giovedì 30 aprile 2020

CONTINUA LA SERIE TAKE ME DI SILVIA CARBONE E MICHELA MARRUCCI: leggi il primo capitolo di The Heat in anteprima!

Buongiorno Crazy! 
The Heat di Silvia Carbone e Michela Marrucci sarà disponibile online a partire dal 4 maggio, quindi manca pochissimo! Si tratta del terzo capitolo della serie erotica made in Italy Take Me che gira intorno a un club che galleggia sulle acque dell’Atlantico, ormeggiato alle coste di Miami e i loro interessanti proprietari. The Pleasure è un locale particolare, lussuoso e in cui tutto è possibile. 
Se avete voglia di inoltrarvi tra i corridoi di questo club lussurioso vi consiglio la lettura di questa serie, ricca di personaggi con un certo “polso”, protagoniste femminili toste e ambientazioni che vi lasceranno senza fiato. E adesso noi del Crazy siamo felici di farvi leggere in anteprima esclusiva il primo capitolo tratto da The Heat. Allora, quanto siete curiose di conoscere Shad, Rafiq e Aamir?






Serie Take Me

1. The Pleasure, 30 aprile 2018

2. The KingDom, 1 aprile 2019

3. The Heat, 4 maggio 2020

Autore: Silvia Carbone & Michela Marrucci

Editore: HarperCollins (eLit)

Genere: Erotic romance






Madison cura un blog di fotografia, Essence, che è dedicato ai cinque sensi. Ai sensi è consacrato anche The Pleasure, il club esclusivo di Miami in cui lavora. Sembra mancarle solo l’uomo che sappia risvegliare in lei il fuoco della passione, almeno finché conosce Shad, che le strappa un bacio mozzafiato e poi la liquida con freddezza. Ma il corpo di quell’uomo è un piacere per la vista, il suo profumo ammaliante, il tocco delle mani inebriante, la voce roca capace di suscitare brividi sulla pelle, e il sapore... ah, il sapore indimenticabile. Sulla carta Madison è già sconfitta, ma la battaglia è lunga e lei non ha intenzione di cedere a un egoista senza cuore!


The KingDom

Dopo aver creato a Miami l'esclusivo club The Pleasure, dedicato ai cinque sensi, Rafiq è tornato a Takei per assumersi le sue responsabilità in qualità di sultano, ma dopo un paio di anni la vita che conduce lo sta annullando. Il suo unico sfogo nelle giornate piene di impegni sono le sessioni di arti marziali in palestra e quelle di sesso con l'amante, briciole per un uomo affascinante e dalla sensualità prorompente come lui. Poi, un giorno, incontra una straniera al mercato, e rimane colpito dalla sua bellezza e dall'attrazione che prova immediatamente. È sicuro che non la rivedrà ma non può impedirsi di fare di lei la protagonista delle sue più spinte fantasie. E quando inaspettatamente la rivede sfodera tutte le sue armi per sedurla. Mai gioco è stato più dolce della conquista del corpo e del cuore di Harmony e mai la felicità così labile...



The Heat

Qual è il prezzo di una passione travolgente?
Brooklyn sta danzando sinuosa attorno a un palo di lap dance quando Aamir, ex generale dell'esercito di Takei, la vede la prima volta. Poco dopo sono insieme nel privé di un club di Miami, ma nessuno dei due è preparato a un incontro tanto intenso e carico di passione. La razionalità, la paura di iniziare una relazione e un passato doloroso vengono spazzati via dal contatto dei loro corpi, che sembrano parlare un linguaggio esclusivo e si incendiano nello stare insieme. Quando un errore di valutazione mette Brooklyn in pericolo, Aamir e il figlio Shad sono pronti a tutto per salvarla, anche a cedere il club esclusivo The Pleasure...







