martedì 4 febbraio 2014

"La devozione" di Anisha Rai, recensione

Ciao Ragazze,
Uscita da un tunnel di libri adolescenziali oggi, dopo tanto, torno a parlarvi di un erotic romance: “La devozione” di Anisha Rai, pubblicato dalla Newton Compton il 30 gennaio scorso. Un romanzo che mi ha attirato sin dalla prima volta adocchiato, tanto da aver avuto la precedenza assoluta su libri sequel che da tanto spasimavo.

 
Titolo: La devozione

Autrice: Anisha Rai

Data: 30 gennaio 2014

Casa Editrice: Newton Compton

Genere: Erotic Romance



Nishtha, giovane indiana, approda a New York: il vecchio marito l’ha affidata, in punto di morte, al suo giovane amico Jordan Mathers, un rampante avvocato americano.Nishtha, cresciuta nella fede induista, è fedele e devota al suo uomo come a un dio e l’abnegazione è la sua pratica di vita. Jordan è bello, ricco, e potente, ma anche intransigente ed egoista, un vero pragmatico. Tra i due l’incontro è freddo, troppo lontani i loro mondi, estranei e sconosciuti i loro modi: uno spirituale, l’altro dal forte senso pratico e fisico. Jordan inizia Nishtha al bondage da cui viene attratta irresistibilmente, percependo in questa pratica un ulteriore metodo per sottomettersi al proprio uomo. Per Nishtha è un viaggio pericoloso nella filosofia occidentale, nella venerazione del maschio padrone non per le sue doti di saggio o di amante ma per la sua capacità di prevaricazione sociale, per la sua fame di potere e di successo. Il loro incontro è un lento, eccitante e sofferto gioco delle parti: la spiritualità dell’amore tantrico e la carnalità dell’universo sadomaso si incontrano e si scontrano. E nell’erotismo velato, trattenuto, nella sospensione del piacere che si protrae giorno dopo giorno, Nishtha sarà pronta per essere “occidentalizzata”. Jordan finalmente sente che la giovane compagna è sua e non è più di Madhur, l’anziano marito. Nasce in lui, nonostante la brutalità delle sue pratiche, nonostante l’apparente misoginia, lentamente e irrimediabilmente un’attrazione per quella giovane indiana con implicazioni che nemmeno lui, rampante yankee, avrebbe mai potuto prevedere…


