sabato 27 aprile 2019

Il nostro giorno imperfetto di Emmanuelle Dyson, recensione.

Ciao Crazy,
oggi vi parlo di un libro che letto un po' di tempo fa, si tratta di Il nostro giorno imperfetto di Emmanuelle Dyson, pubblicato il 2 marzo in edizione self publishing. Pronte a conoscere la storia di Astrid e Michele?




Titolo: Il nostro giorno imperfetto

Autore: Emmanuelle Dyson

Editore: Self

Data: 2 marzo 2019

Genere: Contemporary Romance

Categoria: angst

Narrazione: terza persona pov alternati

Finale: autoconclusivo – no cliffhanger










Astrid e Michele hanno 17 anni quando si ritrovano per la prima volta da soli, chiusi in una stanza d’albergo, durante una gita scolastica. Due anime opposte: lei povera, lui ricco; lei scontrosa, lui più naturale; lei solitaria, lui più socievole; lei gioca a tennis per arrabbiarsi solo con se stessa, lui gioca a pallavolo per essere il leader del gruppo. Quello che succede lascia in loro un ricordo indelebile. 
Vogliono incontrarsi ancora, ma la realtà che c’è fuori da quella stanza glielo impedisce. Accadrà solo quattro anni dopo. In un’altra città. Sempre nello stesso giorno: il 29 febbraio, nell’anno in cui si svolgono altre Olimpiadi. Un caso? Forse. Ma qualcosa li separerà ancora. E così andranno avanti per gli anni a venire, tra promesse, menzogne, desideri e voglia di un’altra vita.
Quando si capisce di essere innamorati? Quando invece è solo passione che cala col tempo? Quando è una combinazione di amore e passione? Quando è il tempo che dà una risposta a queste domande? Per stare insieme Astrid e Michele dovranno trovare il modo di essere se stessi. 



Non sapevo cosa aspettarmi da questa lettura, la trama mi intrigava parecchio e allo stesso tempo mi intimoriva, ma a libro concluso posso dire di essere stata contenta di aver scelto di approcciarmi a Il nostro giorno imperfetto. Si tratta di un libro molto particolare, originale non saprei perché ci sono già stati romanzi in cui il rapporto di due protagonisti ci viene narrato con dei salti temporali cadenzati, ma sicuramente la storia di Astrid e Michele è insolita.
Siamo di fronte a una di quei romance dove la coppia è sempre fuori tempo, dove l'amore e la crescita del sentimento non bastano affinché i protagonisti possano stare insieme. Astrid e Michele si ritagliano un solo giorno ogni quattro anni. Ogni 29 febbraio, quel giorno, che per molti nemmeno esiste, il loro rapporto fa un piccolo passo avanti: ci sono solo loro due e una stanza. Non c'è passato, non c'è futuro, durante i loro incontri esiste solo la loro voglia di stare insieme senza nessuna contaminazione; Astrid e Michele vivono il loro 29 febbraio come se fossero in una bolla di vetro e fuori da una vita che non soddisfa né lui né lei.

Sono le emozioni. Quel formicolio alla pancia che senti ogni volta che ti guarda, che si avvicina, che ti sfiora. È quel brivido nell'attesa di poterlo incontrare, di poter stare con lui da sola. È quella sensazione che lascia il tempo fuori da qualsiasi muro, da qualsiasi barriera, creando un tempo che assume un’altra dimensione. Un tempo che non ha giorni, mesi o anni. È un tempo che conta solo i battiti dei momenti che si trascorrono insieme.

Durante la lettura più volte sentirete la necessità di chiedervi perché questi due protagonisti non si arrendono al loro amore, perché si ostinano a vivere una vita che non hanno scelto, e dopo i primi incontri, in cui la poesia di questi momenti vi travolgerà, comincerete a odiarli per la loro incapacità di evolversi, di rischiare, di buttarsi anima e corpo in quel destino che sembra scritto dal loro ultimo anno del liceo. Ma nonostante la rabbia che vi attanaglierà lo stomaco continuerete a leggere pagina dopo pagina la loro storia perché vorrete sapere per quanto andrà avanti così, e vi sorprenderà scoprire quanto siano testa dura Astrid e Michele e gli errori che entrambi commetteranno prima di porre la parola fine a questa follia. Perché a un certo punto di follia si tratta...

Due persone che scappano si fanno solo del male se smettono di scappare

Sicuramente Il nostro giorno imperfetto non è una lettura leggera, non parla di un amore semplice e bisogna essere amanti delle storie in cui il finale va guadagnato con il sudore e l'antiacido per apprezzarla a pieno, ma la cosa che vi garantisco, a prescindere dai gusti, è che questo libro è scritto bene. Emmanuelle Dyson ha confezionato un romance curato in ogni piccolo particolare, una narrazione in terza persona ben riuscita e convincente, e una storia che riesce con tre semplici elementi - Michele, Astrid e il 29 febbraio- a distinguersi da tanta approssimazione e banalità.
Un romanzo forse non per tutti, ma che merita di essere annoverato fra quei libri self che si distinguono per qualità.

A presto 
Ale








1 commento:

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