sabato 18 luglio 2020

Ossessione di J.R. Ward, recensione

Ciao ragazze!
Alzi la mano chi ormai cade ciclicamente nel tunnel della Confraternita del Pugnale Nero! Ovviamente, anche il Crazy possiede ormai il suo angolo arredato e per l’arrivo dell’ultima storia non potevamo non esprimere la nostra opinione su Ossessione, volume numero 17, arrivato grazie a Rizzoli il 19 maggio e che vede come protagonista Murhder, l’unico confratello cacciato dalla confraternita, e la dottoressa Sarah. Memore dell’ultima recensione non propriamente entusiasta, Naike si è rituffata in quel di Caldwell, sperando che almeno stavolta la mitologia J.R.Ward abbia fatto il miracolo. Pronte quindi a sapere se questo volume l’ha delusa come l’ultimo?





Ossessione (La Confraternita del Pugnale Nero Vol. 17) di [J.R. Ward]Serie: La confraternita del pugnale nero #17

Titolo: Ossessione (The Savior)

Autore: J.R. Ward

Editore: Rizzoli /Mondolibri

Data: 19 maggio 2020

Genere: Paranormal Romance

Categoria: Vampiri

Narrazione: terza persona, pov multiplo

Finale: no cliffhanger



Cacciato dalla Confraternita del Pugnale Nero dopo avere compiuto un gesto folle e crudele, Murhder ha trascorso gli ultimi anni nella solitudine più nera, ossessionato dal ricordo della femmina che non è riuscito a salvare. Ora ha deciso di tornare a Caldwell per rimediare agli errori commessi. Ma il destino ha preparato per lui un incontro inaspettato: quello con la dottoressa Sarah Watkins, una giovane donna distrutta dal dolore per la recente morte del fidanzato e che di lì a breve, a seguito di un'indagine dell'FBI, vede la propria vita sconvolta da un nuovo, insopportabile macigno. I federali hanno infatti scoperto che l'azienda biomedica per cui lavora come ricercatrice sta conducendo atroci esperimenti illegali, nei quali potrebbe essere coinvolto l'uomo che lei credeva di conoscere e amare.
Murhder e Sarah non tarderanno a scoprirsi vicini, complici, e poi innamorati. Ma saranno in grado di affrontare il futuro, di costruire un ponte capace di annullare le differenze che separano un vampiro da un essere umano? E quando la Confraternita si troverà a dover combattere un nuovo nemico, Murhder si ricongiungerà ai Fratelli oppure cercherà rifugio in una vita solitaria e più normale?

Amo J.R.Ward, amo profondamente il suo talento nell’aver cerato un mondo come quello della Black Dagger, però da IL RE in poi (ovvero dal volume in cui ha ricominciato in maniera ciclica a riprendere le storie dei confratelli) alcune sue scelte mi hanno lasciata perplessa.
Alcune serie dovrebbero terminare prima o poi, alcune autrici dovrebbero lasciare andare i protagonisti che creano, ma la zia Ward non ne ha intenzione e chi siamo noi per dirle di fermarsi?
In ogni caso, noi amanti della saga ci dividiamo principalmente in 3 squadre: quelle che hanno mollato almeno sei volumi fa, quelle che continuano a considerare i suoi scritti ineccepibili e chi come me, non abbandonerò comunque mai la serie anche se ha notato un calo considerevole in fatto di trama e scelte narrative.
Fermo restando che parliamo di un’autrice ccc, mi sono approcciata a questo 17 volume con un pizzico di rassegnazione e invece, grazie al cielo SBEM! Ecco che la Ward tira fuori un intreccio di quelli old school che non ha nulla da invidiare alle prime storie della saga.
Azzeccatissima la trama e la creazione dello spessore dei personaggi, giustissima la scelta di alternare i pov di Murhder e Sarah con quelli di John Mattew (che per inciso è il mio preferito) e Xhex, dato il legame che c’era tra lei e l’ex confratello. Riuscita l’alternanza tra una storia che sta nascendo e una che si sta evolvendo, come riuscita la percezione del malumore e la rassegnazione di John attraverso il voler ripercorrere la sua storia personale. Geniale poi, e anche giusto per chi non ha mai perso il filo, ritrovare lampi di Darius, l’effettivo personaggio starter dell’intera saga: Murhder, infatti, non è al corrente dell’evoluzione della storia dalla sua cacciata in poi e soprattutto, è intrappolato nell’idea che la sua sia una pazzia senza ritorno.
Con questo escamotage, quindi, l’autrice riesce a riempire con i tasselli mancanti e soprattutto ci propone una ripassatina su quella che era la confraternita pre-Beth.

Aveva perso la sua famiglia. Sarebbe stato difficile guardare di nuovo Darius negli occhi. Una delle cose buone della follia era che non si rimpiangeva ciò che non si aveva più; si era troppo occupati a distinguere ciò che era reale da ciò che non lo era.

Muhrder, personaggio che tante volte abbiamo trovato solamente accennato, era compagno d’armi del defunto Darius e il suo ritorno, dopo tanti anni lontano è servito a tutte noi a rimettere i puntini sulle i, a fare anche un ripasso generale della vita dei confratelli prima dell’incipit vero e proprio. Inoltre, in riferimento a Murhder, sono entrata immediatamente nel mood di questo vecchio confratello, incolpato troppo superficialmente, martire per delle altruiste scelte di amore e con lo spirito di qualcuno che per la donna che ama sa fare un passo indietro, di un maschio che riesce a sacrificarsi per bene più elevati.
Per quanto riguarda Sarah, la Ward è stata eccelsa nel farmi immergere nella sua storia, nei panni di una donna sola che si ritrova sempre più a combattere contro gli strascichi di una vita passata a cui non riesce a non recriminare. Una donna senza più uno scopo e senza più legami che però decide di fare la cosa giusta con coraggio e costanza.
Devo ammettere con gioia che questo volume della confraternita ripaga a pieno le delusioni provocate dagli ultimi e soprattutto, ci siamo: finalmente sono tornati i cattivi!
I cattivi veri e oscuri che sono certa daranno grandi dolori e soddisfazioni a noi lettrici.
A questo punto, devo dire che non vedo l’ora di sapere cos’altro la Ward sarà capace di tirare fuori dalla sua saga più riuscita.

Naike







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