lunedì 24 febbraio 2014

Una ragione per Amare di Rebecca Donovan, recensione del primo volume de “Il mio universo Trilogy”


Salve amiche,
ho appena finito di leggere Una ragione per Amare di Rebecca Donovan, primo volume de “Il mio universo Trilogy”, una delle recenti serie young adult che sono da poco approdate in Italia e che ci stanno abituando a soffrire parecchio…


“Il Nostro Segreto Universo Trilogy”The Breathing Series

1. Una Ragione per Amare,  Reason to Breathe- 6 Febbraio 2014
2. Una Ragione per Restare, Barely Breathing -  27 Marzo 2014
3. Una Ragione per Vivere, Out of Breathe - 30 Aprile  2014

Autrice: Rebecca Donovan
Casa Editrice: Newton Compton
Genere: Young Adult

 

Nella cittadina di Weslyn, nel Connecticut, dove la maggior parte delle persone si preoccupa dei fatti degli altri, Emma Thomas avrebbe preferito non essere vista da tutti. Emma cerca di dare l'impressione di essere una ragazza a posto e che vada tutto bene tirando giù le maniche per nascondere i lividi non volendo che qualcuno possa immaginare come stiano veramente le cose nella sua vita. Senza averlo cercato o atteso, ecco che Emma si trova a tu per tu con l'Amore. Ma a questo punto nascondere il suo segreto sarà un rischio che dovrà per forza correre...


Come già vi fa intuire la trama leggendo “Una ragione per Amare” andrete incontro a sensazioni ed emozioni che non sono proprio quelle che ti aspetti da un romance, né tanto meno da un libro per giovanissime. Il romanzo ci mostra tutto quello che non dovrebbe essere la vita di una ragazza, ci fa andare fuori di testa, ci ritroviamo a sviluppare manie omicide e fa nascere più di una volta violenti moti di ribellione; in alcuni momenti vorresti poter dire la tua, urlare, sbraitare ma purtroppo tutte queste sensazioni rimangono represse.. Pur immaginando a cosa andavo incontro, quando ho cominciato a leggere la storia di Emily Thomas, a poche pagine dall’inizio ero già tentata di abbandonare la lettura; forzando il mio istinto di autoconservazione sono andata avanti, ma sappiate ragazze che è stato infinitamente doloroso per me. Emma, così la chiamono ormai tutti, ha sedicianni e convive in casa con il fratello del suo defunto padre e sua moglie (perché chiamarla zia, anche se acquisita, sarebbe fin troppo rispettoso nei suoi riguardi, durante la recensione spero non vi dispiacerà se le affibbiero l’etichetta molto più appropriata di MOSTRO), e i due cuginetti adorabili che lei ama. George e il mostro sono stati obbligati a dover prendere sotto il proprio tetto la nipote dopo che, rimasta orfana di padre e con una madre con problemi di alcolismo, si è ritrovata senza una famiglia; ma purtroppo il solo fatto di essere in casa di parenti non aiuta la ragazza a colmare questa mancanza (la famiglia non si crea con i legami di sangue ma con l’amore).
Infatti “il mostro” non mancherà occasione per ricordare e far capire alla nipote che è un errore e un peso per tutti già per il solo fatto di respirare: proprio non la sopporta e non ci sono cose che Emma possa modificare, fare o evitare affinchè la situazione cambi. Questo rigetto e rifiuto nei confronti di Emily si traduce nel “mostro” in pura violenza, violenza mai giustificabile a maggior ragione se del tutto gratuita e dettata solo dalla voglia di rendere invivibile la vita di una ragazza che, oltre a questa continua vessazione, è costretta anche a regole che ne limitano molto la libertà.
 Così Emma cercherà di vivere ai margini della società scolastica concentrando tutte le sue forze nello studio e nello sport nei quali riesce ad ottenere il massimo dei risultati, nella speranza che presto arrivi quel magico giorno in cui andrà al college e potrà cominciare a vivere. L’unica eccezione a questo isolamento è la sua amica Sara con la quale Emma ha un rapporto di profonda fiducia e rispetto, è l’unica che si accorge e comprende cosa è costretta a subire la sua migliore amica. Sara sarà per Emma una figura sempre presente, disponibile, lei intuisce quello che accade ma impara per il bene della sua amica a starle accanto nonostante la decisione di Emma di non ribellarsi a questa sua condizione, la sua continua voglia di alienarsi e non integrarsi affinchè nessuno possa accorgersi di lei. Ma quando nella sua scuola arriva Evan Mathews, trasferitosi da San Francisco a Weslyn, la vita di Emma e la sua -per modo di dire- rassicurante routine, i punti fermi ai quali si aggrappa per sopravvivere, vengono scardinati. Evan con un approccio a dir poco paziente, tranquillo, metodico e graduale si insinua sotto la corazza che  Emma si è creata, abbattendo il muro di paure che lei progressivamente per autodifesa si è eretta attorno.
Ed è qui che il romanzo avrebbe dovuto cominciare a prendere una piega più emozionante che invece un po’ ti delude: il rapporto fra Evan e Emma cresce in maniera molto lenta soprattutto a causa della paura di quest’ultima di creare un legame con qualcuno che possa scoprire i segreti della sua vita e che la zia possa far soffrire. Questo è un timore legittimo ma proprio non accetto il comportamento di Emma nel cercare di allontanare Evan. Comunque a parte l’atteggiamento incoerente della protagonista, il lato romance della storia ha un bell’input ma un debole svolgimento. La narrazione infatti risulta sbilanciata: l'autrice è sicuramente una maestra nel descrivere scene di tensione ma ha lasciato a desiderare, fin ora, per la capacità di coinvolgerti ed emozionarti con le scene d'amore. Mi piace il modo in cui Evan cerca, con la sua dolcezza e tanto amore la cura giusta che aiuterà Emma a uscire dalla gabbia in cui è intrappolata. Piano piano …molto piano Emma lo lascerà forzare le sbarre e si farà guidare fuori da quella prigione, anche mentale, in cui la zia l’ha costretta.
In sintesi questo è un new adult che ti fa provare sensazioni forti, ma soprattutto dettate dal lato tragico della storia che scatena nel lettore ovviamente una razione, ma che PER ORA non ha trasmesso molto sotto il profilo romance… Non so se è solo un mio pensiero ma mi sembra che ultimamente questo genere stia un po’ forzando la mano sulla tragicità degli eventi; le autrici sembrano quasi fare la gara a chi è più sadica a infliggere dolori ai personaggi dei propri romanzi, quasi che la qualità e il successo del libro dipendessero da questi. Ci tengo a precisare che la Donovan è una bravissima scrittrice, il libro scorre e si fa leggere con facilità, contraddistinto da uno stile molto pulito, ma a mio parere in questo primo capitolo le emozioni sono dettate quasi esclusivamente dalla tragedia e poco o quasi nulla dal rapporto fra i protagonisti. Spero che ora che Emily Thomas ha trovato “la sua ragione per amare” per trovare la forza di reagire alla sua condizione, nella storia possa finalmente emergere anche il lato emozionale scaturito dell'amore e dall'amicizia.
 Chiaramente questi due sentimenti sono già presenti nel libro ma non affrontati in modo tale da toccare le corde dell'anima come ci si aspetta da una lettura di questo tipo. Inoltre ci tengo ad avvertirvi che “Il nostro universo Trilogy” fa parte delle serie che sarebbe meglio iniziare dopo l’uscita di tutti tre i capitoli per un finale decisamente sospeso… Una nota però permettetemela: ma che gusto hanno queste autrici a lasciarci così appese a soffrire e a brancolare nel buio… per fortuna ci ha pensato la Newton che in questo caso non ci farà spasimare troppo fra un libro e l’altro dopo tutto il 27 marzo è vicino! 

