Buon pomeriggio ragazze,
oggi con Per noi sarà sempre estate di Jenny Han terminiamo la "The Summer Trilogy", che già attraverso i primi due capitoli L'estate nei tuoi occhi (qui recensione) e Non è estate senza di te (qui recensione), ci ha condotto nella vita di Belly, Conrand e Jeremiah...
The Summer Series
oggi con Per noi sarà sempre estate di Jenny Han terminiamo la "The Summer Trilogy", che già attraverso i primi due capitoli L'estate nei tuoi occhi (qui recensione) e Non è estate senza di te (qui recensione), ci ha condotto nella vita di Belly, Conrand e Jeremiah...
The Summer Series
1. L'estate nei tuoi occhi – The Summer I Turned Pretty, 6 Maggio
2. Non è estate senza di te - It's Not Summer Without You, 3 Giugno
3. Per noi sarà sempre estate - We'll Always Have Summer, 1 Luglio
Autore: Han Jenny
Casa Editrice: Piemme
Genere: Young adult Romance
Sono passati due anni da quando Conrad ha detto a Belly
di mettersi con suo fratello. Da allora, lei e Jeremiah sono stati
inseparabili. Ma la loro relazione non è felice come dovrebbe. Infatti, quando
Jeremiah commette il peggiore errore che un ragazzo può commettere, Belly è
costretta a chiedersi se quello sia davvero il grande amore. Davvero Jeremiah è
li ragazzo giusto? Davvero lei ha smesso di amare Conrad?
Con la delusione nel cuore mi appresto a scrivere questa
recensione. Avevo aspettato l’uscita del
libro con tantissima trepidazione. Avevo anche sognato, entusiasta, i vari e
possibili scenari che avrei voluto trovare.
Il secondo capitolo si era concluso con Conrad che chiedeva a Jeremiah
di prendersi cura di Belly, rinunciando a lei perché stava vivendo un brutto
momento a causa della morte della madre.
L’inizio di Per noi sarà sempre estate racconta quindi la storia di Jeremiah e Belly, due anni dopo quel fatidico giorno. Ora frequentano il college, stanno insieme e sembrano felici e innamorati. Ma un “piccolo” passo falso di lui farà vedere che sotto l’apparenza non è tutto oro quello che luccica e che l’affetto, la familiarità e l’amicizia a volte possono essere scambiati per qualcos’altro. Questo non impedisce ai due ragazzi di decidere in modo piuttosto frettoloso di fare il grande passo nonostante il parere contrario di parenti ed amici che li ritengono troppo giovani per una simile responsabilità. A poche settimane dal matrimonio però, nella casa al mare dove tutto è cominciato e dove si è rifugiata dopo un litigio con la madre, Belly rincontrerà Conrad (che in questi anni si era tenuto lontano di proposito ) e i sentimenti che provava per lui torneranno a bussare alla porta del suo cuore confondendola sempre di più. Mentre Jeremiah, perennemente vittima del complesso di inferiorità nei confronti del fratello maggiore, e in preda ad una crisi da primadonna, si troverà di fronte ad un’amara verità, difficile da accettare quando in campo ci sono amore e orgoglio. Avevo dato a questa trilogia, nonostante non fosse proprio il mio genere, una possibilità, perché pur con i suoi difetti, vedevo del potenziale che se sfruttato a dovere avrebbe creato un nuovo “caso letterario” (si va beh ho esagerato!). E invece, come tutte le cose da cui ti aspetti troppo, sono rimasta veramente delusa da come l’autrice ha impostato questo capitolo finale della Summer Trilogy. Già il suo modo di scrivere era a mio parere faticoso, con tutti quei salti temporali, avanti e indietro, che toglievano continuità alla storia, poi mentre negli altri due libri c’era l’implicita promessa del climax finale che avrebbe dovuto svilupparsi nel terzo e che comunque ti invogliava a continuare a leggere, in Per noi sarà sempre estate questa promessa non dico che viene meno, no, ma si dipana in maniera piatta e assurda, senza un vero svolgimento coerente con la storia da cui era partita la trilogia. Mi sono chiesta più volte, nel corso della lettura, che senso avesse ideare un romanzo su un “triangolo” se poi non lo si sviluppava in modo appropriato, oppure lo si faceva con una superficialità tale da lasciare il lettore estremamente interdetto. Mi è sembrato come se l’autrice stesse facendo il resoconto dei conti mensili, una cosa impersonale insomma, come se avesse finito l’energia e non potesse regalarci un finale degno di questo nome.
