martedì 26 settembre 2017

Il Leone di Roma di Adele Vieri Castellano, recensione in anteprima

Buongiorno Crazy,
è con onore che oggi vi parlo de Il Leone di Roma, l’ultima fatica letteraria di Adele Vieri Castellano, edito da Amazon Publishing e in uscita oggi il 26 settembre. Si tratta del quinto volume della serie Roma Caput Mundi che ci porta nell'Antica Roma a conoscere Massimo Valerio Massalla, siete pronte? Io da grande amante della scrittrice non vedevo l’ora di sfogliare questo suo ennesimo capolavoro!

Il leone di Roma Titolo: Il leone di Roma
Autore:
Adele Vieri Castellano
Serie: #5 Roma Caput Mundi
Editore:
Amazon Publishing
Data:  26 settembre 2017
Genere:  History Romance
Categoria: Antica Roma
Narrazione: terza persona, pov multiplo
Finale: No cliffhanger
Coppia: Massimo Valerio Messalla, nobile romano e abile condottiero; Ottavia Lenate, sua promessa sposa, giovane ribelle e acculturata.


Roma, 50 d.C. Massimo Valerio Messalla è nobile di nascita, colto per educazione e guerriero per scelta, ma la sua libertà sta per finire: il padre gli impone di sposarsi, per garantire una discendenza alla stirpe dei Valeri.
Ottavia Lenate è una giovane inquieta e curiosa, appassionata di scienza e astronomia, che desidera la conoscenza, non un marito, specie non uno ruvido e affascinante come Messalla, l’uomo a cui scopre di essere destinata.
Massimo e Ottavia si trovano così forzati in un’unione decisa da altri, finché il Fato non li porterà ad Alessandria d’Egitto. In quella terra arida, sterile come l’anima di Messalla e ricca di tesori nascosti come lo spirito di Ottavia, una terribile minaccia in arrivo dal passato metterà a rischio tutto ciò che Massimo, il leone di Roma, ama e vuole proteggere…



Innanzitutto, non posso cominciare a parlare di questo ennesimo volume di Adele Vieri Castellano, senza partire dal presupposto che considero questa scrittrice una delle migliori nel panorama romance italiano. Questo, però, sta a sottintendere, per la sottoscritta, che il mio parere sul Leone di Roma è falsato in maniera opposta. L’asticella per parlare di autrici che adoro si alza inesorabilmente, di conseguenza, il mio approccio al libro è stato super-mega critico. Mi aspettavo dalla Castellano un libro al suo solito livello, un libro che si fatica a lasciare, un libro compagno di notti insonni e devo dire, in tutta onestà, che anche stavolta l’autrice ha fatto bingo.
Il Leone di Roma ricalca il pathos presente negli altri volumi della serie, ricalca la sensazione di essere trasportati tra le strade di Roma, tra le vie polverose di Alessandria d’Egitto, tra i cunicoli dell’anima coriacea di Massimo Messalla. Ed è proprio Massimo il protagonista assoluto di questo volume.
Il prologo, narrato in prima persona, l’unica parte del volume con questa tecnica narrativa, è la perfetta base per entrare nella psicologia virile, autentica fedele del soldato Messalla. Incarna la vitus romana, quello che ha reso questi uomini del passato degni di essere raccontati. Inoltre, aggiungo una postilla, proprio grazie al prologo è possibile capire di cosa parliamo rendendo questo V volume uno stand-alone. (Se non avete letto gli altri 4 capitoli – recuperateli perché sono magnifici!!!-  potete leggere questo senza problemi.)
Dal canto suo, un uomo così massiccio non poteva non avere accanto una donna tanto ordinaria. Ottavia è sì una diciassettenne ribelle ma dedita allo studio, anche quello riservato esclusivamente agli uomini. È appassionata di idraulica, astronomia e matematica. Recita l’odissea, i versi di Saffo, la filosofia greca. Insomma, una ragazza con un cervello che funziona ma che deve obbedire a suo padre e accettare un matrimonio combinato proprio con quel Messalla che mal sopporta.

«Che altro potresti desiderate Ottavia? Il matrimonio è un dovere civico,
sarà compito tuo formare una coppia unita.»

Adele Vieri Castellano, a questo punto della trama, fa il suo dovere di autrice talentuosa: attorno a uno scheletro facente parte della tradizione romance storica, un matrimonio combinato e non voluto, ricama dei personaggi profondi, sensibili che si uniscono agli avvenimenti del tempo e alle necessità. Infonde, grazie alla sua conoscenza profonda del periodo storico, dei livelli superiori che si incastrano perfettamente alla parte romantica. Massimo Valerio Messalla, infatti, non è un principe azzurro che sceglie di conquistare Ottavia col suo fascino, ma è un condottiero affamato di vendetta e giustizia agli ordini dell’impero. Ha un compito da portare a termine e per questo, il suo matrimonio viene messo in stand-by.
Accanto al suo fedele amico fraterno, il principe germano di nome Raganhar, sbarca ad Alessandria e si allontana da Roma, da Ottavia.
Preparatevi, a questo punto, a un viaggio tra le botteghe di speziai e commercianti, a un tuffo tra i deserti e gli addestramenti dei legionari.
Raganhar il principe, Giulia la Domina romana, Sitiah iset la mercenaria senza scrupoli, Tenecratis il perfido capo tribù… un insieme di voci, pov e ragioni. Il leone di Roma attraverserà una fase corale dove ogni protagonista dirà la sua ingarbugliando la situazione finché la stessa Ottavia raggiungerà il marito in quella terra straniera. Alla missione bellica di Massimo si aggiungerà quella di scoprire una ragazza nel frattempo diventata donna, di un matrimonio imposto che però lo fa sentire al sicuro. Ottavia è una donna intelligente e capace, una compagna che si scoprirà amica, che ai gioielli preferisce visitare la grande biblioteca.
Due protagonisti imprecisi che solo attraverso il sentimento vengono messi a fuoco, che si spogliano di remore e paure.

«Ho bisogno di te. Come donna, come amante, come amica»

In conclusione, lungi da me scegliere libri dove l’autrice si mette su un piedistallo come capita sempre più spesso quando le ambientazioni sono più complesse ma, in questa serie, la Castellano accompagna il lettore prendendolo per mano, spiega a chi vuole ascoltarla in cosa consiste essere un romano in una provincia sotto l’imperatore Claudio. Sfido coloro che non si sono mai approcciati allo studio del latino – per loro fortuna- a sentirsi degli ignoranti. Pregio di una penna magistrale è quello di lasciare in eredità qualcosa oltre una buona storia, ad aumentare di un mattoncino una conoscenza affascinante come quella di una civiltà a cui dobbiamo tutto senza sfociare nella saccenza.
Adele Vieri Castellano si conferma quindi una delle migliori scrittrici che ho letto e lo fa ogni volta lasciandomi vuota al concludersi delle sue storie. Un’autrice limpida che ama i suoi personaggi e ha il talento di trascinare quel sentimento fino alle pagine elettroniche di un Kindle.

Naike








Il leone di Roma

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