sabato 9 settembre 2017

The hate u give. Il coraggio della verità di Angie Thomas, recensione

Buonasera Crazy.
Oggi vi parliamo di The hate u give. Il coraggio della verità, vero e proprio caso editoriale e best seller internazionale, pubblicato da Giunti Editore lo scorso 30 agosto. Libro d’esordio per l’autrice, la giovane Angie Thomas, questo young adult è già stato definito un classico della nostra generazione ed ha ricevuto pareri positivi da pubblico e critica. Noi non possiamo che accodarci all’entusiasmo generale e vi invitiamo a seguirci per scoprire di cosa parla il romanzo.

The hate u give. Il coraggio della
verità Titolo: The hate u give. Il coraggio della verità
Autore:
Angie Thomas
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Giunti
Data: 30 agosto 2017
Genere: Young Adult
Categoria: denuncia sociale
Narrazione: prima persona, pov femminile
Finale: No cliffhanger
Protagonista: Starr, sedicenne testimone dell’omicidio del suo migliore amico da parte di un poliziotto.


Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato.
Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr.
Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.
Un romanzo importante. Una voce straordinariamente autentica. Un travolgente caso editoriale.


A sedici anni è frequente non sapere bene quale sia il proprio posto nel mondo, ma per Starr la situazione sembra essere ancora più difficile. La ragazzina si trova in bilico tra due realtà molto diverse e sente di non essere completamente se stessa in nessuna delle due: né nel suo malfamato quartiere natale, dove è per tutti “la figlia di Big Mav che lavora allo store”; né nella prestigiosa scuola privata che frequenta, dove tutti la conoscono perché è una delle pochissime studentesse afro americane dell’istituto. Così, per timore di non essere accettata, Starr cela parti di sé al fidanzato (bianco) Chris e alle amiche della scuola e sta sulle sue nel suo quartiere, per non finire in mezzo a liti tra gang. Ma tutto cambia quando una sera, di ritorno ad una festa, la macchina in cui viaggiano Starr e il suo migliore amico Khalil viene fermata per un controllo dalla polizia e la ragazzina assiste inerme all’omicidio dell’amico per mano del poliziotto. Al trauma iniziale, si va ad aggiungere un senso di rabbia e di impotenza, una sensazione di abbandono e di ingiustizia e la consapevolezza, forse per la prima volta nella giovane vita di Starr, che non si può soccombere alla paura, ma che la propria voce deve risuonare forte e chiara. Per avere giustizia. Per l’amore della verità. Per ricordare Khalil. Solo che, far sentire la propria voce rischia di mettere in pericolo la sua vita e quella della sua famiglia, in un turbinio di eventi che andranno a coinvolgere un’intera comunità.
Quando ho cominciato a leggere il romanzo, sentivo di avere tra le mani un libro che difficilmente avrei scordato e la mia previsione è stata azzeccata. The hate u give è un romanzo potente, incisivo, coinvolgente e intelligente; un sincero ritratto a cuore aperto di una fetta importante della società americana, quella meno patinata e su cui dominano pregiudizi e stereotipi. 
La forza di questo libro risiede nell’onestà narrativa della protagonista: le vicende accadute ci vengono raccontate dallo sguardo di un’adolescente, una ragazza che ancora deve scoprire il suo posto nel mondo, ma che, grazie anche all’appoggio di chi le sta accanto, trova dentro di sé la forza di perseguire quello che è giusto. Un’altra freccia all’arco dell’autrice è l’aver trovato una storia degna di essere narrata: avete mai la sensazione di leggere romanzi che ci parlano solo di aria fritta? The hate u give, invece, possiede una trama ricca e intensa, che vuole, senza populismo o inutili smancerie, mettere il lettore in condizione di conoscere un aspetto della vita sociale dell’America contemporanea. Lo stile usato dalla Thomas è fresco e moderno, spesso sfocia nello slang e attinge a piene mani dalla cultura afroamericana. Non è un caso che il titolo riprenda un acronimo di uno dei più grandi rapper del XX secolo, Tupac, che spiegava cosa fosse la THUGLIFE (dove thug significa delinquente): “The Hate U Give Little Infants F***s Everyone”, l'odio che circonda i bambini avvelena la società. Questo concetto è ben approfondito nel libro dalla vita di molti dei personaggi secondari: ragazzini del ghetto a cui mancano le opportunità per avere una vita migliore e devono piegarsi al vecchio e malato sistema che li vuole teppisti e spacciatori per avere il modo di portare il cibo in tavola. Ragazzi che credono che affiliarsi ad una gang sia il mezzo per avere una svolta nella vita. La Thuglife è l’emblema di un’intera comunità che per anni si trova schiacciata sotto droga e delinquenza, povertà e ignoranza, silenzio e connivenza; una comunità per cui le cose, forse, stanno per cambiare.
La speranza in questo libro non è sbandierata ai quattro venti, ma si insinua, silenziosa e discreta, nelle azioni di Starr e della sua famiglia. Allo stesso modo, non direi che il razzismo sia il tema principe del romanzo: certo, esiste e se ne parla (a 360 gradi, tant’è che può anche essere rivolto contro i bianchi), ma credo che lo scopo principale dell’autrice sia stato scrivere una storia che facesse sentire meno soli i tanti ragazzi che vivono quotidianamente ciò che vive la protagonista.
Ed, infine, ci troviamo davanti ad una carrellata di personaggi indimenticabili, che sembrano fuoriuscire dalle pagine e prendere vita, tanto che sono ben strutturati: ho letteralmente adorato Lisa, la mamma di Starr, una donna giovane, intelligente, combattiva ed estremamente materna; mi sono innamorata di Big Mav e dello zio Carlos, le due figure paterne di Starr, due uomini agli antipodi per passato ed ideali, ma uniti dal senso di amore e di protezione per la loro famiglia. E poi ci sono i fratelli e le amiche di Starr, ed il fidanzato Chris, un ragazzo che non fa altro che dimostrarle il suo amore e il suo sostegno.
E poi c’è Khalil, lo sventurato Khalil, il cui ricordo non svanisce mai dal cuore della sua migliore amica.
Non mi stupisce aver letto la notizia che sono stati acquistati i diritti del romanzo per una trasposizione cinematografica: The hate u give sembra scritto apposta per essere visualizzato, visto che la sua prosa e i suoi personaggi sono così reali che mi si disegnavano davanti agli occhi.
Consiglio davvero a tutti questo splendido romanzo e non vedo l’ora di sentire il vostro parere.

Un abbraccio,
Liliana







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