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sabato 26 agosto 2017

Aspettami fino all’ultima pagina di Sofìa Rhei, recensione

Ciao crazy,
Siete pronte per un bel viaggetto nella romantica Parigi? Aspettami fino all’ultima pagina, della scrittrice spagnola Sofìa Rhei, uscito il 24 agosto, dopo aver scalato la classifica editoriale in Spagna, conquistando un meritato primo posto, è stato pubblicato grazie alla Newton Compton Editori, anche in Italia. Se siete delle vere lettrici, se amate immergervi quasi letteralmente in un libro, se godete nell'immaginare scenari più vari e impensabili, se ogni volta che finite di leggere un romanzo avete la sensazione di aver ricevuto un piccolo regalo che arricchirà il vostro spirito, allora non potete perdervi questo libro meraviglioso. Curiose? Non vi resta che leggere la recensione.

Il tempo delle seconde possibilità Titolo: Aspettami fino all'ultima pagina
Autore:
Sofia Rhei
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Newton Compton
Data: 24 Agosto 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: Seconde possibilità
Narrazione: prima persona, pov femminile
Finale: No cliffhanger


Silvia ha quasi quarant’anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell’uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell’uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O’Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...






È stato davvero difficile per me indossare i panni di Silvia, una donna intelligente, purtroppo anche un'amante illusa da un uomo, Alain, che si nasconde dietro solo a tante belle parole, ma che con i fatti non conclude nulla, in quanto rimane ancorato ad una moglie che dichiara di non amare più e che non ha il coraggio di lasciare. In ogni loro incontro dona a Silvia la speranza di un futuro insieme da soli, senza interferenze, ma puntualmente dopo qualche giorno c'è di nuovo un abbandono di questa speranza, e un ritorno alla realtà: Alain non lascerà mai sua moglie Giulia, e Silvia non guarirà mai da questo suo amore malato, se non inizierà a prendere consapevolezza del suo coraggio e soprattutto del suo essere una donna forte e indipendente.

I problemi funzionano proprio come alcune droghe.
Ci fanno sprofondare in mondi in cui non esiste alcuna responsabilità.
Ma dove non c’è responsabilità, spesso non c’è neanche soddisfazione.


L'amicizia di Isabel sarà un valore aggiunto a questo suo percorso di “riabilitazione”, rimane dalla parte di Silvia senza aggredirla, ma semplicemente portandola al ragionamento, anche l’aiuto della piccola Isolde, figlia di Isabel, servirà a far guardare la situazione in cui vive Silvia da un’altra prospettiva. La sua migliore amica, inoltre, le consiglia un terapeuta insolito Fingal O’Flahertie, un dottor irlandese che cerca di aiutare Silvia, attraverso i libri, che è come tutte noi crazy, una accanita lettrice, i progressi di questa terapia saranno lampanti, complice la fervida immaginazione della paziente e i libri che O’Flahertie le donerà: racconti unici pensati per lei e per il suo modo di reagire alla vita, come ad esempio “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino.

Sembrava che tutte le storie potessero dividersi in quelle con un lieto fine oppure no.
Quel libro, invece, dimostrava che il ventaglio dei finali possibili non si limitava a quei due poli.
Non c’erano solo due strade, ma tante possibilità quante il numero delle pagine. Quante il numero dei lettori.


Sarebbe bello farsi analizzare la mente da un terapeuta così, capire se stessi attraverso un libro, trovare una via d’uscita da una situazione disperata. Personalmente io uso i libri come una valvola di sfogo, o come rimedio per non pensare a nulla e concentrarsi completamente su una storia che non sia la tua vita, ma alcune volte capita che ci possiamo ritrovare nei comportamenti o nelle frasi di un/una protagonista, ed è proprio in quei momenti che iniziamo a “guardarci dentro”, ecco cosa accade a Silvia: ritrova se stessa e non l’amante di Alain, in quella, che viene chiamata dal Dottor O’Flahertie, “L’isola dell’ultima pagina”:

