Scandalous. Senza inibizioni di L.J. Shen è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta del terzo romanzo, ma quarto titolo, della celeberrima serie The Saints, quella che ci ha fatto conoscere il talento cristallino di questa fantastica autrice americana, portata in Italia da Always Publishing, e ci ha fatto innamorare dei Four Hot Holes, i quattro amici californiani ricchi, viziati e viziosi e delle loro storie. Dopo Vicious, Jamie e Dean è arrivato il momento di conoscere meglio la travagliata storia dell’ultimo componente il quartetto, Trent Rexroth detto il muto. Silenzioso, riflessivo, spietato, è un uomo abituato a non avere legami che da un giorno all’altro si è trovato a doversi occupare della figlia Luna, abbandonata dalla madre naturale che il trauma dell’abbandono ha reso chiusa al punto che ha deciso, pur essendone in grado, di non parlare. Trent è in difficoltà con lei, anche se la ama moltissimo non sa come comportarsi, così quando si accorge che Edie Van Der Zee, diciottenne figlia del suo nuovo, odiatissimo socio in affari, ha una grande affinità con lei, decide di chiederle di aiutarlo. La ragazza è stata appena assunta alla FHH, voluta dal padre proprio perché carpisca segreti compromettenti a Trent, ma la carriera di spia aziendale di Edie si scontrerà presto con l’acume di Trent, ed entrambi si troveranno inevitabilmente a fare i conti con l’attrazione magnetica che li sta facendo inesorabilmente e pericolosamente avvicinare.
Serie: The Saints #3
Titolo: Scandalous. Senza Inibizioni
Autore: L.J. Shen
Editore: Always Publishing
Data: 22 ottobre 2020
Genere: Contemporary Romance
Categoria: age gap
Narrazione: prima persona con pov alternato
Finale: conclusivo
Genere: Contemporary Romance
Categoria: age gap
Narrazione: prima persona con pov alternato
Finale: conclusivo
Trent Rexroth è sempre stato il più serio, riflessivo e introverso tra i quattro amici conosciuti in tutta Todos Santos come Four Hot Holes. Forse per via delle sue origini miste o della sua carnagione non proprio da WASP californiano, forse perché, a differenza degli altri tre, non è nato ricco e ha sempre dovuto lottare per rimanere al loro fianco, o perché è sempre più facile ascoltare in silenzio che parlare, Trent si è guadagnato col tempo il soprannome di Il muto e la fama di uomo inflessibile e spietato perfettamente a suo agio con i suoi tre amici e soci. Da qualche anno la sua vita è stata stravolta dall’arrivo di Luna, la bambina avuta con l’avventura di una notte che è fuggita abbandonandola alla sua porta. Luna ha ora cinque anni e, pur non avendo alcun problema fisico, non parla per scelta, e questo ha mandato in crisi Trent che non sa come gestire il suo rapporto con lei. Nella loro routine piomba quasi per caso Edie Van Der Zee, diciottenne figlia di Jordan, il nuovo socio della FHH subentrato in parte a Vicious Jamie e Dean e che Trent odia ricambiato. Edie è una ribelle, odia il padre e la sua ricchezza ma sembra essere completamente alla sua mercé, e non può rifiutare quando il padre la obbliga a lavorare nella holding con il solo scopo di tentare di carpire informazioni compromettenti su Rexroth. Quando Edie incontra Luna tra loro è letteralmente amore a prima vista, al punto che con lei la bambina pronuncia persino qualche parola. Trent si rende conto che la vicinanza della ragazza fa bene a sua figlia, ma allo stesso tempo deve stare attento perché ha capito che la ragazza sta cercando qualcosa da passare a suo padre, inoltre, nonostante la differenza di età, sente un’attrazione fortissima per lei, un’attrazione proibita sotto molti punti di vista, pericolosa e irresistibile.
