giovedì 21 settembre 2017

Insieme siamo perfetti di Penelope Douglas, recensione.

Buongiorno crazy,
oggi vi parlo del popolarissimo Punk 57 di Penelope Douglas, in arrivo in Italia oggi 21 settembre con il titolo di Insieme siamo perfetti. Si tratta di uno young adult stand alone che ha per protagonista Misha: cantante, chitarrista e compositore di canzoni di una band di Thunder Bay -se ve lo state chiedendo sì, è la stessa Thunder Bay di Corrupt e il nostro Misha e nientepopodimeno che il cugino di uno dei cavalieri,Will, che in questo libro fa da cameo in una brevissima parte insieme ai suoi amici più fidati. Mentre lei è Ryan, una cheerleader all'ultimo anno del liceo di Falcon's Well, nonché amica di penna dalla quinta elementare di Micha. Cosa succede, però, quando il patto di non cercarsi e non incontrarsi mai viene rotto da uno dei due amici? Venitelo a scoprire...

Parole, ricordi e
sciroppo d’acero Titolo: Insieme siamo perfetti
Autore:
Penelope Douglas
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Newton Compton
Data: 21 settembre 2017
Genere: New adult
Categoria: high school
Narrazione: prima persona, pov alternato
Finale: No cliffhanger
Coppia: Ryen, popolare cheerleader; Misha, studente che scrive canzoni

Non posso fare a meno di sorridere leggendo la sua lettera. Mi manca.
In quinta elementare a ciascuno di noi venne assegnato un amico di penna tra i ragazzini di un’altra scuola. Mi chiamo Misha, e pensando che fossi una femmina, l’altro insegnante mi mise in coppia con una sua allieva, Ryen; la mia maestra, credendo che Ryen fosse un maschio come me, non obiettò. Dal primo momento in cui io e Ryen abbiamo iniziato a scriverci, abbiamo litigato su tutto. E le cose non sono cambiate in questi sette anni. Le sue lettere sono sempre scritte in inchiostro argento su carta nera. A volte ne arriva una alla settimana, altre volte tre nello stesso giorno, ma sento che ormai sono diventate una necessità per me. Lei è l’unica che mi aiuta a tenere la rotta, l’unica che mi accetta per come sono. Abbiamo solo tre regole fra di noi. Niente social media, niente numeri di telefono, niente foto. Fino a quando, in rete, sono incappato nella foto di una ragazza di nome Ryen, che ama la pizza di Gallo, e adora il suo iPhone. Quante possibilità c’erano che fosse lei? Accidenti! Dovevo incontrarla. Certo non potevo immaginare che avrei detestato ciò che stavo per scoprire.






Eravamo perfetti l'uno per l'altra.
Finché non ci siamo incontrati.

