Buonasera,
inizio l’avventura Crazy, parlandovi di un’uscita recente
nel panorama romance storico self-publishing. Il 26 agosto è uscito Una donna
di pietra, un’opera di Roberta Ciuffi scrittrice di grande esperienza a cui
ero molto curiosa di approcciarmi. Si tratta di un libro autoconclusivo
ambientato a Bagni, un paesino della Toscana che l’autrice ha creato dalla sua
stessa immaginazione e che farà da cornice a un amore-odio mai banale.
Titolo: Una donna di pietra Autore: Roberta Ciuffi Serie: non fa parte di una serie Editore: Self publishing Data: 26 agosto 2017 Genere: Histori romance Categoria: odio/amore Narrazione: Terza persona passato Finale: No cliffhanger Coppia: Adelia, trentenne nubile; Diego, vedovo, medico, cognato di Adelia. |
Bella, ma fredda, distaccata, apparentemente priva di sentimenti. Una donna di pietra. Così appare l’inflessibile signorina Adelia Corsini. Fin da bambina la sua famiglia l’ha messa in disparte in favore della più brillante e socievole sorella minore, Alma. In seguito, Diego Guerra, l’uomo di cui si era innamorata, l’ha illusa e poi abbandonata per sposare proprio Alma. Da allora Adelia sembra aver perduto la capacità di provare emozioni. Si è chiusa nella sua bella casa, con i suoi domestici e la zia Clementina, occupandosi solo di opere di carità e di gestire le sue proprietà. Ed è così che le piace la sua vita: tranquilla, ordinata e protetta.
Nove anni prima, il dottor Diego Guerra è stato ingannato
e spinto a un matrimonio infelice. Adesso Alma non c’è più, la sua carriera è
in discesa e le condizioni delle sue finanze sono disastrose. Quando,
inghiottendo l’orgoglio, Diego si costringe a battere alla porta di casa
Corsini assieme ai suoi tre bambini per chiedere aiuto, la tranquilla esistenza
di Adelia è sconvolta. E, pian piano, la statua si sgretola, la pietra va in
frantumi… al contrario del cuore di Adelia, che torna alla vita.
Era tempo che non mi immergevo nella lettura di uno
storico e con mia fortuna, la voglia di essere trasportata in un mondo passato
di convenzioni e tradizioni lontane è stata esaudita da questa storia. Il libro
narra della vita di Adelia, trentenne algida e glaciale che divide la sua
esistenza e il suo patrimonio assieme a una vecchia zia rintanata nella sua
casa di un piccolo paese toscano alla fine del XIX secolo. La loro quotidianità
è scandita da orari precisi, conoscenze circoscritte, un gruppo di preghiera,
rare uscite mondane e nessuna variazione alla tabella di marcia. Niente può
smuovere i sentimenti della fredda Adelia, una donna che proprio grazie
all’apparente signorilità e alla bellezza è stata ammirata e corteggiata da
molti uomini ma che per scelta ha deciso di restare sola. Le sue giornate dove
nulla viene lasciato al caso però vengono stravolte da una missiva che, giunta
improvvisamente, annuncia la morte di sua sorella Alma. A quel punto la
cadenzata vita delle donne verrà trascinata nel mondo di Diego rimasto vedovo,
squattrinato e con tre bambini da crescere. Il senso di responsabilità, e non
solo, obbligherà la nubile Adelia ad accogliere l’uomo e i nipoti nella sua
casa obbligandoli a un viaggio in compagnia a cui nessuno era preparato. La
scrittrice è stata bravissima a scavare all’interno di questo personaggio
femminile, lo ha fatto lentamente svelando dietro la glaciale coltre femminile
un animo gentile, dedito all’altruismo, al bene che non va dichiarato. La
narrazione svela la vera natura di Adelia come se quell’animo fosse uno di quei
vecchi appartamenti che restano chiusi per anni i cui mobili vengono coperti
da pesanti teli di cotone bianco. Con lo scorrere delle pagine i teli
lentamente scivoleranno via scoprendo le ragioni della solitaria vita di
Adelia. Anche Diego, trasandato, disordinato e in parte irresponsabile dottore
scoprirà che il suo passato è stato manipolato in maniera subdola da una moglie
che credeva diversa. Due anime poco affini ma compatibili che impiegheranno
tempo a trovare la giusta combinazione.
Era il primo libro che leggevo di Roberta Ciuffi e non
posso che non sottolineare la bravura e la precisione di un testo mai noioso
che non perde mai ritmo e che lascia il lettore incollato alle pagine. Gli
aspetti psicologici di ogni attore è preciso, mai ripetitivo o pesante: da Alma
stessa, nonostante sia morta, ai bambini, ai domestici, persino al cane Lollo
ogni intervento non è mai errato.
Se proprio devo fare un appunto, ma è un appunto che
nasce solo quando un libro piace, è che avrei preferito un epilogo più ampio,
più lungo perché questi personaggi ben definiti ti rimangono impressi e li
vorresti vedere oltre.
Detto questo, non posso che annoverare l’autrice in
quella che considero una categoria di grande rispetto come quella del
self-romance italiano, di grande professionalità e precisione.
Alla prossima, Naike.
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