giovedì 5 novembre 2020

Sì, per tutta la vita di Katie Ashley, recensione

Ciao Crazy,
oggi vi parlo di Sì, per tutta la vita, terzo volume della serie The proposition di Katie Ashley, pubblicato per Newton Compton Editori il 25 Ottobre 2020. Dopo aver conosciuto Aiden ed Emma nei precedenti volumi della serie, “La mia storia sbagliata con il ragazzo giusto”, “Sei tutto ciò che voglio” e la novella breve “The party”, è il momento di approfondire la storia di Pesh, il dottore senza peccato, e Megan, la nipote di Aiden di poco più piccola di lui. Purtroppo, devo dirvi che questa storia non mi ha per nulla convinta e ne sono molto dispiaciuta perché avevo amato il personaggio di Pesh nei precedenti volumi. Se volete sapere il perché, ecco la mia recensione. 





Serie:
The Proposition #3

Titolo: Sì, per tutta la vita

Autore: Katie Ashley

Data: 25 Ottobre 2020

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Contemporary Romance

Categoria: Amici / Amanti

Narrazione: 3° persona al presente, pov doppio

Finale: No cliffhanger



Abbandonata dal suo ex fidanzato, sola e incinta, Megan McKenzie ha deciso che con gli uomini ha chiuso. Ha passato l’ultimo anno e mezzo concentrata soltanto su suo figlio, Mason, occupata a finire la scuola infermieristica a pieni voti. Anche se non è pronta a complicarsi la vita con una relazione stabile, una bella avventura di una notte senza complicazioni è proprio quello che le serve. E al battesimo del suo figlioccio Noah trova il perfetto candidato: il padrino, Pesh Nadeen. Dopotutto anche lui, vedovo, sembra aver bisogno di divertirsi. Ma dopo qualche bicchiere di troppo, la serata non finisce come Megan sperava. Mentre si allontana da casa di Pesh con gli abiti del giorno prima, Megan spera di non rivederlo mai più.
Per Pesh Nadeen la sola vista di Megan è un tornado di emozioni. Gli ricorda troppo ciò che ha perso, e vuole girarle alla larga… almeno all’inizio. Ma più la conosce e più non riesce a starle lontano. Quando Megan viene assunta come tirocinante nel pronto soccorso dove Pesh, per lui è un segno del destino. Ma Megan la pensa diversamente: niente legami.
Ha così inizio una sfida di volontà, chi cederà per primo? La ricompensa potrebbe essere molto più di quanto entrambi osano sperare.
Procederò con ordine e calma interiore. Avevo già letto i primi due volumi della serie e, pur non trovandoli capolavori assoluti, avevo ritenuto fossero due letture molto gradevoli e due romance ben confezionati. Ero contenta di fare la conoscenza di questa nuova coppia perché, già dai libri di Aiden ed Emma, mi era piaciuto molto il dottor Pesh Nadeen. In fondo i miei occhi diventano a cuoricino quasi sempre per i bravi ragazzi, ed ero curiosa di leggere la sua storia. Un personaggio complesso come solo un expat può essere, intelligente, leale, con alle spalle un grande dramma, schiavo di un rigore morale più grande di lui. Credo meritasse qualcosa di meglio. Purtroppo, di “Sì, per tutta la vita”, terzo volume della serie, non mi è piaciuto quasi nulla. Pesh e Megan, la nipote di Aidan, si incontrano per la prima volta al battesimo di Noah, di cui sono rispettivamente padrino e madrina. Lui è un uomo vicino ai 40 anni, medico, maturo, responsabile, compassionevole, paterno, una roccia per chiunque gli sia accanto. Lei è una giovane ragazza madre, estroversa, testarda, esuberante ma con la testa sulle spalle, che mette il suo piccolo Mason sopra a tutto e tutti. Lui sta cercando una donna stabile, una relazione seria, ma non riesce ad andare oltre il ricordo della defunta moglie. Lei è troppo presa dal figlio piccolo e dal concludere i suoi studi per diventare infermiera così che al momento del loro incontro è alla ricerca solo di un diversivo fisico per poter sfogare i suoi 25 anni. La loro è un’unione quasi orchestrata dai famigliari di lei che scommettono tutto su una loro possibile relazione, e Pesh e Megan decidono momentaneamente di assecondare questo disegno perché l’attrazione, se non proprio l’amore, è immediata. Fin qui tutto bene, se non fosse che, così come si sono incontrati, il libro prosegue troppo velocemente, affrontando in maniera superficiale qualsiasi sentimento e qualsiasi ostacolo. Non sono riuscita ad affezionarmi alla loro storia perché tutti i passi che hanno caratterizzato la sua crescita mi sono sembrati mancanti. Come quando guardi un telefilm con molte puntate ma lo fai nei ritagli di tempo, quando hai incredibilmente mezz’oretta prima di cena e quello è l’orario in cui lo passano in tv, e quindi non segui tutti gli episodi ma ne guardi uno ogni 10, quando capita. E magari l’episodio è anche bello, ben costruito, ma non puoi capirlo fino in fondo, non puoi viverlo, perché tu avevi lasciato i due protagonisti che stavano decidendo se darsi una possibilità, e te li ritrovi sposati con figli. Ecco, mi è parso che i capitoli di “Sì, per tutta la vita” fossero gli episodi saltuari che vedi di quel telefilm, tanto famoso, di cui intuisci sommariamente la trama ma a cui non riesci ad affezionarti perché in fondo che succeda una cosa o l’altra ti è indifferente perché non conosci i protagonisti. La stessa sensazione l’ho provata riguardo i possibili ostacoli alla loro relazione, tutti della durata al massimo di un capitolo, così affrettati da non darti nemmeno il tempo di spaventarti per le ripercussioni che potrebbero avere.

“Sei stata solamente con uomini che volevano quella certezza di cui parli – uomini che neanche si preoccupano di immaginare un futuro quando arrivano a fine serata”. Megan si ritrovò a trattenere il fiato, stizzita a quelle parole. L’espressione di Pesh si fece più dolce mentre chiudeva la distanza tra loro. “Se tu da me vuoi solo sesso, io da te voglio molto di più. Voglio il tuo tempo, ma voglio anche che tu capisca di meritare qualcosa di speciale.”

Pesh e Megan sono due personaggi che avrebbero potuto essere complessi ma che non sono riusciti a soddisfare le mie aspettative. Hanno sofferto, sono fatti di mille sfaccettature, hanno due famiglie ingombranti, vivono una vita che non avevano programmato, Pesh ha alle spalle una cultura ricca e affascinante come quella indiana che dovrebbe aver influenzato il suo essere. Purtroppo, però, non sono riuscita a leggere una loro crescita personale nell’arco della storia. Soprattutto in Pesh, che cade in piatti stereotipi che lo privano di qualsiasi forma di realtà ed interesse. 

“Alla fine era salita sulla terrazza per salvare in qualche modo Pesh e invece si era persa in lui e nelle sue emozioni.”

Il libro, scritto in terza persona, non si può dire che sia scritto male, nonostante io non abbia particolarmente apprezzato la descrizione di alcune scene erotiche che mi sono parse scaturire più dalla penna di un geometra che da quella di un’autrice di romance. La scrittura è fluente, alcune frasi ad effetto, la traduzione buona, non è difficile tenere il punto di quello che si sta leggendo. Ma da Katie Ashley ci si aspetta molto di più. 

Gaia



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