Salve, Crazy!
Oggi siamo elettrizzate di parlarvi di Tutto il blu che parla di noi di Naike Ror. Avete sentito bene, dopo i successi del self publishing, la talentuosa autrice di casa nostra è approdata su Amazon Publishing con la serie I colori dell’amore.
Conosceremo l’ambiente diplomatico americano, delle famiglie che contano, delle dinamiche che si celano dietro le ambasciate, ma più di ogni altra cosa conosceremo la giovane Faith, l’ambizioso Fareed e un segreto tra di loro che potrebbe separarli…
Serie I colori dell’amore
1. Tutto il blu che parla di noi, 15 ottobre 2019
2. Inedito
Autore: Naike Ror
Editore: Amazon Publishing
Genere: contemporary romance
Categoria: Age gap
Narrazione: terza persona, doppio pov
Finale: Autoconclusivo
Una ragazza giovane e insicura, un uomo freddo e deciso, una passione travolgente e rischiosa
La giovane e bella Faith Howard Moore ha una grande passione: la pittura. Dipinge con le dita, usa sempre il blu e solo di fronte a una tela riesce a sentirsi libera e felice. La sua famiglia, tuttavia, ha ben altri piani per lei. Gli Howard Moore sono una celebre dinastia di diplomatici statunitensi, che non può permetterle di perdersi tra vernici e scarabocchi. Così Faith viene spedita a Parigi per uno stage presso l’ambasciata americana, dove dovrà prepararsi allo studio delle scienze politiche.
Parigi, però, è anche la città dei grandi musei, degli artisti bohémien e soprattutto... la città dell’amore. All’ambasciata, infatti, lavora Terence Fareed Wilkinson, un ricco affarista metà americano e metà persiano. Fisico mozzafiato, occhi di smeraldo, anche lui è un pittore e un amante dell’arte. Ed ecco che scatta implacabile il colpo di fulmine.
Ma se Faith nascondesse a Fareed di essere l’erede dei famosi Howard Moore? E se anche lui celasse un segreto tanto oscuro da poter allontanare Faith?
Nella vita dipingere l’aveva sempre aiutata a tollerare le scelte degli altri e mai come in quella occasione una tela l’avrebbe salvata dagli sguardi cattivi e glaciali di Terence Fareed Wilkinson.
Quegli sguardi sarebbero stati capaci di gelare l’inferno per poi riaccenderlo ancora più bollente di prima. Questa è la sensazione che da lettrice mi ha fatto provare Terence Fareed Wilkinson III. Un uomo determinato, senza scrupoli, alcuni lo definirebbero anche uno squalo, un affarista spietato, ma lui nasconde molto di più: un cuore grande nascosto dietro muri di rancore glaciale. Un uomo complicato sotto diverse sfumature, un uomo con un obiettivo, ma anche un uomo che vede in Faith, timida diciottenne intrappolata in una gabbia dorata in cui non vuole stare la donna che potrebbe cambiargli la vita per sempre.
C’era qualcosa che l’aveva attratto irrimediabilmente verso di lei, qualcosa che non si era saputo spiegare. Era così diversa, bella e pulita, coperta da quel velo di tristezza, che frequentarla aveva stimolato in lui un innato senso di protezione e di attrazione.
Lei sogna di dipingere, l’arte è il suo pane quotidiano. La sua famiglia ha altri piani per lei, d’altronde discendendo da una dinastia di diplomatici come può il suo futuro non essere già scritto? Il suo incontro con Fareed non è stato dei più rosei, ma la comune passione per l’arte farà in modo che le distanze si accorcino sempre di più. Potrà l’amore vincere contro la sete di vendetta?
Perché quell’uomo aveva un tale potere su di lei? Perché riusciva a portarla in paradiso e poi all’inferno nell’arco di pochi istanti?
Ragazzi, che storia! Diciamo subito che io ho un debole per questo genere di personaggi maschili. Amo Fareed anche quando le sue scelte potrebbero sembrare discutibili, mi è piaciuto molto che sia rimasto fedele a sé stesso fino alla fine, nonostante il sentimento che lo lega a Faith. Mi è piaciuto il suo ingegno, i suoi piccoli gesti come anche i grandi, in pratica ogni volta che lui le faceva una sorpresa io mi emozionavo forse più della protagonista stessa. Della serie che se anche il libro non fosse stato un granché (e non è questo il caso) l’avrei adorato già solo per lui.
Faith è un agnellino che ha imparato ad affilare le unghie. Innamorarsi di Fareed le ha fatto uscire le unghie e ogni volta che sguinzagliava la tigre sopita in lei volevo batterle il cinque. È davvero raro che io ami un personaggio femminile, in questo libro non c’è stata una volta in cui ho disapprovato i comportamenti di Faith. Direi un ottimo risultato! La storia d’amore è bellissima, le scene di sesso sono poche ma buone, scritte con delicatezza e passionali al punto giusto. I personaggi secondari sono anch’essi ben caratterizzati e tutti hanno un ruolo specifico all’interno della storia. Insomma, si è capito che questo libro mi è piaciuto tantissimo? Lo consiglio a tutte le lettrici che hanno già avuto modo di leggere e apprezzare la scrittura incisiva di Naike Ror e a quelli che si approcciano per la prima volta, direi che è un ottimo punto di partenza!
A presto,
Sissy
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