THE HEAT
di Silvia Carbone e Michela Marrucci

CAPITOLO 1


Isola di Takei

Aamir El Alì, generale dell'esercito dell'isola di Takei, giunse a Palazzo nelle prime ore del pomeriggio; sapeva di trovare il nipote e sultano Rafiq El Khalid nel suo studio.
Era incredibile come fosse cambiata quella residenza da quando suo nipote si era unito in matrimonio con Harmony Taylor. In realtà, la giovane inglese non aveva apportato grandi cambiamenti nell'arredo, ma aveva reso quel posto degno di essere chiamato casa. Si respirava amore, felicità e libertà, come nel resto del regno.
Dopo il rapimento di Harmony messo in atto da Kamil Demir, politico a capo dei conservatori che si battevano contro le idee innovative del sovrano, Rafiq e la moglie avevano ottenuto un consenso pressoché unanime. Solo una minoranza aveva continuato a contrastare il loro operato, cercando alleati per abrogare i disegni di legge che il sovrano, attraverso i suoi uomini, proponeva per allargare i diritti, soprattutto alle donne.
Con l'introduzione di una legge che regolava e permetteva il divorzio, Aamir poté riassaporare la libertà. Il generale, anche se non aveva più rapporti con la moglie, era sempre rimasto sposato con lei, anche a costo di rinunciare alla felicità di vivere accanto alle persone che amava: Hannah e loro figlio Shad.
Oggi, a quarantotto anni, era finalmente un uomo libero, nonostante la famiglia della ex moglie stesse rendendo le cose complicate. Il suocero, sultano di una porzione di terra a nord di Takei, faceva parte di quell'ala conservatrice che considerava l'approvazione di quella legge un'offesa alla famiglia.
La prima cosa che Aamir aveva fatto una volta separatosi dalla moglie era trascorrere due settimane a Miami insieme a Shad e alla nuora Madison, e aveva finalmente conosciuto i loro due gemellini, Clayton e Hannah.
L'uomo si era commosso fino alle lacrime quando suo figlio gli aveva messo in braccio quel piccolo fagottino rosa che profumava di borotalco, e gli aveva detto che portava il nome della madre. Sapeva che era troppo presto per dirlo, ma in quella bimba rivedeva la sua Hannah, l'amore più grande della sua vita, che aveva perso a causa dei suoi doveri di erede al trono.
Aamir aveva sentito l'immediata mancanza del figlio e della sua famiglia nel momento stesso in cui aveva messo piede sull'aereo che lo avrebbe riportato a Takei. Durante il viaggio era arrivato alla conclusione che doveva dare una svolta alla sua vita. E proprio quello era il motivo principale che lo aveva portato a raggiungere Rafiq.
Bussò alla porta dell'ufficio del sultano e sorrise sentendo le risate arrivare da dietro l'uscio.
«Avanti» rispose il sovrano tra le risate e quando Aamir entrò fu travolto dall'atmosfera giocosa che regnava nella stanza. Rafiq era sdraiato per terra con Yalim, il figlio che aveva avuto dalla sua prima moglie, morta subito dopo averlo dato alla luce, che in ginocchio accanto al padre lo colpiva sulla pancia con le manine paffute. Aveva quasi due anni e, nonostante l'assenza della madre, era un bambino fortunato perché aveva un padre e una matrigna che, nonostante tutti gli impegni, riuscivano sempre a trascorrere più tempo possibile con lui, occupandosi delle sue necessità ogni volta che si trovavano a casa.
«Vedo che qualcun altro, oltre a me, riesce a metterti al tappeto» disse Aamir chiudendosi la porta alle spalle.
«Questo succede perché io ve lo permetto.» Rafiq si tirò su e iniziò a fare il solletico al bambino che scappò, ridendo, tra le braccia di Harmony.
«Ciao, Harmony» la salutò Aamir chinando la testa in segno di rispetto. «Sei ogni giorno più bella. Quando ti stancherai di questo bellimbusto, fammi un fischio.»
«Sei di buon umore oggi, vecchietto. Non ci sperare, e soprattutto ti consiglio di aspettare quel giorno, comodamente seduto per non affaticare troppo le tue stanche membra» lo apostrofò allegramente il nipote. 
