lunedì 2 novembre 2020

Midnight sun di Stephenie Meyer, recensione

Ciao Crazy
Midnight sun di Stephenie Meyer è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta di uno dei libri più attesi degli ultimi due decenni, la versione di Edward della storia raccontata in Twilight, primo capitolo della saga young adult paranormal che ha conosciuto, una decina di anni fa, un successo globale, grazie anche ai film tratti dai libri ed interpretati da Robert Pattinson e Kristen Stewart. Se avete amato la storia d’amore tra Bella Swan ed Edward Cullen sapete di cosa sto parlando, questo è il famoso romanzo incompiuto che la Meyer interruppe nel 2008 quando un suo collaboratore infedele trafugò e pubblico su internet i primi 13 capitoli. L’autrice subito abortì il progetto, arrabbiata per la fuga di notizie, in seguito affermò che avrebbe completato il romanzo solo quando si sarebbe sentita di nuovo in sintonia con i suoi personaggi. Quando nel 2016, per il decennale di Twilight, uscì Life and death, in molti dissero, me compresa, che avrebbero preferito che la Meyer avesse completato il punto di vista di Edward, e lei ci ha accontentato solo ora. La storia la conosciamo, è sempre la stessa raccontata nel primo romanzo della saga, ma la viviamo attraverso gli occhi, a volte di ossidiana e a volte di ambra, del vampiro letterario più famoso e amato dopo Dracula e Lestat, siete pronte ad entrare nella testa di Edward Cullen?




Serie:
Saga Twilight #1.5 

Titolo: Midnight Sun

Autore: Stephenie Meyer

Editore: Fazi editore

Data: 24 settembre 2020

Genere: young adult

Categoria: paranormal/vampiri

Narrazione: prima persona pov maschile

Finale: non conclusivo



A Forks, nel nord ovest degli Stati Uniti, vive in pianta stabile un piccola comunità di vampiri “vegetariani”, preferiscono infatti succhiare il sangue degli animali che vivono nelle rigogliose foreste che ricoprono la penisola Olympia e il vicino Canada piuttosto che uccidere per nutrirsi gli esseri umani. Si considerano una famiglia, pur avendo provenienze radicalmente diverse, e usano proprio questa copertura per vivere indisturbati nella piccola comunità: due di loro fingono di essere i genitori adottivi degli altri che vanno a scuola in mezzo ai ragazzi umani. Edward Cullen è uno di loro, ha l’apparente età di 17 anni e da un po’ di tempo ha iniziato a sentire il peso della sua esistenza del tutto particolare, infatti oltre ad essere un vampiro ha il dono di riuscire a sentire i pensieri degli altri, di tutti, tranne quelli della nuova ragazza appena arrivata in città dall’Arizona, la figlia dello sceriffo, Bella Swan. Oltre a questo curioso particolare Bella esercita su di lui un’attrazione molto pericolosa, è la sua cantante, il suo sangue è irresistibile per lui, gli è davvero quasi impossibile non assalirla e dissanguarla per nutrirsi, quindi cerca di starle lontano ma il destino la pensa diversamente. Quando Edward salva Bella da un incidente stradale i due si legheranno indissolubilmente, e inizieranno a frequentarsi sempre di più, al punto che la ragazza arriverà presto a scoprire il segreto dei Cullen. Questo potrebbe rivelarsi un problema serio per l’intera famiglia, ma il vero problema di Edward, ora, non è questo, nel giovane vampiro qualcosa è cambiato, nella sua notte personale è sorto un sole splendente, il suo cuore fermo da decenni ora batte per Bella.
Quanto siamo disposti ad aspettare per un libro che vogliamo leggere ad ogni costo? Dodici anni vi sembrano troppi? Eppure avevo davvero voglia di leggere questo Midnight sun quando è uscita la notizia della pubblicazione, nonostante ormai la sbronza globale per la saga scritta quasi quindici anni fa da Stephenie Meyer sia passata e ripassata, cancellata anche dai suoi stessi figli illegittimi come Cinquanta sfumature di grigio e tutto quello che si sono portati dietro. Ma quando passa tanto tempo purtroppo passa anche per chi ha letto e amato una storia e il rischio è quello che i gusti si siano evoluti, che il momento storico o la generazione stessa dei lettori sia un’altra, che quello che abbiamo tanto amato mostri i segni del tempo e, peggio ancora, li mostri proprio a te che stai leggendo. Io non sono più la stessa persona che dodici anni fa ha divorato la storia di Bella ed Edward, che ha letto quei famosi tredici capitoli trafugati in inglese, che ogni giorno controllava il sito dell’autrice per sapere se c’erano novità, che ha visto tutti i film tratti dai romanzi della saga anche se, diciamocelo chiaramente, non è che fossero capolavori, che ha tutti i libri e tutti i dvd e che li ha fatti conoscere alla propria figlia sperando di condividere un’amore. Troppa acqua è passata sotto i ponti, ho letto tanto altro e il mio io di lettrice è diverso ora, il mondo stesso è diverso ora. Se questo romanzo fosse uscito anche solo a ridosso dei film, ancora in piena follia da Twilight, sarebbe stato tutto diverso, invece la storia di Edward e Bella, seppur ancora bellissima, non ha più lo stesso appeal, e il punto di vista di Edward aggiunge poco al quadro generale, se non un generale appesantimento della narrazione, perché, diciamocelo, Eddie è un po’ logorroico e pieno di quelle che a Bologna chiamiamo fisime (o anche seghe mentali), e questo rende la scorrevolezza della trama pari a quella del legno sulla carta vetrata. Basta confrontare il numero delle pagine dei due romanzi (circa 400 contro circa 800) per capire che per raddoppiare la lunghezza della stessa storia l’autrice ha davvero esagerato con le parole, per lo più abbastanza inutili.

