Buona sera amiche
Se avete amato Resta con me di Jenny Anastan, lavoro self published pubblicato in digitale il 4 Agosto di quest'anno, vi farà certamente piacere poter leggere il prologo dal POV del protagonista maschile, Andrew. Questo è un regalo esclusivo dell'autrice per voi lettrici di Crazy for romance tutto da gustare nell'attesa che questa nostra amica ci delizi ancora con altri suoi lavori.... prima del prologo vi lasciamo comunque la trama e la scheda del libro. Buona Lettura!
Titolo: Resta con me
Autrice: Jenny Anastan
Data: 4 Agosto 2014
Casa editrice: Self Published
Genere: Contemporary romance
Sono passati quattro
anni...
Zoe li
ha contati, un giorno dopo l'altro, ha visto le settimane trasformarsi in mesi
e quei numeri aumentare mentre la sua speranza spariva lentamente.
Andrew
l'ha lasciata da sola, ha interrotto la loro relazione e anche se Zoe sapeva
che non sarebbe durata, il colpo da attutire è stato terribile, specie perché
lui le ha lasciato qualcosa che glielo ricorda in continuazione e non gli
permette di andare avanti.
Ma
proprio quando pare abbia ritrovato un po' di serenità, ancora una volta Andrew
irrompe prepotentemente nella sua vita, con la sua bellezza, con la sua
cattiveria e quei modi di fare che la spiazzano e la indispettiscono, ma cosa
ancora più grave, annullano le sue difese.
Tra
presente e passato Zoe vivrà e rivivrà la loro storia, ritrovandosi infine
davanti a un bivio, a dover scegliere qual è la strada giusta da imboccare per
smettere di soffrire per sempre.
PROLOGO DI RESTA CON ME
POV DI ANDREW
13
Marzo 2010
Andrew
Nulla
nel mio comportamento, o nella mia postura, tradiva ciò che in realtà stavo
provando dentro di me. La guerra interiore che da mesi combattevo e, che oggi,
vedeva come unico sconfitto il mio cuore. Perché per quanto io potessi dire o
fare, i miei sentimenti erano ormai lampanti, ed io ne ero totalmente
terrorizzato.
Come diavolo era
potuto succedere?
Eppure la risposta era così semplice: lei.
La osservai, mentre rimaneva rigida sul divano con lo
sguardo fisso nel vuoto. Da quando la mia bocca aveva pronunciato quelle poche
e misere parole “Torno a New York”, Zoe si era chiusa in un mutismo che mi
straziava l’anima. Avevo provato per giorni a trovare il discorso adatto per
chiudere con lei, per mettere una pietra sopra al nostro anno insieme.
L’anno più bello
della mia vita.
Dovevo farlo, non ero pronto ad affrontare una vita con
lei e, soprattutto, la paura di distruggerla più avanti mi aveva convinto che
era meglio fuggire ora, che aspettare la fine di tutto più avanti. C’erano
stati giorni in cui mi dicevo, che forse, avrei potuto essere l’uomo che lei
meritava al suo fianco, il compagno che non le avrebbe mai fatto mancare nulla.
Ma immancabilmente tornavo alla realtà, mi ricordavo di essere un Cooper, e le
parole di mio padre si ripresentavano prepotenti nella mia mente, facendomi
accantonare ogni pensiero positivo “Non
accusarmi di aver distrutto tua madre, perché un giorno anche tu capirai come
noi Cooper, siamo poco avvezzi alla fedeltà, e che le nostri mogli servono solo
per fare bella figura. Anzi, non fare come ho fatto io, trova una donna che
sappia già cosa le aspetta, e che non abbia problemi a riguardo. Non sai che
fatica è stata per me dover coprire ciò che tua madre ha fatto.”.
Ciò che mia madre aveva fatto? Come se lei avesse avuto
colpe.Cristo santo, non avrei mai potuto tollerare che Zoe soffrisse in quel
modo. E anche se una parte di me, era certa che non mi sarei mai comportato in
quel modo ignobile, l’altra continuava a ripetermi che lo avevo già fatto.
Perché sì, con le altre mie fidanzate mi ero sempre dimostrato
un egoista e un subdolo figlio di puttana.
Non ero riuscito a essere migliore di mio padre, o di mio fratello. E
non potevo assicurare che quella parte di me prima o poi non sarebbe
ricomparsa.
Quindi la scelta giusta era dirle addio, e permetterle di
trovare una persona che l’amasse appieno. L’avrei protetta da me, tenendola
lontana dal mondo in cui vivevo. Fortunatamente abitavamo ai lati opposti
dell’America e, la distanza aiutata dal tempo, mi avrebbe permesso di
dimenticarla.
Quanto mi
sbagliavo.
Sentivo l’aria venirmi meno. L’abito che indossavo, fatto
su misura per me, era diventato improvvisamente stretto, tanto da farmi quasi
bloccare la circolazione. Volevo andarmene, lasciarmi tutto alle spalle, non
dover più guardare il viso di Zoe contratto dal dolore. Ogni sua smorfia era
una stilettata al cuore veloce e dolorosa. E nonostante non stesse versando
neppure una lacrima, avevo capito quanto in realtà soffrisse.