«Benvenuto, Aamir, sono felice di vederti» disse Harmony mentre Yalim le si era accoccolato addosso, sbadigliando. «Credo che qualcuno, qui, abbia bisogno di un sonnellino. Vi lascio alle vostre schermaglie, ma niente sangue...» scherzò alzandosi. «Ho concesso alla signora Fatima una giornata di libertà, quindi oggi vige il mio motto: chi sporca, pulisce.» Con il sorriso sulle labbra lasciò i due uomini da soli.
«Accomodati» disse Rafiq porgendogli un bicchiere del suo whiskey preferito. «Come sta mio cugino? E Mad e i gemelli?»
«Mad si sta riprendendo velocemente» rispose Aamir, dopo aver sorseggiato un po' del liquido ambrato. «I piccoli sono in ottima salute e mio figlio si sta già comportando da idiota» proseguì con un tono da cui traspariva tutto l'amore che provava per Shad, facendo ridere di cuore Rafiq.
«Dannazione, non sai cosa pagherei per vederlo alle prese con i suoi figli.»
«Uno spasso, devi credermi» continuò ridacchiando il generale. «Quando parla con loro fa dei versi buffi e ridicoli. Mi piacerebbe entrare nella testa dei gemelli per capire che idea si sono fatti del loro padre.»
«Sei ingiusto, scommetto che anche il grande generale, quando nessuno è nei paraggi, ha fatto lo stesso.»
«È un segreto che mi porterò nella tomba» scherzò Aamir. «Sono felice per loro» concluse tornando serio. «Così come lo sono ogni volta che guardo te e la tua famiglia. Sono orgoglioso e grato di aver visto come siete cresciuti. Soprattutto perché, nonostante la vostra giovane età, avete già conosciuto il dolore.»
«Io sono stato fortunato ad averti al mio fianco come guida e adesso lo è anche Shad. Sono felice che vi siate ritrovati dopo tutti questi anni. Adesso, finalmente, puoi goderti il figlio che ha sempre occupato i tuoi pensieri.»
«Non avrei mai immaginato di far parte, un giorno, della sua vita. Ma so che dietro a tutto questo c'è lo zampino della mia Hannah. Lei, dal cielo, ha mosso i fili della nostra vita per far incrociare le nostre strade. È sempre stata una donna forte e determinata che niente e nessuno poteva dissuadere se aveva in mente di fare qualcosa.»
«Hai ragione, ma non sminuire ciò che hai fatto tu. Non lo hai mai abbandonato, anche se lui pensava il contrario. Hai saputo aspettare e gli hai lasciato il tempo per abituarsi a te, per imparare a conoscerti, nonostante la verità sulla sua nascita» lo incitò Rafiq.
Aamir trasse un profondo respiro mentre faceva roteare il liquido rimasto nel bicchiere e si prese del tempo prima di parlare di nuovo.
«Ho pensato tanto in queste ultime settimane, soprattutto durante il soggiorno a Miami. Ho riflettuto su tutto quello che mi sono perso di Shad. Quei versetti per cui prendo in giro mio figlio, il suo primo sorriso, le prime parole e i tentativi di fare i primi passi. A quel tempo, le circostanze e le mie responsabilità mi hanno impedito di essere presente, ma sento che con Clayton e Hannah potrei riscattarmi. Con loro potrei vivere tutto quello che non ho vissuto con mio figlio.» Si fermò un secondo quando si accorse del tremore nella sua voce. «Voglio essere una presenza costante nella vita di tutti loro e non voglio farlo a distanza o con viaggi sporadici. Ho bisogno di loro, lo capisci, Rafiq?»
Il sultano chiuse gli occhi e poi lo guardò. «Lo comprendo perfettamente, zio, anche se questo vuol dire dover rinunciare a te. Ma è giusto, e voglio che per una volta tu pensi alla tua felicità.»
«Sapevo che avresti capito, figliolo. Ti ho portato le mie dimissioni dal comando generale dell'esercito di Takei. Abbiamo già parlato di chi possa sostituirmi e hai avuto prova della sua fedeltà durante il sequestro di tua moglie.»