“Così il leone si innamorò dell’agnello..” mormorai. Per un secondo i suoi occhi restarono aperti e accessibili, sennonché arrossì di nuovo e abbassò lo sguardo. Trattenne il respiro un istante e riapparve il sorrisetto malizioso.
“Che agnello stupido” disse in tono scherzoso, stando al gioco.
“Che leone pazzo e masochista” ribattei.

Ma qualcosa mi è piaciuto? Si, la storia d’amore della ragazza umana determinata a farsi trasformare e del vampiro riluttante che lo farà per amore ha ancora il suo smalto immutato dal tempo, la frustrazione di Edward nel non riuscire a sentire la mente di Bella e quindi nel non essere preparato alle sue reazioni fa tenerezza, e la scena più bella della saga per me è in questo romanzo, la prima volta che Ed si introduce di notte nella camera di Bella per guardarla dormire e la sente chiamare il suo nome nel sonno e chiedergli di non andarsene, è il momento in cui qualcosa dentro di lui cambia, è l’attimo in cui nella sua notte sorge il nuovo sole dell’amore, ecco, quella scena vale tutto il libro, e non serve dire più altro. Bella vista con gli occhi del bel vampiro innamorato assume uno spessore diverso e diventa un po’ più piacevole rispetto alla sua versione, forse perché stavolta non sentiamo le sue di fisime, forse perché era lei stessa ad amarsi poco e quindi a non farsi amare dai lettori, sta di fatto che il suo personaggio è più piacevole qui rispetto al resto della saga. Tra i personaggi secondari stavolta mi ha colpito quello che nella saga era più in secondo piano, ovvero Esme, una donna dal grande cuore e dalla grande empatia che ama davvero i vampiri del suo clan come se fossero figli suoi, mentre Rosalie si conferma la figura odiosa che già era nel resto dei romanzi.

“Sembrava che un nuovo sole stesse esplodendo nel punto esatto in cui le nostre bocche si erano incontrate e che il mio intero corpo fosse riempito di questa luce folgorante fino a frantumarsi in mille pezzi”

Cosa posso dire in conclusione? È stata dura leggere questo romanzo, leggevo leggevo e mi ritrovavo sempre allo stesso punto, non mi sembrava di procedere e il fatto che già conoscevo molto bene la storia non mi incentivava affatto, sono arrivata in fondo più per tigna che per piacere, ma non posso dire che non mi sia piaciuto, la storia è sempre bellissima, lo stile dell’autrice è sempre impeccabile, Edward ha sempre il suo fascino, ma io non sono più quella di dodici anni fa, e molti saranno nella mia stessa situazione. Diciamo che questo romanzo potrebbe avvicinare alla saga una nuova generazione di lettori giovani che non hanno vissuto la follia collettiva che colpì il mondo a metà degli anni duemila, e solo per questo è giusto che l’autrice l’abbia pubblicato, ma ha tutto troppo l’aria di una mera operazione commerciale e per questo io rimango perplessa.

A presto.
Zia D.



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