“Mi dispiace.” Avrei voluto dirglielo, per poi andarle
incontro e stringerla forte a me, farle capire che lasciare lei, era la cosa più difficile che
avessi mai fatto.
Che avrei mai fatto.
“Potrei restare… tentare…” , scrollai il capo, cercando
di riprendere il controllo della mia mente e scacciare quei pensieri che troppo
spesso interferivano con ciò che dovevo fare. Infilai un mano nelle tasca dei
pantaloni e presi una bel respiro.
«Partirò
la prossima settimana e…»
Ma Zoe non mi stava prestando
attenzione, totalmente persa nei suoi pensieri. Avrei dovuto lasciarla sola,
andarmene, e invece i miei piedi erano incollati al pavimento, i miei occhi
incatenati alla sua figura. Volevo bearmi per più tempo possibile della sua
immagine; così piccola, indifesa, incredibilmente affascinante e sexy. Non se
ne rendeva conto di quanto la sua semplicità fosse sensuale, di come un suo
sorriso bastasse a illuminare la peggiore delle giornate.
Zoe non poteva immaginare di
come io aspettassi ogni giorno, ogni dannatissimo giorno, che arrivasse sera
per poterla riabbracciare. Perché erano quelli gli unici momenti dove io potevo
amarla davvero senza mascherarmi, e ora non avrei più potuto averla, non
sarebbe mai più stata mia. Era bastata vederla una volta soltanto per
desiderarla, ma non mi sarei mai potuto aspettare nulla di quello che poi
accadde, mi trovai totalmente impreparato a ciò che lei era riuscita a
scatenare, sconvolgendo la mia anima, e spaventandomi come nessuna aveva fatto
prima, neanche lontanamente.
«Hai capito ciò che ho detto?»
Alzai la voce per farmi sentire, per riportarla lì da me. Il mio tono era
freddo e distaccato, quasi glaciale.
La vidi sobbalzare, ma non disse
nulla.
«Zoe, mi stai ascoltando?»
Insistetti, ricevendo in risposta solo un cenno di assenso con la testa. «Allora
parla dannazione, non comportarti come una bambina!» Faticai a usare quel tono,
ogni parola era pura violenza contro me stesso. Ma dovevo farlo, doveva
odiarmi. Così per lei sarebbe stato più semplice voltare pagina. «Sapevi che un
giorno sarebbe successo, e io non ti ho mai promesso nulla di più di ciò che ti
ho dato.»
«Lo so.»
Un sussurro tremate uscì dalle sue labbra.
Da quelle meravigliose labbra.
Con una
calma innaturale, proseguii il mio discorso. «Ero stato chiaro all’inizio di
questa nostra relazione. Solo sesso.» Dandole un’altra stoccata.
Quante cazzate può pronunciare un
uomo?
Probabilmente
molte, perché da quando ero entrato nel suo piccolo appartamento non avevo
ancora detto una cosa sensata, o che si avvicinasse un minimo alla realtà.
Mentivo, ed ero veramente bravo a farlo. Non avrebbe potuto capire lo sforzo
che stavo facendo, me ne sarei andato di lì portandomi dietro il suo odio,
perché Zoe teneva a me e io la stavo trattando come se lei fosse niente.
Che eresia.
«E’ tutto?» Mi chiese, e io
sentendo ancora quel tono di voce dissi una cosa assolutamente senza senso, e
nell’esatto momento in cui le parole mi uscirono, sperai che lei dicesse di no.
«Possiamo restare amici Zoe, se
avessi bisogno di me…»
Non solo non era d’accordo con
quella scemenza, non mi fece neppure finire la frase.
Grazie Dio.
«Non ti devi preoccupare Andrew,
è tutto a posto.» Mentì spudoratamente, ma andava bene così.
«Bene. Io torno a New York fra
due giorni.»
«Quindi il
tuo lavoro qui è finito?» Chiese in un filo di voce.
E la
risposta era no, sarei dovuto restare ancora qualche mese, ma se non me ne
fossi andato delegando il lavoro a qualche mio collaboratore, non sarei più
riuscito a lasciarla andare.
«Sì,
l’acquisizione e la riorganizzazione dell’azienda è stata più veloce del
previsto. E ora posso lasciare tutto in mano ai miei collaboratori.»
Posso lasciare te.
«Andrew
devo prepararmi per andare al lavoro.» Asserì atona.
La guardai
per un ultimo istante imprimendo nella mia testa l’immagine del suo viso, e
prendendo tutto il coraggio che avevo –non molto visto che stavo fuggendo da
lei- decisi di darle l’ultima spinta definitiva.
Mi avrebbe detestato per il resto
della sua vita.
«Mi stai
cacciando? Speravo di poter avere un addio degno di questo nome.» Dissi
malizioso avvicinandomi a lei.
«Devo
davvero andare, Andrew.»
Le
afferrai la vita attirandola a me, e quando il suo piccolo corpo si scontrò al
mio sentii ogni cellula risvegliarsi, e la voglia di affondare il viso nel suo
collo e fra i suoi capelli era talmente forte da farmi mancare il fiato.
