Ciao Crazy,
oggi vi parlo di Mai più così vicini, ultimo romanzo edito da Newton Compton e nato dalla penna di Marilena Barbagallo. Pronte a sapere cosa accade tra Delirio e Siria in un libro che fa parlare soprattutto per il suo finale?
Titolo: Mai più così vicini
Autore: Marilena Barbagallo
Editore: Newton Compton
Data: 5 settembre 2019
Genere: Dark romance
Categoria: mafia romance
Narrazione: pov alternati, prima persona
Finale: Conclusivo
Restare nell’ombra è la sua arte. Lui non ha mai fallito, ha portato a termine più di settantacinque rapine, è imprendibile. Lo chiamano Delirio. Siria ha sempre disprezzato il “mestiere” di famiglia, e tanto più lo disprezza ora che anche per lei è arrivato il momento di prostituirsi. «Quando sarò abbastanza grande, ti sposerò», le aveva promesso il piccolo Ermes. Ma lui non è più tornato. Il giorno in cui le loro vite si incrociano di nuovo, lei non lo riconosce. Non sa che è il ladro più famoso che ci sia in circolazione. Sa solo che è più bello di come lo aveva immaginato e che non ha mai smesso di volergli bene. Presto capisce che lui non è più interessato a lei, e che quella promessa era solo una stupida frase detta da un ragazzino. Un giorno Delirio viene convocato per un incarico che è costretto ad accettare. Non può immaginare che si troverà a commettere il primo errore della sua carriera. Che cosa accade quando un proiettile colpisce la persona sbagliata?
Questa, come al solito, sarà una recensione SPOILER FREE e per SPOILER FREE intendo che vi dirò cosa penso del suo chiacchierato finale senza però raccontarvelo (e non mi pare poco).
Questa nuova storia di Marilena Barbagallo parte attraversando molte sfumature del romance: c’è dello Young, due protagonisti poco più che bambini che si innamorano, c’è del Mafia, Delirio è infatti un ladro che si muove anche negli ambienti mafiosi, ma principalmente c’è del Dark Romance.
Perché Siria finisce rinchiusa in una stanza, vittima di un personaggio non propriamente sano, perché Siria si innamora di un uomo, Ermes detto Delirio, che non è un uomo onesto né un principe azzurro.
Delirio è un criminale, come tutti coloro che si muovono all’interno della narrazione, un giovane uomo che non dovrebbe mai guardarsi indietro, eppure lo fa per l’amore che prova per la ragazzina con cui è cresciuto.
La ragazzina, invece, mentre tenta di dimenticarlo, prova invano a ritagliarsi una vita normale, una vita che comunque non potrà avere.
«Portami via».
«Lo farò. te l’ho promesso».
Portami via.
Me lo dice con quegli stessi occhi che hanno dominato tutti i miei sogni. Siria è il mio più grande rimpianto…
Non c’è favola e il lettore se ne accorgerà già a pagina 10.
Non c’è gioia e il lettore se accorgerà a pagina 50.
Satana è tornato, e l’inferno ha riaperto le sue porte.
C’è però passione e rimorso, c’è amore e sentimento e il lettore se ne accorgerà non appena Delirio e Siria avranno modo di restare soli uno davanti all’altra.
Sarò sincera, avrei gradito maggiori particolari sul passato di Siria ed Ermes, avrei voluto vivere quel sentimento che li rende sempre così dipendenti e avrei voluto sapere di più sulle famiglie di entrambi, avrei gradito almeno qualche pagina sull’ambientazione siciliana, sul loro quartiere e su come le loro strade si sono a un certo punto separate.
Per quanto riguarda il tanto sospirato happy ending vi dirò quello che penso e che l’autrice ribadisce nei suoi ringraziamenti: esiste una cosa che si chiama coerenza narrativa, un concetto su cui la stessa Marilena Barbagallo ha rischiato tante volte dato il genere che scrive. Per chi come me conosce i suoi scritti, sa bene (anche se la lettrice romance generale lo ignora con coscienza) che i mafia/dark romance sono romance che viaggiano sul filo del rasoio per quanto concerne il famigerato happy ending.
Io ho trovato il finale di questo libro perfetto, coraggioso, coerente, la parte più vera e bella dell’intera storia.
D’altronde, che non state leggendo di principesse e principi, lo sapete da pagina 10 o meglio ancora dalla prima scena in cui avete conosciuto Krum, quindi, diamo adito a questa autrice di non aver scritto il finale seguendo una sua marcata vena sadica quanto piuttosto una coerenza narrativa che nel genere spesso manca, nella narrativa in generale poi spesso risulta assente o forzata.
Detto questo, di Siria e Delirio porterò con me il ricordo di un finale sofferto quanto logico e se davvero fate tanto testo sulla parola ROMANCE, vi ricordo che davanti a romance c’è scritto dark e anche mafia, quindi, traete voi le dovute conclusioni.
Naike
Ho letto di tutto su questo libro, a molti non è piaciuto.
RispondiEliminaHo sempre amato la Barbagallo per la maniera di distinguersi dalla massa, da quelle storie scontate, che iniziano con un personaggio duro come la roccia e finiscono nella trasformazione di quest'ultimo nel perfetto e dolce fidanzato, che inevitabilmente, sposerà la sua preda.
Confesso che amo i finali - reali - e non obbligati per far piacere il lettore, quindi complimenti all'autrice per aver osato tanto, forse sarò l'unica lettrice che apprezzerà. Chissà perchè poi, i finali tristi sono quelli che mi rimangono più nel cuore.
Nelle note finali l'autrice scrive che non vedeva altro finale, e io sono d'accordo. La caratterizzazione del personaggio di Delirio in certi momenti è davvero dura, a tratti l'instabilità si trasforma in follia, e più volte ho pensato che non fosse una persona in grado di tornare ad una serenità mentale. Il modo in cui si fa del male, con la quale affronta i sui demoni, è così forte ma così maledettamente fragile.
Se dovessi fare un appunto sul romanzo, troppo poco eros. La Barbagallo ci ha abituato a scene ben più erotiche, in questo libro il tutto si riduce a due scene.
Come al solito, non vedo l'ora di leggere altro dalla sua penna.