mercoledì 30 novembre 2016

I nostri cuori chimici di Krystal Southerland, recensione

Care Crazy,
oggi vi parliamo de I nostri cuori chimici, opera prima dell’autrice Krystal Southerland e pubblicato da Rizzoli il 24 novembre. Questo young adult allo stesso tempo ironico ed intenso vi prenderà il cuore e ne farà tanti piccoli pezzettini. E poi ve li rimetterà insieme, un pezzo alla volta, come nell’arte giapponese del Kintsugi.  Il titolo ci ricorda che l’amore, in fondo, è solo una reazione chimica; ma non per questo è meno folgorante. Soprattutto a diciassette anni.

I nostri cuori
chimici Titolo: I nostri cuori chimici
Autore:
Krystal Southerland
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Rizzoli
Data: 24 novembre 2016
Genere: Young Adult
Categoria: high school
Narrazione: prima persona, pov maschile
Finale: No cliffhanger
Coppia: Henry Page, romantico diciassettenne; Grace Town, ragazza dal passato traumatico.


Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: Henry è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attirare Henry, convinto di poterle ridonare quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano.



Riordinare i pensieri per scrivere questa recensione non sarà facile, perché esco dalla lettura de I nostri cuori chimici decisamente spiazzata e scombussolata.
Il mio folle ed incondizionato amore per i romanzi del genere Young Adult mi ha portato a leggere questo romanzo a scatola chiusa: una rapida occhiata alla trama e via, pronta a lasciarmi sorprendere ed emozionare dal libro e dai suoi protagonisti.
E il primo impatto è stato dei migliori perché ho conosciuto Henry Page, voce narrante e cuore pulsante dell’intero romanzo. Henry che con il suo sarcasmo, la sua autoironia, la sua passione per Harry Potter e Fight Club, i suoi amici bislacchi e il suo animo da ultimo eroe romantico mi ha rubato il cuore e mi ha affascinata pagina dopo pagina.
Henry ha diciassette anni, la passione per la scrittura e il giornalismo, uno splendido rapporto con i genitori e la sorella maggiore (i quattro sono protagonisti di dialoghi e battute divertentissime), tante abitudini bizzarre e una gran voglia di incontrare il Grande Amore della sua vita. Certo, non è necessario che il primo incontro assomigli ad una scena di un film, ma sognare non ha mai fatto male a nessuno.
E poi, a scuola, arriva lei. Grace Town. Grace che cammina zoppicando appoggiandosi ad un bastone, Grace dai capelli sporchi e spettinati, Grace che indossa abiti maschili enormi per la sua esile figura. Grace che non sorride. Grace che come una calamita attira l’attenzione di Henry che, complice la collaborazione al giornale scolastico, comincia a passare del tempo con la ragazza, incuriosito dal suo aspetto e dal suo passato.
È evidente che la ragazza abbia dei problemi profondi nascosti dietro la sua trascuratezza, ma quello che Henry capisce dopo poco è che Grace è danneggiata. Qualcosa l’ha spezzata in modo netto e inesorabile. Ma il ragazzo, che comincia ad innamorarsi di lei, vuole essere l’artefice della sua rinascita, vuole rivedere il sorriso sul volto di Grace, vuole toglierle dalla testa le sue idee sull’oblio e sull’universo. Vuole che lei riesca ad amarlo.
Nei libri, come nella vita, le donne soffrono spesso della sindrome da crocerossina e del desiderio di salvare l’amato dall’auto distruzione. Qui i ruoli si invertono ed è il nostro meraviglioso Henry a tentare di regalare a Grace motivi per sorridere e ragioni per amare. Ed è in questo momento che i toni del libro cominciano a farsi più intensi e meno scherzosi, in un’altalena di situazioni stilistiche a mio avviso non sempre riuscita. Come non propriamente riusciti sono i tempi del libro: alcune parti si sono protratte troppo a lungo, mentre altre, più pregnanti, sono volate in un attimo, relegate negli ultimi capitoli.
Grace è un personaggio dall’anima distrutta e in tutta onestà, sebbene abbia tutte le attenuanti del caso, è stato molto difficile amarla. Ho provato fortissima rabbia nei suoi confronti per il male che, piano piano e inconsapevolmente, stava facendo a Henry.
È molto difficile parlare del loro rapporto senza fare troppi spoiler, ma vediamo come Henry sia accecato dall’amore, totalizzante alla sua età e come per buona parte del libro non riesca a vedere come le sue attenzioni siano ripagate solo da sprazzi di affetto, da briciole di sentimento. E delle briciole un cuore innamorato si ciba con voracità…ma quanto tempo può passare prima che le briciole non siano più sufficienti a nutrirlo?
Vi confesso che, per la prima volta nella mia “carriera” da lettrice di romance, ho desiderato che non ci fosse un lieto fine per i due protagonisti, perché non riuscivo più a tollerare la disparità di sentimenti tra Henry e Grace. Naturalmente, i giudizi vanno fatti conoscendo bene entrambi i personaggi e a mente fredda, ma durante il trasporto emotivo che questo libro mi ha procurato ho desiderato davvero una virata nella loro storia, che non comportasse necessariamente il vissero felici e contenti.
Durante un dialogo tra i due ragazzi, i miei occhi hanno cominciato a bruciare e delle lacrime, mio malgrado, a scendere. In quel momento il dolore di Henry era il mio dolore, la solitudine di Grace era la mia solitudine.
Lascio a voi scoprire il finale del libro, così come lascio a voi la gioia di perdere la testa per un ragazzo buffo, intelligente e sensibile come Henry e di approfondire la conoscenza con Grace e…perché no?! Finire il libro con la voglia di abbracciarla forte.

Liliana







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