Ciao crazy, il libro di cui vi parlo oggi è C’eravamo tanto odiati di Joanne Bonny, pubblicato da Newton Compton lo scorso 7 gennaio. Terzo appuntamento annuale con questa autrice italianissima che ci propone ogni volta personaggi diversi tra loro ma particolarmente incisivi.
Scrivere questa recensione è stato particolarmente complicato. Se avessi smesso di leggere questo libro lasciandolo a metà, l’unica cosa che avrei potuto dire sarebbe stata: Dio quanto odio la protagonista.
Olivia è una bulla, una snob, una prima donna con la puzza sotto il naso. Ha sempre ottenuto tutto dalla vita, molto spesso a scapito di altre persone. Era la regina della scuola e adesso è la regina del canale televisivo per il quale conduce uno degli show di punta. Ma dal momento che credo sempre nel karma, Olivia viene messa di fronte ai suoi comportamenti a dir poco insopportabili. Quando la sua stella rischia di essere oscurata dal bell’Andrea Fabbri, non vi nego che mi sono davvero divertita a vederla strisciare nella polvere.
Questo romanzo porta alla luce un argomento scottante che ancora oggi, nel 2021, crea disagio tra gli studenti e non solo: il bullismo. Argomento delicato affrontato in un modo assolutamente delizioso, la Bonny è stata così brava che alla fine sono riuscita ad apprezzare anche una ex bulla redenta che, nella prima metà avrei volentieri preso a sberle. Ci vuole un certo talento e alla Bonny di certo non manca, confermandosi tra le penne italiane che più preferisco.
Concludo questa recensione con una citazione tratta dal libro con il quale mi trovo d’accordo:
«La prima cosa da fare quando vieni preso di mira da un bullo è parlarne con chi può farlo smettere. Se rimani in silenzio quando subisci un sopruso, fai il gioco del tuo aguzzino…»
Non fate il loro gioco, siate più furbi e chissà magari quel bullo potrebbe diventare invece un amico...
A presto! SISSY
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