Care Crazy,
vi parlo oggi di “Pagine d’Amore” di Karen Kingsbury, al
suo esordio in Italia con questa pubblicazione edita da TRE60, mi aveva colpito
la sua copertina qualche tempo fa e quando mi hanno domandato se volevo
recensirlo non ho esitato a buttarmi su questa breve lettura.
Titolo: Pagine d’Amore - The Bridge
Autore: Karen Kingsbury
Data: 24 Aprile 2014
Editore: TRE60
Genere: Contemporary romance
Molly Allen vive a Portland, ma il suo cuore è rimasto
nel Tennessee, assieme all'uomo che ha lasciato anni prima. Ed è sicura che
l'amore non tornerà mai più a bussare alla sua porta. Ryan Kelly vive a Nashville, ha il cuore spezzato e non
riesce a dimenticare Molly e le ore meravigliose trascorse insieme, ai tempi
del college, in una piccola, deliziosa libreria chiamata The Bridge: un luogo
magico, fuori del tempo, dove rifugiarsi per leggere e per volare con
l'immaginazione. Ed è proprio in quella libreria che ora, dopo tanto
tempo, il destino fa rincontrare Molly e Ryan e regala loro una seconda
occasione per scrivere insieme il lieto fine della storia di cui sono
protagonisti. Pagine d'amore è un'incantevole favola contemporanea per
chi crede ancora nel potere delle parole, delle emozioni e dei sogni.
Lei è Molly Allen, lavora presso la sua fondazione
privata a Portland, la conosciamo alla fine della sua giornata lavorativa, ma
presto insieme a lei ripercorreremo i fatti che l’hanno portata fino a questo
giorno, il “venerdì nero”, il giorno dopo quello del Ringraziamento, quello in
cui ogni anno da sette anni guarda il video, “quel video” che la riporta là,
ricordando quanto era stata felice e dove la sua vita si è fermata seppur lei
ha continuato a vivere o meglio a sopravvivere. Una ragazza che è stata decisa
a lottare contro il volere dei propri genitori che le avevano già pianificato
tutta la vita, andando a studiare in una
università molto lontana da casa prima, rifiutando di lavorare a capo della
società decisa dal padre e soprattutto non sposando quel ragazzo che è stato
suo amico al liceo, designato dal signor Allen come suo futuro marito poi. Lui
è Ryan Kelly, chitarrista, dopo lunghi anni vissuti in tournee con la sua band
attualmente è senza lavoro in una fase di stand by. Questo protagonista lo
conosciamo già dai dolci ricordi di Molly e a sua volta è poi lui a fornirci il
suo punto di vista ripercorrendo gli avvenimenti che lo hanno portato a doversi
tirare indietro in amore, continuando però a sperare. Ryan ha sempre amato la
musica, il suo sogno, parzialmente realizzato, è sempre stato quello di girare
in tournee e guadagnarsi da vivere suonando la sua chitarra. Anche lui però ha
dovuto lottare contro quel destino già impostato con un buon posto come
insegnante di musica. I due si conoscono all’università dove frequentano vari
corsi insieme, rimangono lì dove nessuno
mai li avrebbe potuti sorprendere. La libreria “The Bridge” di Charlie
Barton, colui che per loro è stato
“quasi” un padre in quegli anni, sarà il
posto che li vedrà poco a poco
avvicinarsi sempre più per poi salutarsi per sempre.
Due ragazzi, due vite già decise in partenza, due mondi
opposti, l’uno attratto dall’altro, una bugia detta che li farà separare, un
incidente che li saprà far rincontrare … ma quanto si può resistere al volere
dell’amore e di Dio?
“Dov’è che mi vuoi, Dio? Che cosa devo fare?”
Il libro è ambientato nel periodo di Natale e seppur in ritardo di quattro mesi, l’atmosfera natalizia, quelle sensazioni che provi solamente in quel periodo dell’anno, si fanno vive ad un certo punto della lettura e lo sappiamo, in questo frangente di tempo tutto può accadere … anche un miracolo! I protagonisti sono delineati molto bene come molto forte è la presenza religiosa in questo libro, il che non guasterebbe se la consistenza della storia fosse stata più corposa poiché, oltre ad essere veramente corta, si da molto spazio ai ricordi del passato per poi “accelerare” sulle vicende del presente arrivando velocemente al finale che seppur dolce non ha saputo convincere le mie aspettative, ciò che di solito mi fa chiudere un libro con soddisfazione. A volte, poi, mi sono domandata qual era la storia principale e quale quella secondaria in quanto, secondo me, la scrittrice si è un può lasciata prendere dal narrare le due storie perdendo la strada primaria. Non mi ha convinta molto, ma spero di potermi ricredere in futuro sull’aurice.
A presto, Noemi.
Così così |
Assente |
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ciao, sono curiosa di leggere l'anteprima del libro; per poi poter decidere se acquistarlo. il titolo è accattivante come la cover.
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