IL DIRITTO ALLA FELICITA’ di Sissy Grizzaffi, recensione

Ciao Crazy, 

come stanno andando le vostre letture estive? State trascorrendo le vacanze al mare o all’ombra del vostro condizionatore? Tra le uscite di questo afoso agosto a farvi compagnia c’è l’ultimo libro di Sissy Grizzaffi, dai toni biografici-rosa Il Diritto alla felicità è uscito in self il 18 agosto. Questa è la storia di come un uomo abbia raggiunto qualcosa che molti danno per scontato: la felicità. 

Titolo: Il diritto alla felicità

Autore: Sissy Grizzaffi

Editore: self-publishing

Data: 18 agosto 2020

Genere: narrativa

Categoria: biografico, romance

Narrazione: prima persona

Finale: No cliffhanger

Tutti danno per scontata la felicità. Molti hanno la fortuna di esserne baciati fin dalla culla. 

Non è stato il mio caso. La mia vita non avrebbe potuto essere più travagliata di così. La felicità, per me è stata effimera e spariva così come arrivava: in un battito di ciglia.

Questa è la mia storia, la storia di un bambino diventato un uomo, costantemente alla ricerca della felicità, in una strada irta di ostacoli. Dicono che la vita non ci mette mai davanti a prove che non siamo in grado di superare, ma sarà davvero così?

Vi siete mai chiesti, osservando una persona felice, come quella abbia raggiunto la sua felicità? Molto spesso si dà per scontato che qualcuno abbia sempre avuto una vita felice perché lo si conosce in un momento preciso della vita. Ma il passato? Quel momento che segna e forgia ogni essere umano non è sempre uguale per tutti. La storia di Leonardo mi ha fatta riflettere su molte cose. Vedere questo bambino diventare uomo vivendo una vita di difficoltà continue e amarezze senza mai farsi travolgere dalla rabbia o dalla collera perché si sa, è più facile cedere a questi sentimenti che guardare avanti a qualcosa di diverso e migliore quando la vita non fa altro che remarti contro, mi ha riempita di speranza. Ho sentito trapelare dalle pagine la forza e la perseveranza di quest’uomo che ha fatto attecchire in me un senso di serenità mentre leggevo la sua storia.

Si deve soffrire nella vita per apprezzare davvero quanto di buono invece abbiamo. Non bisogna mai darlo per scontato. Le esperienze brutte fortificano, insegnano più di quelle belle. Io imparai a non arrendermi mai, a sperare, a lottare, a godermi le piccole cose perché, insieme alle tragedie, sono quelle che lasciano un segno indelebile. 

Con la pubblicazione di questo quarto libro l’autrice ha intrapreso una strada diversa rispetto a quella sperimentata fin ora e se c’è una cosa che apprezzo è proprio il vedere una stessa scrittrice cimentarsi in generi differenti, mettendosi alla prova. Avendo letto i libri precedenti ho potuto notare da subito quanto la sua scrittura fosse maturata, con questo stile di narrazione e una presenza molto esigua di dialoghi si può facilmente lasciare posto a un andamento pedante. Ma posso dirvi che non è quello che è successo, anzi non ho sentito la mancanza di dialoghi frequenti in quanto la storia scorre veloce e la brevità dei capitoli concede un ritmo differente alla storia.
Inoltre il contesto temporale lascia intravedere lo scorcio di un periodo differente dal solito e di usi e costumi di un’epoca che sembra quasi dimenticata.

«Ricorda le mie parole. L’amore può curare ferite che sembra impossibile risanare. Non smettere mai di cercarlo.»

La storia viene raccontata prima attraverso gli occhi di un bambino, poi di un ragazzo e in fine con quelli di un uomo lasciando al lettore la possibilità di comprende e vivere con il protagonista la sua vita. Giri la pagina con il desiderio di vederlo finalmente imboccare quella strada che gli è stata sbarrata per così tanto tempo e per cui ha lottato senza arrendersi. Questa, è vero, è una storia d’altri tempi nonché di tempi più difficili per certi versi ma comunque attuale perché ogni giorno la fuori qualcuno lotta per il suo diritto alla felicità.

Un bacio,
Luigia