Furia di Maya Banks, recensione del 3° volume della trilogia Passione senza Tregua

Buongiorno ragazze,

Oggi vi parlo di Furia, il volume conclusivo della trilogia Passione senza tregua di Maya Banks, uscito in libreria il 29 Ottobre. Molte di noi hanno guardato speranzose a questo volume affinché risollevasse le sorti altalenanti di questa serie, ma nel mio caso  non ha avuto certo quest'effetto.. e ve ne spiego il perché!

Serie "Passione Senza Tregua"
1. Febbre, Rush - 16 Luglio 2013 in Italia

2. Fiamma, Fever - 10 Settembre 2013 In Italia
3. Furia, Burn - 29 Ottobre 2013 in Italia

Autore: Maya Banks

Casa Editrice: Mondadori, collana Omnibus

Genere: Erotic Romance

Com'è naturale quando si giunge alla fine di una trilogia, oltre a presentarvi la mia opinione su Furia, cercherò anche di trarre un bilancio conclusivo di questa trilogia, la prima esperienza di Maya Banks con le lettrici italiane, al di fuori delle collane Harmony. Come forse sapete c'era grande fermento intorno alla pubblicazione di questa trilogia, e oggi posso infine dire che le aspettative su questa serie sono state disattese, almeno per quel che mi riguarda e me ne dispiace.

Ma prima di cercare di dare un giudizio sulla trilogia sarà meglio soffermarci sul libro in questione. Il terzo volume era il più atteso della serie, sin dall'uscita del primo, pechè era evidente che il personaggio di Ash McIntyre avesse una simpatia ed un brio non comuni tra i tipici personaggi "tenebrosi" che popolano gli erotic romance, tale da "rianimare" a tratti anche i precedenti volumi portando un pizzico di brio nella monotonia che li ha contraddistinti.E dunque, cos'è successo ad Ash? dov'è finito il personaggio che abbiamo conosciuto finora?

Ci aspettavamo per questo personaggio tormentato e complesso, una storia altrettanto tormentata ed intensa, un amore travolgente che avrebbe sconvolto il protagonista, così radicato nella sua idea di indipendenza solitaria e refrattario agli impegni sentimentali nonostante l'esempio dei suoi migliori amici… e invece non c'è stata alcuna storia, alcun cambiamento, nessuno sconvolgimento.

Il personaggio conosciuto nei primi libri scompare per lasciare il posto ad una specie di "bambolotto-dominatore" che ricalca in pieno tutti i cliché del genere, sia comportamentali che verbali, e non porta con sé il minimo approfondimento caratteriale, davvero un imbarazzante stereotipo ambulante, e me ne dispiace perchè tutti i retroscena della vita di Ash, che l'autrice aveva lasciato intravedere nei libri precedenti, vanno totalmente persi, anzi risolti in modo approssimato e frettoloso.

Semplicemente, un uomo che non aveva la minima di intenzione di impegnarsi o di lanciarsi in una relazione seria, un giorno vede una sconosciuta in un parco, se ne innamora follemente, se ne rende conto altrettanto immediatamente, e "dulcis in fundo" decide seduta stante che ad ogni costo avrebbe convinto l'ignara estranea ad andare a vivere con lui. Parliamo di un romance dove non esiste alcuna "storia d'amore", alcun dubbio sulla relazione intrapresa, e alcuna credibilità per la lettrice, perché "l'amore non ha proprio una storia" (scusate il gioco di parole), nasce, cresce e prospera nel attimo di uno schiocco di dita.

E' inutile specificare che un libro che si svolge in tal modo non risulta coinvolgente, bensì è solo la sequela di dichiarazioni di folle amore, folle bisogno e profonda devozione che si avvia a pagina 10 per trascinarsi fino all'ultima, e trascinando noi lettrici, esauste, in un lettura che fa chiudere le palpebre dalla noia. Non so se sia questa serie che è riuscita particolarmente male all'autrice, o la superficialità e l'inverosimiglianza nella descrizione dei sentimenti che regnano in questo libro si ritrovino in tutti i suoi scritti, ma sta di fatto che in "Furia" non solo l'amore non è credibile, ma anche la stessa amicizia tra le tre protagoniste Josie, Bethany e Mia, nasce indissolubile e sincera nel giro di due pagine di narrazione, e anche qui si rinnova un'altra piccola sfilata di luoghi comuni sull'amicizia femminile.

Non ritengo ci sia bisogno di soffermarmi su Josie, protagonista femminile del romanzo, perché ha ricevuto una caratterizzazione scarsa al punto che è difficile costruire una critica al personaggio.

Qual'è dunque il bilancio finale della trilogia "Passione senza Tregua"? Sembra incredibile dirlo a questo punto, ma forse il primo volume "Febbre" è stato il migliore: quanto meno era possibile giustificare l'ossessione di Gabe per Mia con il fatto che si conoscessero già da più di dieci anni e comunque Gabe non comincia a declamare il suo amore in ogni momento, già da pagina dieci. Nonostante la sua volgarità, il primo volume era certamente più credibile.
Il secondo e il terzo invece sono incentrati interamen- te su questi amori repentini e inaspettati che mettono in ginocchio uomini maturi e navigati nel giro di due minuti, senza motivo apparente.

E questo mi porta alla mia ultima osservazione, che voglio condividere con voi invitandovi a verificare personalmente quello che vi scrivo… il secondo e il terzo libro, "Fiamma" e "Furia" sono assolutamente identici: la successione degli eventi e, non solo, gli eventi stessi, le situazioni in cui i protagonisti si trovano coinvolti, sono i medesimi, in un libro e poi nel successivo! Non ho mai visto una cosa del genere, e questa constatazione è probabilmente l'aspetto del libro che mi ha irritata di più, perché sinceramente, come lettrice, mi sono sentita presa in giro! quest'autrice ha scritto due libri UGUALI cambiando solo il nome dei protagonisti!

Mi dispiace trovarmi a dare un' opinione così negativa su un libro ma, è vero che  noi lettrici di romance amiamo sognare e farci trasportare dalle emozioni a volte anche con storie che altri definirebbero non realistiche, ma c'è un limite a quello che personalmente sono disposta ad accettare che le case editrici ci rifilino, e questo titolo oltrepassa tale limite.
Un abbraccio
Simona

Giudizio:

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