Un bacio, Alessandra

Bello
Appena tiepido






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9 commenti:

  1. Sono d'accordissimo con te, ultimamente questi new adult sono pieni di tragedie, prevale l'emozione ma nn quella che ti scaturisce il sentimento dell'amore ma quello della tragedia.... cmq detto cio', questo libro mi e' piaciuto, avrei strozzato quella grande s@@@@@a della zia, ma anche lo zio cieco....Nn vedo l'ora che esca il seguito, come al solito anche questo finale ti lascia molto in sospeso..

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    1. Ciao Letizia solo oggi dopo aver letto i primi capitoli del secondo libro riesco a scrivere ... questo libro mi ha lasciata con una rabbia addosso indescrivibile ed avevo timore ad aprire questo il seguito... spero solo che prima o poi per Emma ci sia la LUCE! bacio grande , Ale.

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  2. ultimamente ho letto molti libri di questo genere, penso come te che ormai il centro di questi libri sia la sofferenza, di uno se non di entrambi i protagonisti. Personalmente ho trovato questo libro superiore agli altri per vari motivi, per prima cosa mi è piaciuto molto il modo di scrivere dell'autrice, sia per come ha delineato la sofferenza della protagonista, ma anche per la dolcezza della storia nascente tra Emma e Evan, devo dire che mi è piaciuto proprio il fatto che lei non si sia buttata a capofitto nella storia, perchè mi sembra una cosa molto più vicina alla realtà; la storia mi ha talmente appassionato che non ce l'ho fatta ad aspettare e ho già cominciato il secondo volume in inglese....

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    1. SI hai ragione, ma in questo libro sembra essere il dolore scaturito dalla violenza il protagonista e non i ragazzi... spero che nel secondo si cambi registro perchè per quanto apprezzi il modo di scrivere della Donovan non ce la faccio a sopportare altri soprusi... soffro troppo!... Sarà un mio limite? baci Ale.

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  3. è bellissimo.... l'ho letto in due giorni e tra i pianti e le risate devo dire che mi ha fatto veramente emozionare... non vedo l'ora di leggere il seguito ...

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    1. Io oggi che ho potuto finalmente leggere i primi capitoli del secondo libro riesco a riparlare del primo... questo dovrebbe spiegare in modo totalizzante come mi abbia fatto soffrire questo primo volume della Donovan.... ora speriamo solo che questa sofferenza vada a sciemare.... baci, Ale

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  4. bello,bello,bello..... anche se il finale non mi ha fatto prendere sonno. l'ho praticamente bevuto in due sere e credo che in prossimità dell'uscita del secondo volume lo rileggerò. devo dire che la vostra recensione mi è piaciuta tantissimo. buona lettura a tutte.

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    1. Grazie Serenilde, prendere sonno dopo questo finale penso sia impossibile!Come dicevo sopra non ho avuto nemmeno la forza di parlarne più del libro dopo la sofferenza e il nervoso che mi ha lasciato addosso e non ti nascondo che avevo tanto timore a cominciare il secondo libro... ma ormai è fatta l'ho iniziato.. a presto, baci, Ale.

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  5. Questo romanzo é stato uno dei primi che ho letto, é da poco che mi sono appassionata alla lettura, ma devo dire che il romanzo é veramente bello. Certo, non é appassionate al 100%, ma nonostante ció é un romanzo che ti prende, anche se quella STREGA della zia ha reso difficile la vita di Emma, una ragazza apparentemente fragile, ma con un carattere molto fot#rte e altruista.
    A breve inizieró a leggere "Una ragione per restare", ho l'impressione che sará un pó triste come il primo, ma ne vale sicuramente la pena leggerlo. P.S.: complimenti per il BLOG é bellissimo..... Salutiiii

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