Care Crazy,
La figlia perfetta di Amanda Prowse è il romanzo di cui vi parliamo oggi. In Pubblicazione il 23 giugno per la Newton Compton, si tratta di un racconto toccante sulla famiglia, sui rimpianti e sull’importanza della felicità, quella vera. Venite a scoprirlo insieme a noi…
Titolo: La figlia perfetta Autore: Amanda Prowse Serie: non fa parte di una serie Editore: Newton Compton Data: 23 giugno Genere: contemporary romance Categoria: viaggio introspettivo Narrazione: terza persona, pov femminile Finale: No cliffhanger Coppia: Jacks, trentaseienne in piena crisi personale; Pete, pittore. |
Molto tempo fa Jacks Morgan aveva dei sogni. Voleva un lavoro importante che le permettesse di viaggiare per il mondo. Desiderava una casa sulla spiaggia dove trascorrere lunghe notti passeggiando sotto il cielo stellato con un uomo che la rendesse felice. Ma la vita aveva altri piani per lei. E così, prima è arrivata Martha e poi Jonty che adesso, in piena adolescenza, non sono proprio facili da gestire. Poi sua madre si è ammalata di Alzheimer e si è trasferita da loro. Ora i soldi sembrano non bastare mai e tutto sta lentamente implodendo. Jacks ha abbandonato i suoi sogni per prendersi cura della famiglia. Ma se riuscirà a garantire a sua figlia un futuro brillante, allora ogni sacrificio avrà un senso, ne sarà valsa la pena. Ma sarà veramente così?
Jacks aveva tanti sogni: voleva andarsene dalla cittadina balneare inglese in cui viveva da sempre, voleva trovare un bel lavoro, voleva una bella casa, voleva conoscere il mondo. Pian piano quei sogni si sono trasformati in rimpianti, più o meno grandi, e ora, a trentasei anni, Jacks si sente annegare sotto il peso delle responsabilità familiari. Da mesi la madre affetta da demenza senile è sotto le sue cure e Jacks cerca di essere una buona figlia, occupandosi di lei nonostante tra le due ci sia sempre stato un rapporto difficile e anaffettivo. A questo compito, che Jacks avverte sempre più come un fardello, si aggiunge la cura della casa, che necessita di lavori per cui la famiglia non ha i soldi e quella dei propri figli, l’adolescente Martha e il piccolo Jonty. E anche con il marito Pete le cose non vanno per il verso giusto: da mesi infatti il loro rapporto si è raffreddato, spostandosi dall’amore intimo ad un affetto più tranquillo e noioso. La sola cosa che dà speranza a Jacks è garantire un brillante futuro alla figlia, che vede già come un’affermata avvocatessa e in cui, inconsciamente, sta riversando i sogni che aveva per se stessa. Ma la vita non va mai come la si immagina e difficilmente va come la si programma…il mondo di Jacks sta per stravolgersi, nuovamente, e lei non è così sicura di saper affrontare questi nuovi cambiamenti.
Nonostante l’uscita in prossimità con le vacanze estive, questa non è una spensierata lettura “da ombrellone”; per me ha avuto un effetto contrario, mi ha portata a riflettere e a intristirmi ed infine a commuovermi e sorridere. È stato un inaspettato viaggio emozionale nel mondo di una donna e di una famiglia come tante. L’impatto emotivo di questa storia è così forte proprio perché parla di temi normali, comuni a tante persone. La malattia, il rapporto con i genitori, l’impegno per crescere i propri figli, lottare con le bollette a fine mese, sognare un amore giovanile mentre dai per scontato l’amore che hai al tuo fianco, fantasticare una vita migliore mentre ti sembra che la tua sia andata a rotoli. Questo sta accadendo a Jacks, ma è impossibile per il lettore non ripensare anche alla propria vita, chiedendosi quali rimpianti si abbia e che cosa si vorrebbe cambiare. Per questo fatto, inizialmente, “La figlia perfetta” mi è sembrata una lettura pesante e anche deprimente e la voglia di dare uno scossone a Jacks e di chiudere il libro è stata forte. Insomma, hai due figli intelligenti e simpatici, un marito che ti adora e che si spacca la schiena per la tua famiglia, sei ancora giovane, perché vivere di rimpianti e non concentrarti su quello che hai e che puoi ancora costruire? Pian piano, però, mentre il libro svelava parti del passato di Jacks, l’empatia verso la protagonista si è rafforzata così come il desiderio di vedere una svolta nella vita della donna e della sua famiglia. E questa svolta, finalmente, è arrivata. Insieme ad un bellissimo lieto fine.
La terza persona narrante segue unicamente lo sguardo di Jacks, sia nel presente che nel passato, così conosciamo anche gli altri personaggi attraverso gli occhi della donna. Pete è stato il mio personaggio preferito: quello che all’inizio appare come un uomo mediocre e superficiale, si dimostra invece l’uomo che ogni donna meriterebbe al suo fianco: innamorato e fedele, gentile e altruista, disposto a tutto per il benessere della propria famiglia. E se in questo libro non troverete una storia d’amore appassionata e strappalacrime, il vostro animo romantico sarà ripagato dalla presenza di un amore dolce e totale, come quello di Pete per la sua Jacks.
In conclusione, anche se continuo a pensare che questa non sia la lettura migliore da portarsi per le vacanze, vi consiglio di leggere questo libro e di farvi trasportare dalle emozioni che due protagonisti “normali”, con la loro vita “normale” e con le loro difficoltà “normali” possono regalarvi. Emozioni, queste sì, speciali.
Con affetto,
Liliana
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