lunedì 26 febbraio 2018

36 domande per farti innamorare di me di Vicki Grant, recensione

Buongiorno Crazy.
A pochi giorni di distanza da San Valentino, vi parliamo di 36 domande per farti innamorare di me di Vicki Grant, edito da Mondadori. Un romanzo dolce e leggero, con una sottile ironia e una patina di romanticismo che vi accompagnerà man mano che vi immergerete nella storia. Un esperimento scientifico e psicologico prevede che due perfetti sconosciuti rispondano a 36 domande; da questo scambio e da questa condivisione, può sbocciare l’amore? Seguiteci per scoprirne di più.




Titolo: 36 domande per farti innamorare di me

Autore: Vicki Grant

Editore: Mondadori

Data: 13 febbraio 2018

Genere: young adult

Narrazione: capitoli in terza persona alternati a botta e risposta dei protagonisti come per una sceneggiatura teatrale

Finale: No cliffhanger





Hildy ha diciotto anni e frequenta l'ultimo anno di liceo. Di buona famiglia, è una studentessa modello fin troppo rispettosa delle regole.
Paul ha quasi diciannove anni, non ha un lavoro fisso ed è meravigliosamente sfrontato e intrigante. Hildy e Paul non si conoscono e appartengono chiaramente a mondi distanti anni luce. È probabile che non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare, ognuno per le proprie ragioni, a un esperimento organizzato dal dipartimento di psicologia dell'università. Una ricerca che si propone di rispondere a un quesito semplice quanto ambizioso: può l'amore - sentimento nobilissimo e raro di cui grondano romanzi, film e canzoni pop - essere "pilotato" se non addirittura costruito a tavolino? Per capirlo, Hildy e Paul (vedi alla voce cavie) dovranno rispondere insieme a un questionario di 36 domande.
Di risposta in risposta, alternando le risate ai pianti e passando attraverso arrabbiature, segreti inconfessabili, bugie, fughe improvvise e ritorni inaspettati potrebbero accorgersi che forse, al di là delle loro evidenti differenze, qualcosa di profondo li unisce. Che si tratti di quella cosa che inizia per A di cui tutti sembrano andare in cerca?
36 domande per farti innamorare di me è un romanzo fresco, moderno, pieno di "cuore" e di humour che, nel momento stesso in cui lo avrete terminato, vi lascerà con il desiderio bruciante di trovare subito uno sconosciuto tutto vostro con il quale rispondere al questionario. E, forse, trovare l'amore.

36 domande per farti innamorare prende spunto da un esperimento scientifico e psicologico realmente esistente. Nel 1997, lo psicologo Arthur Aron pubblicò un saggio in cui esponeva la sua teoria, supportato da alcuni esperimenti. In sostanza, voleva scoprire se fosse possibile far sì che due sconosciuti potessero creare un legame in un contesto artificiale, ossia dopo essersi fatti 36 domande fornite loro dagli scienziati.
L’autrice parte da qui, presentandoci i due protagonisti, Hildy e Paul, che per motivi diametralmente opposti decidono di prendere parte all’esperimento e vengono messi in coppia insieme. Appare subito evidente che i due sono persone agli antipodi. Abbiamo Hildy, una diciottenne di buona famiglia, rispettosa delle regole, dalla parlantina accesa e dai modi stravaganti; e poi c’è Paul, che incarna alla perfezione lo stereotipo del bad boy strafottente e menefreghista, ma con tanti segreti tutti da svelare. Dopo il primo incontro/scontro, in cui i battibecchi saranno i grandi protagonisti, riusciranno Hildy e Paul a terminare l’esperimento senza tirarsi il collo a vicenda? Oppure vedremo nascere il legame tanto auspicato dagli scienziati?
Vicki Grant ha scritto un romanzo davvero godibile, spesso infarcito di ironia e ancor più spesso di dolcezza e romanticismo, con un pizzico di dramma a controbilanciare il tutto. Ai protagonisti ci si affeziona dalla primissima apparizione: entrambi sono ben delineati, anche se forse, almeno inizialmente, corrono il rischio di assomigliare a delle macchiette. Hildy è bizzarra e logorroica in modo quasi forzato, così come molto marcata è la strafottenza di Paul. Ma è davvero piacevole scoprire insieme a loro la nascita di una vicinanza, di un’affinità difficile da prevedere. Rispondere a quelle domande è un modo per scavare nella propria anima e per mettersi a nudo, e i due ragazzi scopriranno molto di sé e dell’altra persona. I momenti che ho apprezzato meno sono le parti in cui Hildy era in compagnia dei suoi amici, perché mi hanno tolto la curiosità di conoscere l’evoluzione del rapporto con Paul. Di contro, è stato interessante scoprire la storia familiare di entrambi i protagonisti, perché ha dato loro uno spessore caratteriale maggiore.
Nel complesso, 36 domande per farti innamorare è una lettura piacevole, assolutamente consigliata per evadere dal mondo per qualche ora e che vi lascerà incuriositi sulle famose 36 domande: basteranno oppure no a far innamorare due sconosciuti?

Buona lettura,
Liliana










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