Oggi la parola a Emmanuelle Dyson che vi parlerà delle prime due stagioni di La Casa di Carta nell'attesa di vedere stasera la terza attesissima stagione...
Serie Tv
Produzione: Vancouver Media
Prima e seconda stagione disponibile on demand su NETFLIX.
Terza stagione disponibile dal 19 luglio su NETFLIX
La serie tv dei record. “La casa di carta” è la serie tv spagnola più vista in tutto il mondo, con milioni di spettatori che hanno seguito le sorti del Professore e della sua banda di rapinatori. La storia, infatti, coinvolge otto personaggi (ognuno con il nome di una città, tutti con la maschera di Salvador Dalì) che si barricano nell’edificio della Zecca spagnola con decine di ostaggi. Il tutto mentre una mente criminale, il Professore, manipola la polizia per mettere in atto il suo piano personale che, man mano che procede la storia, sembra proprio essere differente da una semplice rapina.
Per chi non avesse visto le prime due stagioni (disponibili su Netflix) leggere così la sintesi della storia può sembrare banale, già vista, scontata. Ma non è così: i colpi di scena si susseguono in continuazione, puntata dopo puntata, con continui cambi temporali che ci fanno scoprire personaggi indimenticabili come il Professore e Berlino, con il rapporto che li lega a un passato comune. Oppure l’autodistruzione di Tokyo, vero fuoco e centro nevralgico del cambiamento che può investire ogni protagonista. E ancora: il superficiale Denver capace di un cambiamento per amore, costretto a crescere per aver salva la vita e ottenere la libertà. O lo stesso Berlino: ambiguo, sprezzante, ironico, cinico e pratico, ma con un senso di giustizia tutto personale che divide gli spettatori.
Ci si affeziona a questi, e altri, personaggi. Si cresce con loro. Soprattutto grazie all’atteggiamento quasi paterno del “Professore”. Lui non vuole dei semplici esecutori, seppur bravi che siano, lui vuole una famiglia da crescere e premiare. Vuole che i soldi che otterranno i membri della banda grazie alla rapina non siano un semplice bottino, ma il premio di un cambiamento possibile. Per una seconda chance che esiste per tutti, se si è capaci di rischiare. Anche per lui, per il Professore, che, per amore e anche per ammirazione nei confronti della commissaria di polizia, è capace di rivedere persino i propri piani in corso d’opera.
“La casa di carta”, la cui sigla iniziale è da manuale, pari solo a quella de “Il trono di spade”, ha sollevato diverse polemiche politiche. Accusata dai tradizionalisti, osannata dai sovranisti, questa serie tv non prende una posizione politica, ma ha il merito di fare quello che anche il grande cinema ha messo in atto in passato: prendere un genere (letterario, cinematografico, comunque narrativo), rispettarne le regole al fine di poter raccontare un determinato momento storico; e poi stravolgere quelle stesse regole, per stupire, ma anche per raccontare il cambiamento che può essere compiuto nella società. Come? Nel caso de “La casa di carta” con i sentimenti, con la voglia di ribellione e libertà, con in senso di famiglia perduto, con la volontà di poter rendere possibile sogni e speranze.
Le prime due stagioni de “La casa di carta” sono un unico grande film: se si inizia con le prime due puntate è praticamente impossibile interrompere la visione. Attenzione alle ore di sonno che perdete perché ben presto inizierete a sognare, o desiderare, di essere uno dei rapinatori. Col passare del tempo vi andrà anche bene di essere uno degli ostaggi, basta stare con loro.
La prima e la seconda stagione hanno chiuso un ciclo: il colpo alla zecca di Stato spagnola. Le 22 puntate (13 nella prima parte e 9 nella seconda) erano state pensate e girate insieme. Ma gli autori non si aspettavano un tale successo di pubblico, con un passaparola sui social tale da far diventare la serie un evento mondiale. Ci sono state delle perdite nei nostri protagonisti (una su tutte: Berlino), ma guardando il trailer ufficiale della terza stagione, non tutto sembra essere perduto (o morto): la banda viene chiamata a riunirsi perché uno di loro, Rio, è stato catturato. E ormai la squadra è anche una famiglia. La motivazione in apparenza sarà ancora quella dei soldi? Lo scopriremo solo oggi 19 luglio, giorno in cui la terza stagione sarà distribuita in tutto il mondo da Netflix.
Emmanuelle Dyson
Emmanuelle Dyson
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