Rafiq buttò giù una generosa dose di liquore. «Non farmi ricordare quei giorni» disse rabbrividendo. Era andato così vicino a perdere la donna che amava. Durante la prigionia di Harmony era sprofondato al centro dell'inferno e mentre i giorni passavano senza avere una traccia da seguire, aveva creduto davvero che non sarebbe più riuscito a risalire in superficie. In quel momento aveva compreso a pieno il dolore con cui aveva convissuto lo zio dopo aver perso il suo amore.
«Mi trasferisco in Florida» lo informò Aamir.
«Non ne sono sorpreso» disse Rafiq appoggiandosi allo schienale della poltrona. «Ho sempre saputo che un giorno avremmo avuto questa conversazione.»
«Adesso è il momento giusto. Tu non hai più bisogno di me perché hai una moglie degna di sederti accanto. Guarda cosa siete riusciti a fare in così poco tempo. Il popolo vi adora tanto quanto voi lo amate. Siete riusciti dove nessuno aveva mai avuto il coraggio di avventurarsi. Neppure il mio caro fratello ci era riuscito, nonostante avesse molte idee innovative. I tempi non erano maturi quando salì lui al trono, ma tu hai saputo prendere la sua eredità e farla tua. Sei il migliore sovrano che Takei abbia mai avuto e devi fare in modo che la tua eredità passi a Yalim e che lui possa prendere spunto dal tuo lavoro e fare sempre di più per il nostro popolo.»
«Hai la mia parola, zio, non lascerò spazio ai pochi conservatori che ancora tramano alle mie spalle.»
«Questo è il mio ultimo consiglio da generale delle forze armate: non abbassare mai la guardia su famiglie come quella della mia ex moglie. Ambiscono al trono da secoli. Il mio matrimonio è l'esempio lampante del loro disegno. Volevano avvicinarsi alla famiglia reale e purtroppo mio padre gliel'ha permesso, per fortuna le cose non sono andate come volevano loro. Per questo mi hanno sempre odiato e oggi, col divorzio, mi detestano ancora di più. La mia partenza dovrebbe calmarli un po', ma dovete tenerli sotto controllo.»
«Non preoccuparti per noi. Dimmi, piuttosto, quanto ti piace poter dire ex-moglie?»
«È liberatorio e lo devo solo a te. Essendone coinvolto personalmente posso dirti con cognizione che è un cambiamento che farà la storia del nostro popolo. Troppe persone, fino a ora, erano intrappolate in rapporti distruttivi senza avere via di scampo.»
«Lo so, perché ti ho osservato e non sopportavo più di vederti così. Ma adesso sei tu a dovermi fare una promessa» disse Rafiq.
Aamir lo fissò. «Quale?»
Rafiq si alzò dalla poltrona e così fece anche lo zio. Il sovrano allungò il braccio e posò la mano sulla spalla di Aamir. «Promettimi che riprenderai a vivere la tua vita. No, aspetta» lo interruppe prima che potesse replicare. «Hai vissuto di rimpianti per troppo tempo, attaccato ai ricordi di una vita che avresti voluto vivere ma che ti è stata negata. Adesso è il momento di lasciarti il passato alle spalle. Hannah era una donna speciale e nessuno potrà allontanarla dal tuo cuore, ma sei giovane e hai ancora tanto da dare e da ricevere. Promettimi solo che non escluderai niente e vivrai a pieno tutto ciò che il futuro ti riserverà. Non restare intrappolato nei ricordi ma lascia che questi ti accompagnino e ti guidino. Permetti alla parte del tuo cuore che è libera di innamorarsi, se ci sarà l'occasione. Non farai un torto a Hannah, ma la renderai felice. Felice come tutte le persone che ti amano vorrebbero vederti.»
Aamir era commosso, ma cercò di ingoiare il groppo che aveva in gola. «Da quando sei diventato così saggio?»
Sul viso di Rafiq si aprì un sorriso. «Ho avuto un ottimo maestro.»
A quel punto Aamir lo tirò a sé e lo avvolse in un abbraccio paterno. «Lo farò. Ti voglio bene, figliolo.»
Su quelle parole, Rafiq rafforzò la presa. «Ti voglio bene anch'io e verremo presto a Miami a trovarti e conoscere i gemelli.»
Aamir non sapeva come sarebbe stata la sua vita d'ora in avanti, ma sorrise e insieme a Rafiq uscì dallo studio per dare la notizia a Harmony... Clicca qui e continua a leggerlo il 4 maggio!


Il team Crazy

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