Parto col dirvi una cosa fondamentale: questo è un erotic romance con tutti i suoi clichè. Ho iniziato la recensione con questa premessa ma sono subito pronta a dirvi che nonostante la presenza di tutti gli elementi ormai noti, il ricco e potente avvocato newyorkese, l'attico extra lusso, club privati, limousine, gadget vari, collari e contratti, è un romanzo che ti porta inevitabilmente in una dimensione diversa dai soliti erotici. Così come si evince dalla trama facciamo la conoscenza di questa figura maschile, Jordan Mathers, che è molto lontano dai protagonisti più famosi; lui oltre ad essere un Dominatore, e quindi ricavare piacere dal senso di possesso e di potere che ha sulla sua sottomessa, è prima di tutto un sadico. Il suo piacere si veicola solo attaraverso la sofferenza che infligge alle donne che glielo permetteno, si ritiene un uomo indegno dell'amore e di qualsiasi forma di  legame che si allontana dal rapporto sterile, freddo e distaccato DOM/sub, in cui ha trovato la sua valvola di sfogo, dove l'unico suo dovere è accertare sempre la sicurezza e l'indennità della sua "proprietà" oltre ovviamente al suo appagamento tramite la pratica del dolore. A causa di questa sua particolare forma di sadismo, Jordan ha sempre sofferto tanto: è una pena che affonda le sue radici nella sua infanzia, egli infatti si odia nel riconoscersi in tutto indentico al padre, che senza approvazione faceva soffrire la sua adorabile madre.
Tanta è stata la repulsione di Jordan nel riscoprirsi tale, che anzichè assecondare questo suo impulso, in gioventù cerca in tutti i modi di contrastarlo, ma questo tentativo lo conduce all'insoddisfazione costante e a un passo dal suicidio. Deve solo al suo amico indiano Maudhur il fatto di essere ancora in vita ed ecco perchè quando, senza né un motivo né un degno preavviso, lo manda a chiamare dall'altra parte del mondo dopo tantissimi anni, lui molla tutto e parte per l'India. Quando giunge a destinazione Jordan non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi di fronte alle richieste insistenti di un uomo in punto di morte, del suo salvatore in punto di morte, dell'amico che sa cosa ha passato e conosce la sua vera inclinazione che lo invita a prendere con se la moglie e portarla via dall'India non appena l'inevitabile tragedia si fosse compiuta... Ma la richiesta di Maudhur non consiste solo nel trasferire la donna dall'altra parte del mondo e vegliare su di lei affinchè sia al sicuro: lui vuole che la moglie diventi la donna del suo amico e che la introduca nel suo mondo.
Questa è una cosa impensabile per Jordan. Il solo fatto che la donna del suo amico non conosca lontanamente cosa sia il suo mondo lo terrorizza; ritiene inconcepibile l'idea di trovarsi di fronte ad una creatura vergine al BDSM, alla quale dovrà affrire anche conforto per la perdita del marito. L'idea d'altra parte di non rispettare le ultime volontà dell'amico lo assilla. A far decidere Jordon basta però la visione della bellissima e già sottomessa nell'anima, Nishtha, una visione angelica e docile, il solo pensiero che, anche solo per ipotesi, così come lo aveva indotto a pensare Maudher, possa seguire l'antico e ormai vietato rito del sati lo fa capitolare del tutto.

Su tale rito vi trascrivo, con imposto distacco, la definizione presa da internet, e preferisco astenermi da qualsiasi considerazione personale in onore a tutte le donne: pratica funeraria la quale prevedeva che, una volta morto il marito, la vedova si bruciasse viva sulla pira funeraria del marito. Il rito era percepito come un atto di devozione verso il marito e solo le donne virtuose erano in grado di compierlo. Per gli uomini la moglie era vista come un peso, in quanto non contribuiva all'economia familiare, ed era ritenuta una proprietà del marito. Dunque, nel caso della morte dell'uomo, la donna diventava una nullità e la prospettiva del suicidio era l'unica logica.(wikipedia)

Così dopo silenzi, sguardi, chiarimenti e la sottoscrizione di un contratto, arriva il momento della partenza ... ma ovviamente non andrò oltre. Posso però garantirvi che il libro, soprattutto nella sua prima metà, è stupendo. Ho molto apprezzato lo stile decisamente introspettivo di Anisha Rai, che in questo libro ha dato un'anima all'erotismo. Tramite i  pensieri alternati dei vari personaggi, l'autrice ci fa conoscere profondamente e nell'intimo ciò che passa nella mente di ogni figura che ci presenta; ognuna a suo modo ci guida alla comprensione dei contorti meccanismi della mente umana e della sua sessualità, scandagliando profondamente tutte le emozioni, i piccoli gesti e le parole, anche quelle non dette. Per quanto "La devozione" sia a tutti gli effetti un erotic romance, figureranno uno o due rapporti completi descritti, tutto il resto del libro giocherà con le nostre menti portandele alla ricerca disperata del piacere attraverso l'abnegazione di Nishtha nei confronti del suo protettore e poi dominatore Jordan. Nishtha è una donna che per cultura, ma anche e soprattutto per una sua naturale propensione, è incline alla devozione, all'ubbidienza al suo uomo.
E' una donna arrendevole e fedele che ama servire il suo amato, per una forma si di rispetto ma soprattutto per una inclinazione spontanea alla sottomissione e a quanto pare anche al dolore... Jordan in lei però vedrà sempre la donna costretta a partire contro la sua volontà, sradicata dalla sua terra d'origine e catapultata nel caotico mondo occidentale, la donna che non merita di avere, di possedere, la donna a cui vorrebbe vedere il volto rigato di lacrime, lacrime causate dal dolore che vorrebbe infliggergli, ma allo stesso tempo la donna alla quale inevitabilmente si sta legando e dalla quale vorrebbe fuggire ... La Devozione è un libro che ti rapisce, è l'unione  di due culture, la lotta di due protagonisti che si proibiscono di accettare la propria personalità e che solo insieme giungeranno a manifestare e ad ammettere l'un l'altra. Tirando le somme è un libro per le amanti dell'erotic romance, decisamente da leggere: un romanzo che non ci mostra il dominatore sadico che improvvisamente si redime e converte, nè una donna che cerca di cambiare l'uomo di cui si è innamorata.
La Devozione è un romanzo dove l'amore, i sentimenti e i cambiamenti, vanno letti fra le righe e non in gesti plateali o dichiarazioni strappalacrime. Solo una cosa mi ha rammaricato in tutta la lettura, ovvero il finale un po' buttato li, avrei preferito un epilogo diverso e una scena di maggior phatos a chiudere un libro che, se non fosse stato per questo piccolo neo, si sarebbe meritato le sue belle 5 rose piene... comunque i miei complimenti ad Anisha Rai per questo esordio sicuramente positivo, nella speranza, penso non solo mia, di poter leggere presto la storia di Allison ed August...
Baci, Alessandra