Forse le mie parole sono un po’ ermetiche, ma non vorrei dare troppi spoiler . I personaggi in questo romanzo mi sono sembrati, a differenza, degli altri episodi , insipidi e sottotono . Jeremiah , il bravo ragazzo di sempre, è diventato qui superficiale e un po’ sbruffone (in senso negativo). Belly, invece di maturare con l’età, sembra sia regredita allo stato di ameba all’inizio, per poi trasformarsi in una irragionevole e capricciosa adolescente non in grado di usare la ragione o il buon senso. E Conrad.... Conrad è assente! Non c’è, non si vede, non si sente, non è presente se non verso la fine e di certo non ci fa una bellissima figura! Anche il lato più propriamente passionale ed erotico che sinceramente mi aspettavo in questo ultimo volume è stato del tutto accantonato. Non che fosse indispensabile per la riuscita dell’opera, però avrei gradito un po’ più di sconvolgimento ormonale, data l’età. Ovvio alcuni tratti positivi il libro ce l’ha, come ad esempio il fatto che si legge velocemente e che ci sono scene carine e tenere, ma nel complesso non ho avuto una buona impressione. Ricordate il titolo del film di M. Troisi “Pensavo fosse amore invece era un calesse”? Ecco .... può riassumere in una riga quello che penso di questo romanzo e a questo punto di tutta la trilogia. Una delusione che spero di superare velocemente con la lettura di qualcos’altro.
L’inizio di Per noi sarà sempre estate racconta quindi la storia di Jeremiah e Belly, due anni dopo quel fatidico giorno. Ora frequentano il college, stanno insieme e sembrano felici e innamorati. Ma un “piccolo” passo falso di lui farà vedere che sotto l’apparenza non è tutto oro quello che luccica e che l’affetto, la familiarità e l’amicizia a volte possono essere scambiati per qualcos’altro. Questo non impedisce ai due ragazzi di decidere in modo piuttosto frettoloso di fare il grande passo nonostante il parere contrario di parenti ed amici che li ritengono troppo giovani per una simile responsabilità. A poche settimane dal matrimonio però, nella casa al mare dove tutto è cominciato e dove si è rifugiata dopo un litigio con la madre, Belly rincontrerà Conrad (che in questi anni si era tenuto lontano di proposito ) e i sentimenti che provava per lui torneranno a bussare alla porta del suo cuore confondendola sempre di più. Mentre Jeremiah, perennemente vittima del complesso di inferiorità nei confronti del fratello maggiore, e in preda ad una crisi da primadonna, si troverà di fronte ad un’amara verità, difficile da accettare quando in campo ci sono amore e orgoglio. Avevo dato a questa trilogia, nonostante non fosse proprio il mio genere, una possibilità, perché pur con i suoi difetti, vedevo del potenziale che se sfruttato a dovere avrebbe creato un nuovo “caso letterario” (si va beh ho esagerato!). E invece, come tutte le cose da cui ti aspetti troppo, sono rimasta veramente delusa da come l’autrice ha impostato questo capitolo finale della Summer Trilogy. Già il suo modo di scrivere era a mio parere faticoso, con tutti quei salti temporali, avanti e indietro, che toglievano continuità alla storia, poi mentre negli altri due libri c’era l’implicita promessa del climax finale che avrebbe dovuto svilupparsi nel terzo e che comunque ti invogliava a continuare a leggere, in Per noi sarà sempre estate questa promessa non dico che viene meno, no, ma si dipana in maniera piatta e assurda, senza un vero svolgimento coerente con la storia da cui era partita la trilogia. Mi sono chiesta più volte, nel corso della lettura, che senso avesse ideare un romanzo su un “triangolo” se poi non lo si sviluppava in modo appropriato, oppure lo si faceva con una superficialità tale da lasciare il lettore estremamente interdetto. Mi è sembrato come se l’autrice stesse facendo il resoconto dei conti mensili, una cosa impersonale insomma, come se avesse finito l’energia e non potesse regalarci un finale degno di questo nome.
