mercoledì 28 agosto 2013

"Mille baci e ancora cento" di Laura Sciolla

Ciao carissime ragazze, questa volta per me è il turno di presentarvi la recensione di un libro in cui mi sono imbattuta per puro caso in attesa di nuove uscite, Mille baci e ancora cento di Laura Sciolla… che mi ha piacevolmente sorpreso!
 
Titolo:  Mille baci e ancora cento

Autore: Laura Sciolla

Data: 2 Luglio 2013

Casa editrice: Mondadori

Genere: Romance storico erotico






Pervaso di passione e tenerezze, forgiato da liti violente e ardenti riconciliazioni, l'amore senza tempo tra Lesbia e Catullo è sopravvissuto intatto nei versi immortali del poeta. È sua la voce che reclama tanti baci quante sono le stelle e la sabbia del deserto, che intreccia l'odio all'amore, che carezza e ferisce, che prega e accusa, sua è la voce che fino a oggi abbiamo ascoltato. Perduta, proprio come quella di tantissime donne per secoli e secoli, è invece la voce di Lesbia, nobile romana bellissima, straordinariamente anticonformista e conturbante, che qui finalmente riemerge in tutta la sua forza. Attraverso il racconto di lei riviviamo la loro intensa storia, una passione che è scoperta di assoluta libertà, superamento dei propri limiti, godimento dei piaceri del corpo e insieme profonda affinità di spirito, ma anche tormento della gelosia, infinito susseguirsi di bronci e sospetti.

Ammetto di aver cominciato a leggere questo libro con tante remore, è il primo storico ambientato nell’epoca romana del I secolo a.C. che leggo, solitamente prediligo gli storici ambientati in epoca vittoriana e dintorni, quindi per me è stata una totale novità. Ero timorosa di trovarmi davanti ad una narrazione tediosa e pesante, ma fortunatamente così non è stato, effettivamente l’autrice è stata molto abile nel trasportare le nozioni storiche che si hanno della storia fra Lesbia e Catullo, tutte derivanti dai versi di quest’ultimo e da qualche scritto di Cicerone, riuscendo a narrarci la storia dal punto di vista di Lesbia, che è sempre stata la cattiva della situazione, in quanto descritta il più delle volte come una donna dai facili costumi.
Il libro è perfettamente immerso nell’epoca romana, raccontandocene usi, costumi, tradizioni, superstizioni e vita sociale e politica, rispettando cronologicamente la storia che gli scritti ci hanno tramandato.
Catullo era un giovane ragazzo appartenente ad un'agiata famiglia veronese, trasferitosi poco più che ventenne a Roma per ampliare i suoi studi, viveva componendo versi e apparteneva ad un  gruppo di poeti, che si dedicavano principalmente al componimento di poesie intese come espressione dei più intimi sentimenti e non volle mai partecipare attivamente alla vita politica.
Giunto a Roma Catullo incontrò lei, la donna che gli rapì letterlamente il cuore, Lesbia, dal romanzo emerge il ritratto di una donna molto affascinante, elegante e colta, che attrae in maniera morbosa il giovane ed inesperto Catullo di dieci anni più giovane. Egli stesso descrive Lesbia come la donna ideale, bellissima e perfetta, la protagonista di un grande amore, intenso sia fisicamente che mentalmente. Lesbia, ovviamente era uno pseudonimo che usava per difendere l’identità della sua amata da uno scandalo, tentativo peraltro mal riuscito, infatti tutti a Roma sapevano che egli nei sue versi si riferiva a Clodia, donna appartenente all’aristocrazia romana, sorella del tribuno Publio Clodio e moglie di Quinto Cecilio Metello.
Fra di loro dirompe una passione bellissima e travolgente, attraverso le parole dell’autrice ti ritrovi a godere di alcuni passaggi sempre molto delicati quanto intensi, le scene dettagliate ma mai volgari, un amore tanto puro quanto ardito…
Ma Catullo, nei suoi versi e di conseguenza anche l'autrice del romanzo, ci fa conoscere un'altra faccia di questo rapporto. Infatti il poeta non si risparmia, nei momenti di crisi fra i due, a descrivere Lesbia in modo molto disincantato, con gli occhi dell`amante deluso, generando così un quadro di un rapporto instabile, capace di bearsi di un amore potentissimo ma allo stesso tempo di disintegrarsi nell’odio…

Odio. Amo. Perché mi comporto così? – mi chiederai.
Non lo so, ma sento che è così. E sono in croce.. (Carme 85)

Fra i due innamorati si crea un rapporto poco equilibrato dove si scontra spesso il differente modo di vivere l’amore, da una parte Catullo, amante dell’amore in senso totalitario e unico, voglioso di un rapporto di piena dipendenza dall’altro, passione sfrenata e gelosia morbosa che logora all’inverosimile il loro amore.
Dall’altra invece Clodia, che ama l’amore che lascia liberi, si passionale e sfrenato, ma soprattutto senza catene, leggero e frizzante. Lei che a 15 anni, come era consuetudine in quell’epoca, si trova legata nel vincolo matrimoniale ad un uomo che neanche conosce, di cui non è attratta e dal quale ha dovuto subire un iniziazione sessuale piuttosto traumatica, in quanto priva di delicatezza e sentimento. Una donna che per sopravvivere ad una vita ormai scritta dagl’altri, perché ai quei tempi poche erano le cose che potevi essere libera di scegliere,  decide di abbandonarsi ai piaceri carnali, concedendosi molte libertà con altri uomini mentre il marito era fuori…ma nella storia che ci narra Laura Sciolla, Lesbia nel suo cuore ha amore solo per Catullo. Quel giovane che anche se non dotato di un corpo statuario e di una bellezza sfrontata, ma abbastanza anonimo nella sua fisicità, riesce ad attirare la sua attenzione, conquistando il suo cuore e la sua mente, anche se non tanto, purtroppo, da farsi imprigionare da questo sentimento e abbandonarsi a vivere il loro rapporto liberamente.
Il romanzo parte con la proclamazione di alcuni versi, da cui è tratto anche il titolo, dai quali si può evincere l’amore ardente di Catullo e la passione che lo unisce alla sua amata…