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15 commenti:

  1. Anch'io come te mi sono buttata subito nella sua lettura, l'ho trovato diverso dai soliti erotic romance...>Devo dire che all'inizio,, almeno x quanto mi riguarda l'ho trovato un po' lento, forse come dicevamo xche' abituate a tutt'altro tipo di erotici, ma andando avanti sono stata sempre piu' coinvolta...Ho trovato il finale un po' frettoloso e nn un vero finale,x questo sono subito andata sulla pagina del blog alla presentazione x vedere se x caso ci fosse un seguito, ma nn se ne parla.... Lui x essendo un po' sadico l'ho trovato dolce nei confronti di Nishtha, la vedeva fragile...Mi e' piaciuto e spero davvero in una continuazione della storia..

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    1. Ciao Leti, sai perchè io ho adorato è dir poco la prima parte? perchè mi piace leggere quello che passa nella mente dei personaggi, mi piace l'iter interiore che i due protagonisti devono affrontare per giungere alla consapevolezza di appartenersi, e per i primi 2/3 del libro Anisha Rai è stata fantastica a far coinvolgere emotivamente il lettore nei processi mentali di Jordan e Nishtha e non solo... Comunque è un erotic romance intenso e bellissimo!

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  2. Dopo una recensione così viene voglia di leggerlo, l'ho comprato!

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    1. Grazie Chiara, aspetto un tuo riscontro allora, Baci, Ale.

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  3. Bellissimo, emozionante e coinvolgente. Spero davvero nel seguito con Alison e August, ma anche Dale e Claudia potrebbero essere interessanti!

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    1. Ciao Segnoregina, mi fa piacere che "La devozione" sti riscuotendo tanti pareri positivi, io l'ho trovato decisamente migliore di tanti altri che ho letto, decisamente intenso, per il seguito chissa se l'autrice ha già in serbo qualcosa per noi, ma data a sua bravura anche non per forza un seguito sarebbe gradito! Baci, Ale.

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  4. Aspettavo l'uscita di questo libro che non mi ha delusa, quando sai di cosa parla sai cosa aspettarti! Anche io penso che la prima parte con la conoscenza dei personaggi e dei loro pensieri sia molto bella. La sfumatura esotica che ha portato Nishtha mi è piaciuta molto. L'unica pecca è l'ultima parte del libro che contiene tanti elementi per scriverne un altro invece mi è sembrato tirato via e questo incidente messo li così mi ha lasciata un po' perplessa ma nel complesso l'ho apprezzato

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    1. Beh a quanto pare la pensiamo esattamente nella stessa maniera, a volte penso però, chissà perchè che genialate e mancanze di questo tipo sono più da imputarsi all'editing che non è stato perfetto nel saper arganizzare bene il finale di un libro che altrimenti sarebbe stato perfetto. Comunque nulla toglie che questa nuova autrice sia decisamente brava nel suo lavoro...baci, Ale.

