che lei mi consideri un maniaco, e ogni volta che tento un approccio, fugge via come se avesse incontrato il diavolo in persona. Non ho proprio una possibilità con Hanna, me ne rendo conto, ma come posso spiegare al mio cuore che deve smetterla di palpitare ogni volta che incrocio i suoi occhi?