Carissime crazy,
lo scorso 7 aprile è finalmente uscito A casa prima del tramonto, il secondo capitolo della serie Powell Springs, di Alexis Harrington, di cui il primo era arrivato in Italia ormai quattro anni fa.
Si tratta di uno storico ambientato nel periodo immediatamente successivo alla fine della Prima Guerra Mondiale, una prima parte in Francia, e successivamente in America, nello stato dell'Oregon. E' la storia dolorosa e complessa di un soldato che dopo essere stato gravemente ferito perde completamente la memoria e viene considerato disperso e morto dal suo paese e dalla sua famiglia. Ma cosa ne sarebbe di lui se recuperasse i ricordi e il proprio passato?
Serie Powell Springs
1. A casa prima dell'alba, 22 marzo 2016
2. A casa prima del tramonto, 7 aprile 2020
Autore: Alexis Harrington
Editore: Amazon Crossing
Genere: Historical romance
Categoria: nuove possibilità
Narrazione: terza persona, Pov multiplo
Finale: autoconclusivo
Susannah si è ricostruita una vita, dopo la morte del marito. Ma se un giorno scoprisse che è ancora vivo?
Nel 1917, Riley Braddock è partito dall’Oregon per la guerra. L’anno seguente, la notizia della morte in Francia dell’adorato marito sconvolge Susannah. La donna continua a vivere nella proprietà della famiglia Braddock e trova conforto in Tanner Grenfell, un aiutante assunto per occuparsi dell’allevamento dei cavalli. Tra i due nasce una profonda amicizia e, con il tempo, il dolore di Susannah diminuisce e l’affetto per Tanner si trasforma in amore. Finché non decidono di sposarsi e di dedicarsi al ranch.
Ma la felicità della coppia è destinata a consumarsi presto. Due anni dopo essere stato dichiarato morto, Riley, infatti, viene riportato in patria. Ha un trauma da bombardamento e nessuna memoria della sua vita precedente: per lui Susannah è una sconosciuta. Riley ricorda soltanto Véronique, la francese che lo ha salvato alla fine del conflitto e lo ha aiutato a rimettersi in salute.
In una commovente testimonianza del potere dell’amore e della sua capacità di guarire lo spirito umano, quale sentimento prevarrà nel cuore di Susannah: l’amore per Tanner o la lealtà verso l’ex marito, Riley?
Mi piace moltissimo leggere storici e ancora di più romanzi ambientati in epoche più recenti del solito Regency, come questo che, parlando del primo Novecento mi ha riportato alla memoria l'immenso Cavaliere d'inverno di Paullina Simons e non nego che il paragone ha alzato decisamente troppo l'asticella.
La storia parte a bomba con un Riley Braddock, soldato americano seriamente ferito e traumatizzato al termine della Prima Guerra Mondiale, in Francia, che viene accolto e curato amorevolmente da una donna sola e in difficoltà, Veronique. I due si aiutano come due poveretti possono fare, con amore e rispetto. Riley non ricorda più chi sia, soffre di incubi e svenimenti e viene chiamato Christophe da Veronique.
In patria, il nostro Riley viene dato morto e sua moglie Susannah se ne fa una ragione e si risposa con il buon Tanner, manovale presso la casa colonica dei Braddock e da sempre innamorato di lei.
Ma la mano del destino è sempre in movimento e fa sì che la Croce Rossa ritrovi il soldato americano e lo rispedisca a casa. Da qui parte la commedia degli equivoci e della pazienza. Tutti i personaggi fanno qualunque cosa sbagliata vi possa venire in mente leggendo. Tranne forse una, tutte le altre sono contemplate.
“La legge non ha nulla da dire quando si tratta di ciò che abbiamo nel cuore.”
E aveva ragione. La legge non poteva cambiare lo struggimento che la trascinava con la forza di un tiro di muli.
Una bella scrittura, accurata e attenta al periodo storico e ai sentimenti, alle conoscenze mediche dell'epoca e a quanta poca libertà di movimento avessero le donne al tempo. Purtroppo però la trama dopo la prima metà del libro si va come addormentando.
Ipnotico nella fase iniziale per le ripercussioni emotive e psicologiche dei fatti raccontati, si va perdendo, impantanato nelle sottotrame dei personaggi minori: in America lo zotico egoista Shaw, padre di Riley, il fratello Cole e sua moglie, lo sceriffo, la prostituta del paese, in Francia il sacerdote amico di Veronique e diversi altri. Il dolore e le difficoltà oggettive di Riley e di Veronique sfumano perdendo importanza e diventa un romanzo corale, bello e intenso di certo, ma meno potente nel coinvolgere il lettore. Finché la famosa mano del destino non riprende a muovere le sue pedine, facendo però subire un'impennata velocissima alla conclusione, come se la scrittrice avesse avuto fretta di scrivere il punto finale.
Resta una bella storia, che però avrebbe potuto volare più alto.
Cristina
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