lunedì 24 settembre 2018

La teoria imperfetta dell'amore di Julie Buxbaum, recensione.

Ciao Crazy, 
oggi vi parlo de La teoria imperfetta dell'amore di Julie Buxbaum, uno young adult pubblicato dalla De Agostini il 4 settembre. Dopo il grande successo di Dimmi tre segreti noi amanti del genere non vedevamo l'ora di leggere un nuovo lavoro di questa bravissima autrice, e torna dopo due anni con una storia delicata come i petali di una rosa e a volte amara come la puntura di una spina del suo stelo.








Titolo:  La teoria imperfetta dell'amore

Autore: Julie Buxbaum

Editore: De Agostini

Genere: young adult

Narrazione: 1# persona. POV alternati

Finale: No cliffhanger



E se amore e amicizia fossero due risultati diversi della stessa equazione? 
A volte basta cambiare prospettiva per dare senso al mondo. Da quando suo padre è morto in un incidente d’auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L’unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero e voltare pagina. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che gira per i corridoi della scuola con le cuffie nelle orecchie e non parla con nessuno. David, che è un genio della fisica ma quando si agita trema come una foglia. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso, e tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici. Forse qualcosa di più. Fino a quando David decide di aiutare Kit a ricostruire che cosa è successo il giorno in cui suo padre è morto. Perché David non sopporta le questioni irrisolte, non sopporta le equazioni lasciate a metà. E farebbe di tutto per ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. Ma il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per resistere alla verità?


Che cosa ci definisce delle persone "normali"? Avere la capacità di saperci relazionare con la società in qualsiasi momento, sapendo sempre cosa dire e cosa fare? Avere tanti amici e riuscire a farci amare da tutti? Sfoggiare un look alla moda?
Direi che il concetto di normalità nella nostra società sia sinonimo di omologazione, convenzionale... detto in altre parole una noia mortale.
Siamo ormai tutti privati della nostra identità pronti a indossare quella che va più di moda in quel momento e cosa succede quando incontriamo una persona che a questo meccanismo autolesionista della società non si adegua? Lo si estranea, lo si fa diventare il soggetto da deridere, lo si evita come la peste per non essere associato a lui.
Ma molto spesso dietro la diversità di alcuni individui si possono nascondere persone straordinarie, che possono dare tanto, che hanno bisogno semplicemente di un amico e che possono insegnarci ad approcciarci alla vita diversamente.

«Ti prego, non prenderla male, ma sei così strano» dice lei.
La guardo, o quanto meno guardo il suo mento, e scopro che un commento
disinvolto di Kit può spezzarmi il respiro. «Strano in senso buono, però, capisci?»
Strano in senso buono.
Strano in senso buono è ciò che mi vado ripetendo di essere da anni,
quando essere soltanto strano era un fardello troppo pesante da portare.
Strano in senso buono è l’unica soluzione al problema,
se normale non è un’opzione praticabile.
Strano in senso buono potrebbe tranquillamente essere il contrario di fico,
ma non ho mai aspirato a essere fico. 
Almeno non nell’accezione che più mi è familiare.


David è uno di questi ragazzi straordinari, la sua diversità è caratterizzata da una spiccata intelligenza, una grandissima memoria, un forte senso di razionalità, ma di contro ha una capacità di empatizzare pari a zero, è il suo limite più grande. Capire, comprendere o mettersi nei panni altrui per lui è la cosa più difficile del mondo. Lui analizza ogni situazione e persona in modo analitico e meticoloso, sul suo quaderno privato ha una lista accurata di persone da evitare e persone da poter frequentare. In cima a questa lista c'è il nome di Kit, una delle poche compagne ad essersi guadagnate questo posto d'onore, ma lei dopo tanti anni solo quest'ultimo anno di scuola sembra veramente accorgersi di lui, quando, dopo la morte del padre, in mensa comincia a sedersi al suo tavolo.
Kit scoprirà poco alla volta quanto sia speciale il ragazzo che si nasconde dietro quegli informi abiti sempre uguali, dietro al secchione asociale che se ne va sempre in giro con le sue cuffiette isolandosi da tutto e tutti.
Questa nuova amicizia porterà a sovvertire le abitudini di David, a infrangere tutte le sue certezze, e lo metterà nei guai con i "fighi" dell'istituto, che non perderanno occasione di metterlo in imbarazzo e deriderlo.
La teoria imperfetta dell'amore è stata una lettura per me sofferta, non riesco a capacitarmi all'idea che nella realtà purtroppo sia veramente così, cosa insegniamo mai ai nostri figli? Con che valori li facciamo crescere?

«A quanto pare, però, tu riesci a imparare qualunque cosa in diecimila ore.»
«Quindi in uno virgola quattordici anni potrei essere normale?»
«Nah, probabilmente no.» Mi sorride e mi pizzica il braccio.
«Ma normale è fin troppo sopravvalutato. Credimi.»

Attraverso questa storia di crescita, che affronta vari temi adolescenziali e sociali - come l'elaborazione del lutto, della colpa, problemi relazionali con la famiglia e la scuola, l'amicizia e i primi batticuore - si ha uno spaccato ben preciso di quella che è ora la nostra società e di quanto tutti siamo vittime ormai delle convenzioni, di quanto ci risulta difficile far sentire la nostra voce fuori dal coro per paura di non essere capiti, tutti impauriti di essere se stessi o di essere bullizzati.
In questo David è di grande esempio e insegnamento nella sua particolarità, nella sua voglia di rimanere ancorato al suo essere affrontando ogni giorno la vita facendosi scivolare addosso le critiche, lui non è David il ragazzo con l'Asperger, lui è David un ragazzo che ama, che vive, che studia... a suo modo.
Se amate le storie adolescenziali tenere, che lasciano un profondo insegnamento e che con delicatezza ti conquistano, leggete La teoria imperfetta dell'amore, non ve ne pentirete.

Alessandra









1 commento:

  1. Bello, dolce, delicato. Uno dei più bei libri che ho letto quest'anno.

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