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  5. Questo libro mi ha piacevolmente sorpresa... Anisha Rai ci ha davvero mostrato ogni angolo della psiche dei protagonisti attraverso un lungo e piacevolissimo, a parer mio, viaggio introspettivo nella loro mente, nei loro pensieri... Ci ha descritto in maniera sublime la tensione che accompagna la paura o meglio il timore di fare la scelta giusta: seguire la testa o la pancia... Perchè si, sono d'accordo con Allison, le vere scelte, quelle giuste non si fanno con la testa, nè col cuore...Si fanno di pancia, li dove la passione esplode per poi risalire fino al cuore e al cervello trasportandoti in un vortice dove, alcune volte sono i sensi a far da padroni...Mentre leggevo riuscivo quasi a sentire gli aromi speziati della splendida India e l'odore della mascolinità e della potenza di Jordan, così come riuscivo a percepire le sensazioni che Nish provava guardando quei freddi occhi azzurri...Mi sono letteralmente innamorata della storia e dello stile fluente ed armonioso della scrittrice, apprezzando tantissimo il doppio punto di vista che ha reso la storia davvero completa...Non mi resta che ringraziare Anisha per averci donato questo capolavoro (con la speranza che ci delizi anche con altri scritti) e a te Ale per averlo recensito in maniera davvero impeccabile, come sempre del resto... Un abbraccio, Lucia

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    1. Lucia che bello vedere il tuo giudizio così profondo e completo... vorrei tanto che altre ragazze prendessero coraggio nel lasciare le proprie opinioni qui sul blog, così da essere d'aiuto alle tante donne che ci leggono, anche là dove il pensioro fosse differente ovviamente... inutile dirti grazie e che quoto ogni tua parola...brava Lucia! Baci Ale.

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  6. Incuriosita dalla recensione stupenda l'ho acquistato e iniziato! Bene l'inizio e poi vi farò sapere - cmq grazie Adele

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  7. Io l'ho comprato perché incuriosita dalla bellissima recensione...sono a metà libro e lo trovo molto bello..grazie

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  8. volevo chiedere ad anisha rai se ha intenzione di scrivere il 2 libro per continuare questa toria e per approfondire quella degli altri 2 personaggi

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  9. Vorrei sapere se c'è un seguito

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  10. Ho seria difficoltà nel parlarvi di questo libro perchè vorrei trasmettervi tutte le sensazioni che mi ha lasciato
    Partiamo nel dire che la storia non è il solito erotic romance perchè qui è molto cerebrale anche se le scene di sesso ci sono. E' una storia molto introspettiva, sembra di essere dietro alla telecamera e tu spettatore non puoi fare altro che rimanere lì ad occhi aperti e aspettare la prossima scena
    Forse alcune scene, soprattutto nella prima parte, sono un pò troppo lente ma mai pesanti, credo che servano proprio a farti conoscere nel profondo i protagonisti e i loro 2 punti di vista..
    Paragono questa storia a un piatto scomposto di alta cucina, avete questo piatto splendido, pieno di colori e profumi, ma non appena iniziate a mangiarlo non riuscite a gustarlo a pieno.. ma solo dopo che avete iniziato ad assaggiare i vari pezzi della pietanza, i vari sapori si sommano e le vostre papille gustative iniziano a rendervi partecipi con esplosioni di gusto e fidatevi che non vorrete farne a meno.. dovete assaggiare!
    Piccola chicca: ad un certo punto si legge il nome di un film (non posso dire quale, scopritelo voi) e cazzarola è proprio il film che avevo in mente io quando leggevo questo libro!
    Semplicemente sublime..qui si parla di alti livelli..unica pecca il finale un pò troppo tirato

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