Non è la prima volta che il nostro blog vi parla di Punk57 ve lo ricordo perchè ci tengo che voi leggiate anche la recensione di Simona pubblicata in occasione dell'uscita americana del libro, in quanto si tratta di un giudizio diverso dal mio, a riprova del fatto che l'impatto di un determinato libro su un lettore è estremamente soggettivo.
Mi sono avvicinata a questa lettura con delle aspettative molto alte, come fu anche per Corrupt, ma una volta iniziata la lettura mi sono resa conto che la scintilla in me non scattava, ho comunque continuato fiduciosa a leggere ricordando che anche con Corrupt mi era successa la stessa cosa, ma che poi mi aveva cominciato a prendere, e di brutto anche. Con Punk 57 non è successa propriamente la stessa cosa, non è scattato davvero l'amore ma non nascondo che la seconda parte del libro ha avuto un appeal sicuramente più interessante, mi sono sentita più coinvolta e alla fine ho comunque apprezzato molto la lettura. A quanto pare il mio feeling con questa autrice non si è ancora sviluppato del tutto e me ne dispiace, ho letto solo questi due libri ma in entrambi i casi ho dovuto tentennare un po' prima di cominciare ad apprezzare il libro. 
Non so se dipenda dal suo stile, ma a volte mi sembra di percepire come forzata la sua necessità di inserire più elementi di quelli che servono nella storia, con il solo scopo di "scioccare", di ricreare ambientazioni particolari e suggestive che poi non mantengono le promesse fatte nel romanzo e questo l'ho avvertito soprattutto in Punk 57. Parchi abbandonati, foglie al vento, strade deserte, parcheggi bui che fanno pregustare una lettura tosta, quasi dark ma poi alla fine si svela una normale storia di ragazzi del liceo solo con l'indole del bullismo e poco più, inseriti in un ambientazione gotica. Certamente si tratta di uno young adult non per gli young, data la sua dose massiccia di erotismo anche abbastanza descrittivo, che però non disturba minimamente. La cosa che apprezzo molto di Penelope Dauglas è la sua capacità di imbastire storie originali, di articolarle in maniera ineccepibile, di dar vita a protagonisti strutturati, di saper tenere il lettore sempre con la curiosità accesa e soprattutto di lasciarti addosso quella sensazione strana che ti fa credere che qualcosa di nuovo sta sempre per accadere.
Micha e Ryan non sono per niente due personaggi semplici, se vogliamo inizialmente siamo di fronte quasi a degli anti-eroi: Ryan è la ragazza che bullizza gli "sfigati" della scuola, li deride, frequenta solo l'elité e ne asseconda i comportamenti. Tutto questo solo per non sentirsi esclusa, emarginata e messa all'angolo, ma tutto quello che non vuole per se, e che l'ha sempre fatta soffrire da piccola, ora lo riversa sui suoi compagni di scuola. A ruoli invertiti è più facile giocare, stare dalla parte dei più forti aiuta, ma distrugge poco a poco il proprio io e la propria autostima. 
Micha è invece colui che tradisce il patto d'amicizia, quello che se ne approfitta dalla situazione di Ryan, che odia l'idea che Ryan l'amica di penna e Ryan la cheerleadr non combacino, colui che inganna a sua volta per puro spirito di vendetta.
Insomma ne vedrete delle belle: la Dauglas vi porterà a spasso per il liceo di Falcon's Fall per insegnarvi l'importanza di rimanere sempre se stessi, di non cambiare solo per sentirsi accettati, di reagire e non subire passivamente, di cercare sempre la "vostra tribù"!
Non accontentavi della fama effimera di un'amicizia falsa, attorniatevi delle persone che vi fanno sentire a casa e accetta qualunque sia il vostro pregio o il vostro difetto!
In conclusione leggete Insioeme siamo perfetti perchè, al di là di ciò che vi ho detto, ne vale davvero la pena! Io resto qui e aspetto il vostro giudizio...

PS. Informazione di servizio: all'interno del libro ho la conferma che l'appellativo che Micha usa per chiamare Ryan per circa metà libro è stato tradotto male, ne hanno stravolto il senso e soprattutto hanno rovinato una delle scene più belle del libro per colpa di questa traduzione. Quando lui chiama lei "capra" (appellativo già offensivo di per se senza che venisse ulteriormente spiegato) in realtà in inglese la chiama "Rocks", che detto da solo significa pietra ma in alcune accezioni addirittura figo, quindi Ryan non avverte questo nomignolo come insulto finché non viene palesato più aventi perché la chiama così. Questo giustifica la mancata reazione di lei a questo nomignolo dispregiativo. Misteri delle traduzioni... Ci saranno altri strafalcioni? Non lo so e non lo voglio sapere!










Parole, ricordi esciroppo d’acero

2 commenti:

  1. Molto molto carino, ma sinceramente mi aspettavo di piu'. ne avevo sentito parlare tanto, quindi le aspettative erano elevate. Ho amato molto di piu Corrupt

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  2. ah ecco....anche io non avevo capito che senso avesse "capra".....
    un bel libro sul tema del bullismo e di come ognuno di noi reagisce in maniera differente
    io ho amato la douglas della trilogia ma consiglio anche questo

    RispondiElimina

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