martedì 2 agosto 2016

Cupcake a colazione di Annie Robertson, recensione

Crazy,
oggi vi parliamo di Cupcake a colazione di Annie Robertson uscito per Newton Compton il 13 luglio. Questo romanzo è un chick lit che ci narra la storia di Grace e dei suoi tentativi di riuscire a diventare un’illustratrice.

Cupcake a colazione Titolo: Cupcake a colazione
Autore:
Annie Robertson
Serie:  non fa parte di una serie
Editore: Newton Compton

Data: 13 Luglio 2016
Genere: Chick Lit
Categoria: Trovare se stessi
Narrazione: prima persona, pov femminile
Finale: No cliffhanger


Alle soglie dei trent’anni, Grace Patterson è in piena crisi. Ha appena lasciato il suo lavoro come assistente personale di una principessa irascibile e sente che è giunto il momento di fare ciò che ha sempre desiderato: diventare un’illustratrice. C'è un solo problema: per realizzare il suo sogno deve prima mettere da parte 20.000 sterline. Così Grace decide di accettare un ultimo lavoro come assistente personale, alle dipendenze della stagionata rockstar Keith Matlock e di sua moglie, l'odiosa ex modella Victoria. Se lo stipendio è assolutamente dignitoso, fin dal primo momento appare chiaro che il lavoro non lo è affatto.
Pian piano Grace impara a gestire tutti i compiti impossibili che Victoria le assegna, dallo shopping folle da Cartier all'organizzazione di feste per celebrità, ma si accorge di non avere più tempo per se stessa: non dorme più, non fa che correre da una parte all'altra di Londra e rischia di perdere di vista i suoi obiettivi… A complicare ulteriormente le cose c'è Niall McClafferty, giornalista deliziosamente sexy, amico di Keith…
Mentre scopre infedeltà, inganni e gioielleria di design, Grace si chiede se riuscirà ad arrivare ai trent’anni senza perdere la testa, gli amici e il cuore…


La prima cosa che mi preme dirvi è che se volete leggere questo libro e volete godervelo, è meglio che dimentichiate di aver visto o letto Il Diavolo veste Prada perché è molto simile. La trama, i protagonisti, alcune scene, tutto vi farà pensare a Miranda Presley, anche perché la stessa autrice la cita un paio di volte. Dopo questa piccola precisazione veniamo al libro. Grace è una ragazza che a un anno dei suoi trent’anni si chiede cosa abbia fatto per realizzare il suo sogno di diventare un’illustratrice. Decide quindi di trovarsi un lavoro che le permetta di mettere dei soldi da parte per poter dedicarsi solo al disegno. Così viene assunta come assistente personale di una rockstar e della sua giovane seconda moglie. Questa si rivela essere portatrice sana di malignità, più Grace dimostra di essere capace, più Victoria diventa ancora più esigente e cattiva. Qui scatta la prima differenza tra lei e Miranda, la direttrice di Runway, era così esigente per uno scopo, Victoria no, è cattiva solo per il gusto di esserlo.
Grace resiste a ogni richiesta esagerata, a ogni battuta maligna ma per farlo rinuncia alla famiglia, delude gli amici. Lei ha solo il suo obiettivo in mente ma non vede che per raggiungerlo sta calpestando i suoi affetti più cari. Mi sono immedesimata molto in lei, nella sua voglia di raggiungere quello che vuole, di fare il lavoro che ama. Rispecchia me e ognuna di noi che si è chiesta almeno una volta nella vita cosa volesse fare della sua vita. È una ragazza che, salvo per piccole cose, sarebbe da prendere ad esempio per la caparbietà con cui affronta gli ostacoli che le si presentano davanti. È una storia prettamente chick lit, dove il lato romance viene affrontato molto poco, la storia con Niall non è importante alla trama, è fredda, non lascia alcuna emozione. Mi dispiace aver letto questo libro pensando solo al Diavolo veste Prada, perché mi sarei goduta molto di più. Avrei tifato per Grace e Niall, avrei odiato Victoria senza mai paragonarla e avrei voluto dare una svegliata a suo marito, Keith.
Lo consiglio alle amanti del chick lit, a chi vuole leggere un libro molto carino che sa divertire ed emozionare.

A presto,
Valentina F.
   




Cupcake a colazione



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