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martedì 15 dicembre 2020

Royle di Naike Ror, recensione

Care Crazy,
Cinque anni. Sono passati cinque anni dalla pubblicazione di Royle di Naike Ror, primo romanzo della serie R.U.D.E. composta da autoconclusivi fra loro uniti per il genere che li caratterizza, il romantic suspense. Sono passati cinque anni ma Royle non è invecchiato nemmeno di pochi mesi. Moderno, coinvolgente, intrigante, appassionante ed appassionato. Naike ci regala una seconda edizione arricchita da un epilogo extra che vuole impreziosire una storia già realizzata ma che meritava un’ulteriore conclusione. Pubblicato il 15 dicembre 2020 in self-publishing, questa seconda edizione è un’occasione per chi aveva già letto il libro di riprendere in mano una storia che sicuramente merita una seconda lettura, e per chi non lo aveva ancora fatto per conoscere i suoi personaggi reali e trascinanti, e scoprire tramite loro come la mano di Naike riesca a regalarci romanzi credibili e potenti al di là del genere che li caratterizza. 





Serie: R.U.D.E. #1

Titolo: Royle (ristampa rivisitata)

Autore: Naike Ror

Editore: Self publishing

Data: 15 Dicembre 2020 (ristampa rivisitata)

Genere: Romantic suspense 

Categoria: Seconde possibilità

Narrazione: 3°persona

Finale: No cliffhanger

“È inquietante svegliarsi dopo quattro giorni di coma e rendersi conto di essere stata catapultata nove anni avanti nel tempo. Questo è ciò che accade a Daisy: nove anni di vita spariti nel nulla, gli amici più cari, i propri amatissimi genitori, la tranquilla vita di studente liceale. E persino Royle, il suo grande amore. Tutto sparito. Al loro posto, una vita in cui Daisy non si riconosce affatto, una donna che non si sarebbe mai aspettata di diventare, una personalità ammantata di segreti. In un crescendo di tensione ed emozioni, Daisy cercherà di dipanare i misteri che l’hanno travolta e che coinvolgono anche lo splendido e affascinante Royle.” Silvia Kant




Cinque anni e due mesi dall’uscita di “Royle” ed il primo suspense romance di Naike Ror non è minimamente invecchiato. Anzi, è il libro che non sapevamo di aver bisogno di rileggere e di cui abbiamo probabilmente ancora bisogno di parlare. Primo volume della serie “R.U.D.E.”, collegata dal genere piuttosto che dai protagonisti, ci ricorda oggi più di allora come la penna di Naike sia in grado di spaziare attraverso i generi e gli stili narrativi in maniera semplice ed immediata, rimanendo sempre credibile e fedele a sé stessa. 
Sono molte le cose che si potrebbero dire su “Royle” e sono ancora di più quelle di cui bisognerebbe evitare di discutere in una recensione perché è nell’imprevisto e nella tensione del racconto uno dei grandi punti di forza di questo romanzo. Inquietudine, impazienza, curiosità e speranza catturano il lettore senza mai abbandonarlo fino all’epilogo finale, lasciandolo camminare su un filo teso che non si allenta mai, impedendogli così di cadere e mantenendo costante la sua attenzione. Sfogliare un’altra pagina, vivere un altro giorno a New Heaven diventa una necessità più che una scelta. Il viaggio nella memoria di Daisy si trasforma in una reale urgenza, tanto per lei quanto per Royle ed il lettore che brama risposte come acqua nel deserto. 

“Le prime volte che era stato con altre donne, le aveva sempre obbligate a parlare durante il sesso, si era obbligato a guardarle con attenzione. Il suono di voci diverse da quella voce, l’aspetto diverso da quell’aspetto lo avevano illuso di poter essere ancorato al momento.”

Questa seconda lettura ha però fatto nascere in me un secondo sentimento molto forte, ed è quello dell’ammirazione. Lode a te, o Daisy, al tuo incredibile percorso e alla tua profonda complessità. Protagonista indiscussa di tutto il romanzo, riesce a prendersi la scena nonostante un uomo dolce ed affascinante, che da addirittura il titolo al libro, e antagonisti costruiti magistralmente. Conosciamo Daisy in tre fasi diverse della sua vita che sembrano raccontare quasi tre figure femminili distinte. Diciassettenne innamorata con Harvard a portata di mano, una famiglia a protezione e la fiducia dell’amore. Donna spezzata ma concreta e combattiva. Ventisettenne persa in cerca di ricostruire il suo passato ed immaginare il suo futuro. A unire queste tre donne la tenacia, l’indipendenza e la profonda capacità di salvarsi da sole dai problemi piccoli o giganteschi che la vita pone loro davanti. Daisy sa bastare a sé stessa pur amando di un amore puro e totalizzante. Sa prendere scelte difficili e portarne il peso sulla sua coscienza. Sa agire ed accettarne le conseguenze. Sa crescere senza farsi bloccare dalla nostalgia. Sa abbandonare i suoi sogni senza arrendersi. Non ha paura di sporcarsi, non ha paura di scendere nelle tenebre, non ha paura di scegliere chi ama, ma soprattutto non ha paura di considerarsi la sua priorità quando è il momento di farlo davvero. Daisy è il sole ed è la notte, e impara a muoversi perfettamente a suo agio fra le tenebre e la luce perché lei è la sua stessa regina. 

“È una follia, Daisy” le disse.
“Solo se permetteremo che lo diventi.”
Royle la percorse con gli occhi, dalle spalle al seno.
Era lei, era sempre stata lei quella che aveva cercato nelle altre donne.

Il contrasto che vive in Daisy vive anche fra i capitoli del libro perché Daisy È “Royle”. La narrazione degli eventi avvenuti nel 2005 si intreccia in maniera fluida e naturale al racconto dei fatti che accadono fra il 2014 ed il 2015. Una storia dolcissima e ricca di speranza la prima, una vita vissuta, sofferta e complessa la seconda. Ad unirle solo due costanti. La crudeltà di un uomo perso e l’amore che prova Daisy, che sia o meno espresso. Spesso quando due linee temporali si intrecciano nello stesso romanzo, l’autrice decide di dare maggiore importanza a una delle due storylines che risulta caratterizzare maggiormente il libro. Naike Ror riesce invece a metterle sullo stesso piano, a dar loro la medesima importanza, in modo tale che, se anche si finisse per preferire una delle due narrazioni, risulterebbe impossibile perdere interesse per l’altra. 

“Esistere aveva un significato, vivere un altro. E lui, semplicemente, esisteva.”

L’ epilogo extra che caratterizza la nuova edizione di “Royle” è una coccola che l’autrice ha voluto regalare a tutte noi che avevamo letto il libro del 2015 e a coloro che decideranno di leggerlo a seguito di questa nuova pubblicazione. Non ero una delle lettrici che aspettava un epilogo extra con ansia, perché ritenevo già il primo perfetto per la storia. Nonostante ciò questo spezzato di vita serena, normale, quando i giochi sono chiusi e le carte scoperte, è stato un sorriso inatteso. 
La serie “R.U.D.E.”, composta dai suspense romances “Royle”, “Usheen”, “Duke” e l’ancora inedito “E.” (“Naike, Naike, Quando ci scrivi “E.”?!?!?!?”), è una serie assolutamente imperdibile. Romanzi con ambientazioni credibili e sentimenti potenti che vanno a svelare qualsiasi tratto dell’animo umano. “Royle” è sacrificio ed amore. È disperazione e speranza. È rabbia ed amicizia. È il maestoso capostipite che merita di essere letto e celebrato in questo suo compleanno che lo vede però sempre moderno. 

Gaia




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