Ciò che io chiamo “l’isola dell’ultima pagina”, ma chère, è qualcosa del genere.
Quante volte dubitiamo prima di sapere se riusciremo a calarci completamente in un libro, se riusciremo ad affidarci alle sue pagine fino al punto di riversare tutti noi stessi nella lettura.
In rare occasioni succede che, terminando di leggere un libro, avvertiamo di essere stati condotti verso un punto a cui avevamo bisogno di arrivare. 
E succede solo quando le pagine sono state poco più che un pretesto per trovare questo luogo luminoso dentro noi stessi


Nel frattempo a lavoro, fa la sua comparsa il signor Odysseus Thanos, un bell’uomo greco, con cui Silvia ha un imbarazzante incontro in ascensore, in lei e nelle sue colleghe, però, nasce un pauroso sospetto, dato dal fatto che l’uomo misterioso sia sempre in compagnia del loro datore di lavoro, e quindi possa essere un possibile truffatore, così decidono d’ingaggiare un investigatore privato per scoprire la sua identità.
Dopo una delle sue sedute dal Dottor O’Flahertie, Silvia s’incammina per le vie di Parigi, e incontra nuovamente monsieur Thanos, lo sguardo carico di passione che le regala Odysseus, e le sue domande, spingono Silvia a fuggire da lui a dall’insolita attrazione che prova per quest’uomo così diverso dal suo Alain. Silvia avrà modo comunque di chiarirsi con Odysseus, quando scoprirà la vera identità di quest’ultimo, la sua destabilizzante sincerità, la porterà a mettersi nuovamente in discussione. Inoltre in lui lei troverà sia la morte che la salvezza, d’altronde il nome del greco è davvero emblematico, infatti il cognome Thanos sembra che derivi da Thanatos e dunque come non pensare al saggio di Freud: “Al di là del principio del piacere”, sul rapporto Eros-Thanatos: “forme di energia, che coesistono entrambe nell’Es, e che poi convergono nell’Io, l’Eros come pulsione di vita e Thanatos come pulsione di morte: esse combattono una battaglia all’ultimo sangue in seno allo psichismo”. Una battaglia che intraprenderà Silvia, quando deciderà di abbandonare completamente “Solaetriste” (nome che si è data alla sua prima seduta da O’Flahertie, per rappresentare il suo stato d’animo) per aprirsi finalmente al mondo e al vero amore, invece di rifugiarsi in qualcosa di oscuro e confuso. D’altronde anche nel nome di Silvia troviamo il simbolismo, infatti il dolce terapeuta irlandese le ricorda il significato del suo nome: silvestre selvatico, potremmo dunque pensare ad una foresta dove Silvia era intrappolata per via del suo passato e ora una volta combattuto il suo dilemma interiore e il pericolo di tornare da Alain, dopo attraversato la lunga foresta, si ritrova al punto di partenza ora Silvia si chiama “Iosalva”.
Non posso davvero dirvi altro, perché questo è un libro che merita di essere davvero letto e scoperto, sicuramente ci sarà il lieto fine per Silvia, lo stupore non vi abbandonerà fino all’ultima pagina, se avete amato, come me, la letteratura anglosassone non resterete deluse.
Il mio plauso va soprattutto a questa scrittrice che dopo aver scritto libri per bambini, ha deciso di dedicarsi anche a noi adulti, “Aspettami fino all’ultima pagina” è stato, infatti, il suo romanzo di esordio in questo nuovo ambiente letterale, e di certo ha fatto un’ottima figura, per il suo stile scorrevole, piacevole, per nulla pesante, avrò sottolineato quasi mezzo libro, ci sono talmente tante frasi cariche di significato, che non sono riuscita a trattenermi. Insomma leggetelo punto e basta, perché vi aprirà il cuore, la mente e arricchirà la vostra anima.
Buona lettura dalla dittatrice che è in me
Antonella








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