Buongiorno Crazy,
Oggi vi parlo de L’estate che comincia dell’autrice
catalana Silvia Soler romanzo stand alone pubblicato da Mondadori il 16 giugno. Anche se la nostra estate sta finendo invece di
cominciare, penso che valga la pena di fermarsi un attimo e vivere la storia di
Jùlia e Andreu, una storia lunga una vita.
Autore: Silvia Soler
Data: 16 Giugno 2015
Editore: Mondadori
Genere: Sentimentale
Elvira e Roser sono stese sulla sabbia, a riva, nell'ora
in cui la spiaggia sembra fondersi. Se qualcuno le osservasse di lato penserebbe
che le loro pance sono delle dune. Manca poco ormai, le due ragazze si godono
le ultime settimane fantasticando sul futuro dei loro figli. "Se sono un
maschio e una femmina si innamoreranno, no?" Al termine della gravidanza,
l'amicizia tra Elvira e Roser è ancora più forte: ogni anno le loro famiglie si
riuniscono nella casa al mare dei Balart per celebrare i compleanni di Júlia e
Andreu, entrambi nati in giugno, e per brindare all'estate che comincia nella
notte di San Giovanni.
La vita scorre serena fino al momento in cui Júlia sta
per compiere diciott'anni quando, prima ancora di avviare i loro soliti
festeggiamenti, ricevono una telefonata dall'ospedale: Elvira e Roser sono
state coinvolte in un incidente d'auto e sono morte.
Da quel giorno le due famiglie si separano, sprofondando
in un lutto che sembra non aver fine. E, pur di dimenticare, Júlia decide di
non rivedere mai più Andreu…
Ma dopo tanti anni, dopo matrimoni, nascite e
vicissitudini varie, Júlia e Andreu, rimasti soli e con i figli già grandi,
avranno l'occasione di incontrarsi di nuovo…
Quanto è potente l’Amore? E che cosa è in grado di fare?
La risposta è che ha un potere immenso e può fare davvero tutto, può creare la
vita.
Come l’amore grande e fraterno tra Elvira e Roser, amiche
di infanzia; come sorelle ma anche più di questo, tanto da considerarsi
gemelle.
Tanto legate da restare addirittura incinte insieme, e
passare il tempo stese sulla sabbia a sognare come saranno i loro figli, cosa
faranno, cosa riserverà il futuro per tutti loro.
Leggendo questo libro noi siamo testimoni, testimoni di
quel futuro immaginato da Elvira e Roser, un futuro a cui purtroppo non
assisteranno interamente di persona, un futuro costellato di tragedie ed eventi
felici, perché nemmeno loro avrebbero potuto immaginare che 18 anni dopo, dopo
aver dato alla luce Andreu e Jùlia, e altri figli; sarebbero state strappate
alle loro famiglie da un incidente stradale, unite nella morte come nella vita.
Siamo testimoni del modo diverso delle due famiglie di
affrontare la tragedia, del modo diverso in cui reagiranno i mariti, come
Valentìn vedovo di Roser che resterà per sempre legato al ricordo della moglie,
e vedrà negli anni crescere i suoi figli e nascere i suoi nipoti, cercando di
farli andare avanti senza dimenticare mai la madre. Reazione diversa per Joan, il marito di Elvira, che
deciderà di risposarsi con una donna che non ama per combattere la solitudine e
conserverà solo nel suo cuore il ricordo di sua moglie, sempre restando accanto
al figlio a suo modo. Eppure, a parte un breve periodo, le due famiglie
resteranno sempre unite, col passare degli anni e delle stagioni.
Questo libro non è propriamente un romance, è quasi un
saga, la cronaca di un pezzo della vita delle famiglie Reig e Balart, e al
centro di tutto, Andreu e Jùlia amici e migliori amici fin dalla nascita, il
primo amore adolescenziale, poi un’amicizia indissolubile perdurata negli anni.
50 anni raccontati in meno di 200 pagine, dove si
alternano felicità e tristezza, nascite e morti, traguardi raggiunti e
fallimenti inevitabili; tutto sullo sfondo della piccola cittadina di mare, in
realtà fittizia, di Sorrals; il teatro della nostra storia, con le sue spiagge,
il suo lungomare e i suoi abitanti impiccioni.
Il tempo che passa è scandito da un giorno in particolare
dell’anno, la vigilia di San Giovanni, un giorno importante per le nostre due
famiglie, pieno di significati, è il giorno del compleanno di Jùlia, il giorno
della morte di Elvira e Roser, il giorno designato in cui ogni anno le due
famiglie si riuniscono a cena e fanno il loro brindisi “All’estate che
comincia”; una tradizione che non cambierà mai nel corso degli anni.
Tutto parte dalle due donne incinte sulla spiaggia, per
arrivare cinquant’anni dopo ad un uomo e una donna che decidono di stare
insieme dopo aver vissuto lutti e tradimenti, perché se c’è una cosa che non è
mai cambiata è il fatto che Andreu e Jùlia sono sempre stati il punto fermo
l’uno dell’altra.
Nonostante la narrazione un po’ scarna e non molto
coinvolgente, è questo quello che mi ha colpito, il senso della vita di questo
libro; il ciclo della vita che si compie, Elvira e Roser danno alla luce Jùlia
e Andreu, che a loro volta hanno dei figli che porteranno avanti le tradizioni,
che erediteranno Casa Balart, la casa vicino al mare, anche questo altro luogo
simbolo della storia, dove amiche come Emma e Ia crescono e diventano amiche
inseparabili così come le loro nonne Elvira e Roser, che a loro volta
cresceranno e daranno alla luce i loro figli.
Questo è quello che mi rimarrà dentro di questo libro,
questo senso di cerchio che si chiude e si riapre, questo senso di eternità
tipico della vita; della vita come la conosciamo noi.
Un bacio, Patty
Nessun commento:
Posta un commento