Mi
tornarono in mente: il primo bacio, la prima volta che l’avevo assaggiata,
assaporata e posseduta, la prima volta che avevamo dormito insieme, la prima
volta che l’avevo amata sul serio.
«Andrew,
devo…»
Misi un
dito sulla sua bocca per farla tacere, ma l’unica cosa che volevo davvero era
posare le mie labbra sulle sue e appropriami del suo respiro.
“Dio, come
sei bella.” Pensai, mentre ciò che dissi fu totalmente differente. «Dai
piccola, so che mi vuoi ancora una volta.»
«Lasciami.»
Sibilò senza riuscire a guardarmi negli occhi, privandomi di quelle gemme che
tanto adoravo.
«Ti voglio
Zoe… senti quello che fai al mio corpo?» E una parte di me la voleva, l’avrebbe
sempre voluta.
«Se volevi
farti una scopata di addio, avresti dovuto farlo prima di lasciarmi.» Osservò
allontanandomi da lei.
Ed ecco
che mi serviva sul piatto d’argento la possibilità del mio ultimo crudele
affondo.
«Lasciarti?»
Esclamai allibito. «Noi non siamo mai stati insieme Zoe. Il Nostro era solo…»
«Sesso!»
Sbottò lei adirata. «Ho capito, non sono stupida. Ma ora non è neanche più
quello.»
Sì odiami piccola.
Risi
maligno, passandomi una mano fra i capelli. «Sei una stupida! Ti avevo
avvertito di non affezionarti a me.»
«Non l’ho
fatto!»
Come avrei
voluto che non fosse vero, come avrei desiderato che anche il mio cuore non
sentisse quel dolore cieco che s’irradiava per tutto il corpo. Ma non cedetti,
e continuai imperterrito per la strada che ormai avevo intrapreso.
«Allora
perché non ti lasci andare? Voglio sentirti venire sotto di me un’ultima volta.»
Mi riavvicinai a Zoe. «Voglio scoparti fino a lasciarti senza fiato.» Dissi
sensualmente, non ascoltando il battere furioso del mio cuore.
“Perdonami
Zoe, perdonami…”
«Non lo
farai. Io devo andare…»
«Come vuoi
piccola, passerò stasera quando avrai finito, voglio lasciarti qualcosa che ti
ricordi di me per sempre.» Zoe non sapeva di possedere già qualcosa di me: il mio cuore.
Le passai
l’indice sulla guancia, sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei toccata, e non
mi sarei perso nulla di quel fugace contatto. Mi allontanai da lei, sapendo che
quella sera sarei passato ancora una volta, ma solo fuori da casa sua. Non
avrei più potuto vederla, non sarei stato capace di dirle nuovamente addio.
Doppiamente
codardo, non la meritavo, non l’avevo mai meritata.
Mi voltai
dirigendomi verso la porta, e uscii da casa sua senza più guardarmi indietro.
Avevo
fatto la cosa giusta lasciandola libera, ma questo non toglieva il fatto che io
non sarei mai stato libero da lei e dal suo ricordo.
Una
piccola lacrima scese lungo il mio viso. Era dal tentato suicidio di mia madre
che non piangevo, e questo la diceva lunga su ciò che Zoe rappresentava per me.
«Ti amo…»
Sussurrai piano, carezzando l’uscio di legno. «Addio amore mio.»
Un bacio, Il team crazy
Bellissimo e dolcissimo grazie Jenny per questo fantastico regalo
RispondiEliminaJennyyyyyyyy Bellissimoooooo!!!!! Mi sono tornate in mente tutte le emozioni provate leggendo Andrew e Zoe. Come al solito il POV mi piace un sacco :)
RispondiElimina:*
Wow grazie mille Jenny bellissimo questo Pov .
RispondiEliminaMa parliamone.....è splendido grazie mille Jenny
RispondiEliminaMa non riesco a trovare questo libro sul mio kobo.
RispondiEliminaStupendooooooooooo Grazie Jenny <3
RispondiEliminaBellissimo questo POV Jenny grazie ♡♡
RispondiEliminaGrazie!!! ^_^ Bellissimo!
RispondiEliminaMamma mia ..... <3 Grazie Jenny!
RispondiEliminabellissimo! ! lo leggeremo tutto?
RispondiEliminaGrazie Jenny sei fantastica!!!!! Come mi piacerebbe leggere ancora di Zoe e Andrew........... Scrivi un seguito Ti pregoooooo....... È stato uno dei libro più emozionanti che abbia letto negli ultimi tempi. Bravissima Jenny e grazie crazy x averci dato la possibilità di leggere questo magnifici prologo. ❤❤❤❤❤
RispondiEliminaBellissimo! Ho appena finito di leggere il libro e sono rimasta soddisfatta e commossa. Brava Jenny!
RispondiEliminaGrazieeeeee bellissimo!!!!
RispondiEliminaBello bello bello
RispondiEliminastupendooo!!!!!!!!!!!!!!
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