Lo sapevo, lo sapevo fin da quando lessi Vicious quasi due anni fa che Trent mi avrebbe fatto letteralmente impazzire, me lo sentivo che questo uomo così diverso eppure cosi simile ai suoi viziati amichetti era pericoloso come una fialetta di nitroglicerina, non agitatelo o vi esploderà tra le mani. Trent è un animale davvero letale, selvaggio e indomabile, incapace di empatia persino verso la figlia che pure ama più di se stesso, che non ha mai nemmeno pensato di innamorarsi di una donna, che non conosce e non riconosce i sintomi quando comincia ad accusarli, un uomo così poteva essere domato soltanto da una gattina, selvatica e incattivita, dalla vita solo apparentemente dorata, una ragazzina cresciuta presto e male, diventata adulta a forza di mazzate emotive che come lui non conosce l’amore ma che, a sua differenza, è incapace di non darlo a chi ne ha bisogno, portatrice sana e involontaria di empatia. Il loro rapporto non è sano, nasce male, si sviluppa peggio, ma è ineluttabile, nessuno dei due è in grado di fermarsi, nessuno dei due riesce a opporsi, lui vuole distruggerla e lei vuole farsi distruggere, è odio alimentato a lussuria che diventa amore, a dispetto della differenza di età, delle convenzioni sociali, del razzismo e del classismo.
“Rexroth trasudava sensualità, mi spingeva a desiderare cose sudicie, proibite. L’attrazione che scatenava in me era quasi nauseante, così presi mentalmente nota di stargli alla larga.”
La penna implacabile della Shen, che già ci aveva deliziato nei precedenti romanzi, è perfetta nel tratteggiare queste due anime danneggiate, e lo fa in modo crudo e crudele, senza filtri, senza abbellimenti inutili, ce li regala nudi, vulnerabili nonostante l’apparente arroganza, indifesi davanti alle vicende che li vedono protagonisti, con l’unica possibilità di difendersi data dai sentimenti fortissimi che provano, l’uno per l’altra ma anche per i loro familiari. Solo L.J. Shen poteva scrivere una storia così forte, oscura, tossica e sensuale riuscendo a non sconfinare nel grottesco o nel porno e creando nel contempo due personaggi così perfettamente imperfetti da diventare iconici. Ero convinta che l’eccellenza assoluta di Vicious fosse difficile da raggiungere, e le storie di Jamie e Dean, seppur bellissime, mi avevano in un certo senso dato ragione, ma con Trent siamo senza dubbio allo stesso livello di perfezione del primo romanzo della serie, che per me rimane un indimenticabile oltre i limiti.
“Qualsiasi cosa fossimo noi due, eravamo tossici. Una ninna nanna incisa su un disco zeppo di graffi che continua a saltare, ancora e ancora, proprio sul verso che detestavi. Non può accadere. Non può accadere. Non accadrà.”
Nell’oscurità della storia risplendono, oltre ai due protagonisti, due bambini fragili e granitici al tempo stesso, e in particolare la magnifica figura di Luna, mentre gli altri tre Hot Holes e le loro famiglie giocano ruoli diversi e in chiaro\scuro, restando comunque importanti colonne nella narrazione corale della serie, affiancati dalle figure controverse dei genitori di Edie e di Val. L’autrice ci da anche un gradito assaggio del protagonista dell’ultimo romanzo della serie, che non è un HH solo per età, ma che ha le stesse malate attitudini dei suoi quattro viziatissimi, ricchissimi e perversi precedessori. Cosa posso dirvi ancora per convincervi a leggere questo romanzo? Non scherzate, non potete assolutamente perderlo se vi piacciono i romanzi sporchi della Shen, se vi è piaciuta la crudeltà di V o la cocciutaggine di Dean. La storia di Trent completa il quadro della serie e lo fa in maniera perfetta, oscura, esplosiva, rovente, semplicemente indimenticabile.
A presto.
Zia D.
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