Forse le mie parole sono un po’ ermetiche, ma non vorrei dare troppi spoiler . I personaggi in questo romanzo mi sono sembrati, a differenza, degli altri episodi , insipidi e sottotono . Jeremiah , il bravo ragazzo di sempre, è diventato qui superficiale e un po’ sbruffone (in senso negativo). Belly, invece di maturare con l’età, sembra sia regredita allo stato di ameba all’inizio, per poi trasformarsi in una irragionevole e capricciosa adolescente non in grado di usare la ragione o il buon senso. E Conrad.... Conrad è assente! Non c’è, non si vede, non si sente, non è presente se non verso la fine e di certo non ci fa una bellissima figura! Anche il lato più propriamente passionale ed erotico che sinceramente mi aspettavo in questo ultimo volume è stato del tutto accantonato. Non che fosse indispensabile per la riuscita dell’opera, però avrei gradito un po’ più di sconvolgimento ormonale, data l’età. Ovvio alcuni tratti positivi il libro ce l’ha, come ad esempio il fatto che si legge velocemente e che ci sono scene carine e tenere, ma nel complesso non ho avuto una buona impressione. Ricordate il titolo del film di M. Troisi “Pensavo fosse amore invece era un calesse”? Ecco .... può riassumere in una riga quello che penso di questo romanzo e a questo punto di tutta la trilogia. Una delusione che spero di superare velocemente con la lettura di qualcos’altro.
Un abbraccio, Jean
Piacevole |
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Condivido!Mi aspettavo davvero tanto in questo ultimo capitolo e invece mi ha deluso..aggiungerei che è stato cosi privo di emozioni che sono rimasta senza parole..e il finale?c'erano tante cose da approfondire che mi ha lasciato l'amare in bocca e tante domande senza risposta..Comunque deve essere letto perché una trilogia merita sempre un finale..
RispondiEliminaAiuto ... Mi sa che non lo leggo ������ ... Ho già l'ansia ....
RispondiEliminaHai perfettamente ragione Cinzia, anche io mi aspettavo di meglio. Ovvio che chi ha già iniziato la trilogia è bene che la finisca, per chi invece non l'ha ancora fatto .... non so cosa consigliare sinceramente! :(
RispondiElimina"Belly, invece di maturare con l’età, sembra sia regredita allo stato di ameba all’inizio, per poi trasformarsi in una irragionevole e capricciosa adolescente" <--- CON QUESTO COMMENTO HAI VINTO.
RispondiElimina10+ A QUESTA RECENSIONE
Ho pensato esattamente le stesse cose e mi vergogno a dirlo ho saltato un capitoli e molte molte parti. Non mi è mai successo ma qiesto libro mi ha veramente deluso.
All'inizio ho pensato evvai ora molla Jeremiah e finalmente ci sarà spazio per i sentimenti tra lei e Conrad invece è stato un vero e proprio fallimento.GIURO VOLEVO PIANGERE PER IL NERVOSO.
A parer mio la Jenny ha visto troppi brogrammi di matrimoni su Real Time.
NON HO MAI LETTO UN LIBRO COSì BRUTTO.
Ok, sicuramente lo leggo. :) grazie per la recenzione
RispondiEliminaI primi due libri mi hanno cosi appassionato che aspettavo questo con trepidazione.. ma amaramente devo dire che il libro è stato scontato, una buona lettura ma non eccezionale. Il finale è stato troppo breve e inconcludente direi, soltanto qualche colpo di scena mi ha emozionato per il resto... non so veramente non saprei se consigliarlo o meno perchè è stato in fondo una delusione. E mi dispiace anche dirlo perchè i primi due libri mi sono piaciuti cosi tanto vabbè spero che l'autrice impari dai suoi errori e che ci proponga una nuova trilogia o libro perchè alla fine dei conti mi piace il modo di scrivere:D
RispondiEliminaNon è stato uno dei miei libri preferiti e sono sicura che la scrittrice avrebbe potuto rendere il libro 100 volte meglio perché gli ingredienti c’erano tutti!
RispondiEliminaIn ogni caso non mi sento di condannare completamente questa trilogia. Ci sono aspetta della storia che non mi sono piaciuti, cose che avrei modificato ma ho anche pensato “ecco un libro che ci propina una storia più reale” perché ammettiamolo noi tutte lettrici siamo segretamente innamorate del bad boy misterioso o del maschio Alpha che prende ciò che vuole che poi si rivelano generosi e innamoratissimi ma la verità è che spesso le cose sono più complicate e a volte serve il percorso di una vita intera per accorgersi di quale sia la destinazione finale. Per cui il mio consiglio a che era partito con l’idea di leggerlo ma poi si è lasciato scoraggiare: dategli una possibilità!