Dammi mille baci, e poi cento,
e poi mille, e poi ancora cento,
e poi altri mille, e ancora altri cento.
E poi, quando ce ne saremo dati a migliaia,
ne imbroglieremo il conto, in modo da non
sapere quanti sono,
e perché nessun malvagio possa farci il malocchio,
sapendo che tanti sono i nostri baci. (Carme 5)

Questi versi passionali andranno, però, in contrasto con quelli del Catullo deluso, che dopo aver lottato tanto per questo amore è ormai stanco, decide quindi di allontanare Clodia e rifiuta il suo amore, distrutto da entrambi... lui con il suo troppo amore, se mai il troppo amore possa uccidere e distruggere, lei con la sua audace e sfrenata voglia di essere senza vincoli.

Viva pure e goda con i suoi amanti,
tenendone trecento fra le braccia,
e non amandone sinceramente nessuno
ma ugualmente rompendo i fianchi di tutti;
e non aspetti, come prima, il mio amore,
che per sua colpa cadde come fiore dell'ultimo prato,
dopo che fu toccato da un aratro che passava (Carme 11)


Non posso purtroppo vantarmi di essere stata una liceale e di aver approfondito gli studi classici del greco e del latino, ma questa incursione fra poesia e vita reale di questi due amanti, è stata piacevole ed affascinante. Difficilmente si può dimenticare una storia tanto tormentata… l’irrazionalità dell’amore di Catullo,  che dichiara il suo amore in maniera così viva e passionale conquista il cuore, una donna non può che cedere di fronte ad una sua dichiarazione…



Nessuna donna può dire di essere stata amata così
sinceramente, quanto la mia Lesbia fu amata da me.
Mai in nessun patto ci fu tanta fedeltà,
quanta si è potuta riscontrare nel mio amore per te. (carme 87)

Concludo dicendo che il libro tranne per un brevissima parte all’inizio, che ho trovato poco scorrevole, è stata una lettura che mi ha sorpreso, si nota il gran lavoro dell’autrice nell’attenersi alla veridicità della storia. E’ stato molto interessante conoscere questi due amanti esistiti davvero, di cui ahimè io non conoscevo la storia, non nego che in alcune scene finali, il dolore e lo strazio di Catullo e la disperazione di Lesbia, mi hanno commossa infinitamente e mi hanno fatto comprendere quanto tutto si passeggero in questa vita e che, invece di afferrare la felicità, a volte, inutilmente, ci perdiamo in ripicche e discussioni, lasciando che svanisca ciò che di bello abbiamo costruito.
Merito alla Sciolla di aver dato, inoltre, voce ad una donna, per l’epoca sicuramente anticonvenzionale e che, nella sua esistenza e oltre, è stata sempre additata e giudicata, ma che in realtà ha avuto la sola colpa di non essere riuscita a barattare la sua ritrovata libertà per un amore  duraturo…  come ci dice Lesbia attraverso la sapiente penna dell’autrice…

“Sbagliavamo entrambi. Perché l’amore non è come uno vuole; l’amore è come è, e non lo si può né pretendere, né soffocare in un’aiuola. Simile a un albero, l’amore collega le radici umide, profonde della terra, con le sublimità del cielo. Bisogna accettarlo tutto, sia nelle propaggini oscure, sia nelle foglie aperte al sole. Come una pianta, va lasciato crescere senza costrizioni, gioendo dell’ombra e della bellezza dei suoi fiori. Sapendo che, in ogni momento, può essere sradicato da una tempesta, abbattuto da un fulmine, roso dai parassiti, infiacchito dall’età. Ma la consapevolezza della fragilità che nasconde dietro l’apparenza maestosa, anziché allontanarci, deve rendercelo prezioso, farci apprezzare ogni attimo come fosse l’ultimo.”

Giudizio:

Più che sexy
Bello







Baci a tutte, Ale.

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3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. ..versi straordinari e immortali questi di Catullo che davvero nn hanno età!
    Mi sembra un romanzo modernissimo che parla di sentimenti e di un amore "antico" ma che potrebbe tranquillamente essere accaduto nel nostro tempo. Mi riferisco alla figura di Lesbia così forte, risoluta e consapevole dell'anomalia del loro rapporto e a Catullo così tormentato e possessivo,cieco e indifeso di fronte alla potenza del suo amore...
    ma che versi meravigliosi ne sono scaturiti!!!
    Interessantissimo, lo terrò nella giusta considerazione,
    Brava Ale! variare le letture è un'arricchimento e per me una necessità...
    Kiss

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lory, è vero variare le letture arricchisce sicuramente di più, allargando i nostri orizzonti e le nostre conoscenze, infatti ho gradito particolarmente quest'incursione nella vita romana...
      Poi la storia tra Catullo e Lesbia è travolgente, non può che conquistarti..
      Fammi sapere se deciderai di leggerlo!
      Bacioni, Ale.

      Elimina

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